Con l'arrivo di dicembre tornano puntualmente anche le prime indicazioni sulla possibile evoluzione meteo delle principali festività invernali, secondo le più recenti proiezioni del Centro di Previsione Europeo (Ecmwf), relative a temperature e precipitazioni attese in Italia.
Teniamo a precisare che non si tratta di previsioni puntuali, bensì di scenari di tendenza che offrono spunti generali, utili a capire l'andamento meteorologico nelle prossime settimane, dall'Immacolata fino a ridosso del Natale. Queste elaborazioni, che analizzano anomalie climatiche ed assetti barici su larga scala, forniscono preziose indicazioni su eventuali scarti rispetto alle medie, confrontando i valori tipici di questo primo mese invernale.
Inizio mese stabile ma rigido: gelate diffuse fino all'Immacolata
L'avvio di dicembre verrà caratterizzato da condizioni atmosferiche prevalentemente stabili. Una blanda area anticiclonica dovrebbe difatti estendersi sul Mediterraneo centrale, garantendo giornate variabili con passaggi nuvolosi in prevalenza innocui. Quindi le precipitazioni saranno scarse e localizzate con una ventilazione debole.
Ma la stabilità non sarà purtroppo rappresentata da condizioni miti, perché dicembre partirà con un'impronta termica pienamente invernale grazie alle fredde correnti dal Nord Europa, le quali incanalate in un "corridoio gelido" fluiranno fin sull'Italia anche in presenza dell'anticiclone.
Le temperature scenderanno facilmente sotto lo zero e con gelate diffuse, mentre nel corso delle ore più calde l'incremento sarà frenato dai cieli spesso grigi e l'assenza di un cospicuo soleggiamento. Una situazione che potrebbe proseguire per tutta l'Immacolata e spingersi anche oltre, almeno fino a metà mese, ma con alcune incognite legate alla tenuta dell'anticiclone. Questo infatti potrebbe cedere sotto le insidiose infiltrazioni atlantiche, aprendo la strada a un rapido cambio di scenario e al ritorno del maltempo.
Seconda parte del mese: occhi puntati sul vortice polare
La tendenza per il periodo natalizio appare decisamente più complessa. Le più recenti elaborazioni mostrano un'accelerazione del raffreddamento sull'Artico, con un rapido accumulo di aria molto fredda.
Tuttavia, secondo le simulazioni, il vortice polare potrebbe non riuscire a compattarsi pienamente e le cospicue elevazioni anticicloniche in sede Nord atlantica potrebbero innescare vivaci ondulazioni nel jet stream, disturbando la struttura artica fino a renderla più vulnerabile.
In questo contesto, un vortice non compatto aumenterebbe la probabilità di affondi gelidi verso latitudini più temperate. Favorendo la discesa di aria fredda e fasi perturbate verso l'Europa nella seconda parte del mese.
Quali effetti per l'Italia? Possibili incursioni fredde sotto Natale
Siamo a puntualizzare che un prossimo indebolimento del vortice polare non garantirà ondate di gelo verso l'Italia, ma ne aumenterà solo le possibilità.
Ma dall'altro lato non si può invece escludere che, a ridosso del Natale, si possano verificare episodi di freddo più incisivi accompagnati da un vivace peggioramento del tempo anche nel nostro Paese.
Molto dipenderà dalla posizione dei blocchi anticiclonici e dalla traiettoria delle masse d'aria. Piccoli spostamenti potrebbero infatti determinare grandi differenze sulla prossima evoluzione tra un Natale sereno e rigido, uno mite e nebbioso oppure uno instabile e perturbato.
Conclusioni
Il mese di dicembre sembra improntarsi quindi su un andamento meteorologico freddo, ma con un equilibrio tra fasi stabili ed instabili, ove non mancheranno gelate diffuse.
Come accennato, aumenteranno le incognite per la seconda parte del mese, quando molto dipenderà dai movimenti del vortice polare: un suo indebolimento potrebbe favorire discese fredde verso l'Europa e forse anche verso l'Italia. Mentre una compattazione andrà ad assicurare una fase più stabile e mite.
Una dinamica da seguire con attenzione, che potrebbe rendere il Natale 2025 più movimentato del previsto.





























