Saldo netto della bilancia commerciale cerealicola in negativo per circa poco più di 1,3 miliardi di euro di passivo, rispetto ai circa 1,25 miliardi dello stesso periodo preso in considerazione da Anacer, in questo caso nel periodo gennaio-maggio 2025 rispetto allo stesso periodo 2024.

 

L'aggravio di circa quasi 70 milioni in più di passivo sono dovuti a un lieve incremento dei valori dell'import (+19 milioni) e un calo dell'export (-52 milioni).

 

Sul fronte dell'import crescono le importazioni complessive di cereali in granella (+123.100 tonnellate), dovute soprattutto agli arrivi di grano duro (+187mila tonnellate) e di orzo (+20mila tonnellate). Calano gli arrivi di grano tenero (-59mila tonnellate) e di mais (-19.700 tonnellate) dopo il forte boom dell'import nel 2024. In aumento gli acquisti dall'estero di riso (+24mila tonnellate). Incremento in volumi per le farine proteiche vegetali (+60mila tonnellate) ma in calo di 29,2 milioni di euro in valore. Forte calo sia in quantità che in valore per i semi e frutti oleosi (-157mila tonnellate e -109,5 milioni di euro).

 

Focalizzando l'attenzione sull'export, crescono le vendite di farina di grano tenero (+10,8% nelle quantità, +9,3% in valore) e di semola di grano duro (+11,6% in quantità, +6% nei valori), mentre seppur in territorio positivo per le quantità (+20.600 tonnellate) cala il fatturato dell'export di pasta alimentare (-11,3 milioni). Stesso trend anche per i prodotti trasformati (+13mila tonnellate in quantità, -5,2 milioni in valore).