Continua il lieve peggioramento del deficit della bilancia commerciale cerealicola italiana, con il dato progressivo relativo ai primi sei mesi del 2025, in confronto al primo semestre 2024. Secondo il nuovo report di Anacer, il saldo valutario netto per il periodo considerato di quest'anno è stato pari a -1.514,7 milioni di euro, rispetto ai -1.457,8 milioni di euro nello stesso periodo 2024. Il dato è dovuto a un leggero incremento in valore dell'import, quindi dell'esborso in valuta, rafforzato poi da un lieve calo delle vendite all'estero.

 

Sul fronte delle importazioni le quantità arrivate sono calate di 103.500 tonnellate (-0,8%) e in aumento in valore per 12,1 milioni di euro (+0,3%). Forte calo del grano tenero (-116mila tonnellate) e mais (-103mila tonnellate), mentre crescono gli acquisti dall'estero di grano duro (+123mila tonnellate), così come per il riso (+27mila tonnellate). Importante aumento per le farine proteiche vegetali (+109mila tonnellate, +8,4%), mentre scendono gli arrivi di semi e frutti oleosi (-80mila tonnellate, -5,2%).

 

Cresce l'export in quantità (+43mila tonnellate, +1,7%), ma a causa del raffreddamento dei prezzi, il controvalore è negativo per 44,8 milioni di euro (-1,5%). Continuano a crescere le vendite di pasta alimentare (+29.800 tonnellate, +2,7%) ma in calo nei valori (-11,3 milioni di euro, -0,7%). Crescono le vendite all'estero di farina di grano tenero (+10,1% nelle quantità e +8,6% nei valori) e di semola di grano duro (+15,8% in quantità, +10,2% in valore). Bene anche l'export di prodotti trasformati in quantità (+11.100 tonnellate), ma non in valore (-2,6%). Situazione molto più pesante per il riso, con risultati in calo sia per le quantità (-36mila tonnellate, -9,2%) che per i valori (-32,7 milioni di euro).