La bilancia commerciale cerealicola italiana chiude il primo trimestre 2025 con un disavanzo pari a -859 milioni, in peggioramento rispetto ai circa -707 dello stesso periodo 2024. Il maggiore deficit è dato da un calo dell'export in valore e un contestuale aumento dell'import (sia in quantità che in volume d'affari). Partendo proprio da quest'ultimo dato, gli acquisti dall'estero sono cresciuti di 468mila tonnellate (+7,8%), sia in valore di 128 milioni di euro (+5,7%).

 

Crescono in particolare gli arrivi di mais (+249mila tonnellate), grano duro (+140mila tonnellate) e grano tenero (+70mila tonnellate). Calano gli arrivi di prodotti trasformati/sostitutivi (-6,8%), mentre crescono i mangimi a base cereali (+3,8%). Aumenta l'import di farine proteiche vegetali (+94mila tonnellate), mentre scendono i semi e frutti oleosi (+77mila tonnellate).

 

Sul fronte dell'export, la crescita a livello quantitativo è minima (+21.500 tonnellate, pari al +1,7%), ma il valore scende di 23,7 milioni (-1,5%). Crescono le vendite di prodotti trasformati (+33mila tonnellate), farine di grano tenero (+8.400 tonnellate), semola di grano duro (+5.800 tonnellate) e paste alimentari (+6.600 tonnellate). Scende l'export di cereali in granella (-19.300 tonnellate) e di mangimi a base cereali (-3.700 tonnellate).