'La batteriosi dell'actinidia: indicazioni per il riconoscimento, la difesa e la profilassi' è il titolo dell'opuscolo pubblicato dall'Arssa, l'Agenzia regionale per lo sviluppo e i servizi in agricoltura della Regione Calabria, in collaborazione con il Comune di Rosarno.

L'opuscolo si propone come un supporto per fornire le prime indicazioni utili al riconoscimento della malattia, alla prevenzione e alla lotta, ma anche come una guida su come comportarsi e dove rivolgersi per segnalare eventuali casi giudicati sospetti.

Quella dell'actinidia è una coltura di estrema importanza per la Piana di Gioia Tauro: qui si concentra la maggior parte della produzione, e con i suoi 2500 ettari coltivati rappresenta circa il 9% dell'intera superficie coltivata in Italia, garantendo reddito e occupazione a un'ampia porzione del territorio.

E' dunque comprensibile che i coltivatori calabresi guardino con preoccupazione all'espandersi del cancro batterico. Da un punto di vista economico le perdite causate da questa patologia non sono ancora quantificabili, ma considerando la crescente espansione di nuove cultivar di A. chinensis (a polpa gialla) e A. deliciosa (a polpa verde), sembra assolutamente necessario individuare i principali fattori agronomico-colturali e climatico ambientali che concorrono alla diffusione e all'instaurarsi della malattia. Gli aspetti inerenti alla sanità del materiale vivaistico differentemente ottenuto (da vitro, da talea) assumono un ruolo particolarmente importante.

 

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