Come spesso succede per gli insetti alieni, provenienti solitamente dall'Estremo Oriente, i loro nemici naturali li seguono a breve distanza di tempo nell'invasione di un nuovo territorio. È già successo per la cimice asiatica, con l'arrivo in Italia in maniera naturale di T. japonicus e T. mitsukurii (comunemente conosciuta come vespa samurai) e ora abbiamo la prova che è successo anche per il cosiddetto moscerino della frutta dagli occhi rossi.
La Fondazione Edmund Mach ha infatti annunciato che è stato ritrovato in Trentino Leptopilina japonica, parassitoide larvale che arriva dal Giappone. L. japonica è stato ritrovato per due anni consecutivi, una prima volta nel giugno 2019, durante un monitoraggio in campi di ciliegi.
I monitoraggi territoriali eseguiti anche quest'anno, al fine di verificare l'andamento popolazione, il livello di infestazione della frutta coltivata e spontanea e la presenza di antagonisti di Drosophila suzukii, insetto arrivato sul nostro territorio nel 2009 e che continua a causare ingenti danni alle coltivazioni dei frutti a polpa rossa, hanno portato, anche quest'anno, al ritrovamento di L. japonica.
Trappola sentinella per il monitoraggio di Leptopilina japonica
(Fonte foto: Fondazione Edmund Mach)
La notizia è estremamente positiva perché i risultati del 2020 non solo confermano la presenza sul territorio trentino del parassitoide, ma sembra che L. japonica sia ben stabilito: "L'indagine - hanno detto Alberto Grassi e Simone Puppato del Centro trasferimento tecnologico Fem - è ancora in corso, ma è possibile fin d'ora affermare che la presenza di L. japonica è già diffusa in provincia, in quanto è stata riscontrata in altri cinque siti distanti fra loro fino a 20 chilometri e collocati ad altitudini comprese fra 211 e 685 metri Sul livello del mare". L. japonica si sviluppa a una temperatura fra i 17,2°C e i 27,3°C, temperature che si possono ritrovare nelle valli del Trentino fra la fine di maggio e settembre.
L'importante scoperta è avvenuta nell'ambito di un dottorato di ricerca attivato da Fem e Università del Molise con il contributo di Sant'Orsola Sca e, più in generale, è frutto del progetto 'lotta biologica alla specie aliena' finanziato dalla provincia autonoma di Trento.
L. japonica somiglia a un altro parassitoide alieno appena importato dalla Svizzera, in condizioni di sicurezza, proprio da Fem, a scopo di futura lotta biologica, con tutte le autorizzazioni del caso. Si tratta del Ganaspis brasiliensis. I due parassitoidi potrebbero, in futuro, unire le forze contro Drosophila suzukii, vero incubo dei coltivatori di piccoli frutti.