La data di nascita del Consorzio della ciliegia, della susina e della frutta tipica di Vignola risale al 1964, quando l’attuale presidente, Andrea Bernardi, aveva tre anni.
Nel 2013, molte ciliegie  e molte prove in campo dopo, il Consorzio festeggia il marchio Igp (solo per ciliegia), ottenuto dopo un iter durato 12 anni e che ha scatenato l’immancabile coda di polemiche, legato alle varietà ammesse.
Ad oggi il ministero ha riconosciuto la Mora di Vignola, il Durone dell’Anella, Giorgia, il Durone Nero II, il Durone della Marca, Sweet Heart, Bigarreau Moreau, Lapins, Van, il Durone Nero I, Anellone, Samba, Ferrovia. Mancherebbero, dunque, le varietà più recenti. “Dopo 12 anni era necessario arrivare in fondo – smorza i toni Bernardi -. Confidiamo che l’elenco delle varietà produttive possa essere aggiornato già dalla prossima campagna. Come consorzio abbiamo formalizzato la richiesta di modifica del disciplinare, attendiamo”.

La superficie cerasicola supera i 1.000 ettari, mentre le quantità prodotte si aggirano intorno ai 50mila quintali. Per l’Indicazione geografica di provenienza (Igp), però, i numeri sono al momento inferiori: 600 produttori e una previsione di 25mila quintali.
A frenare l’entusiasmo è la burocrazia e i relativi costi. “Molti per questo primo anno staranno alla finestra – ammette Bernardi – perché, nonostante possano rientrare nei requisiti per ottenere l’Igp, preferiscono attendere e vedere come se la cavano i colleghi con la burocrazia, i controlli, le spese di certificazione”.
Il che, ovviamente, mortifica un po’ la fatica ottenuta per mettere in rete sul prodotto ciliegia di Vignola 28 Comuni fra il Modenese (Castelfranco Emilia, Castelnuovo Rangone, Castelvetro di Modena, Guiglia, Lama Mocogno, Marano sul Panaro, Modena, Montese, Pavullo nel Frignano, San Cesario sul Panaro, Savignano sul Panaro, Serramazzoni, Spilamberto, Vignola, Zocca) e la provincia di Bologna (Bazzano, Casalecchio di Reno, Castel d’Aiano, Castello di Serravalle, Crespellano, Gaggio Montano, Marzabotto, Monte S. Pietro, Monteveglio, Sasso Marconi, Savigno, Vergato, Zola Predosa).

Ma il nodo non è tanto l’opportunità del riconoscimento comunitario, quanto gli sforzi burocratici che non tutti si sentono di sopportare.
L’identikit dell’azienda cerasicola, come specifica il direttore del Consorzio, Walter Monari, “si aggira su una superficie media di un ettaro, anche se non mancano produttori più importanti”. I punti di forza, garantisce Bernardi, sono legati alla tradizione del prodotto, che da alcuni decenni si identifica con una forte spinta innovativa e di ricerca sul campo. “Al punto che portiamo avanti progetti sperimentali in collaborazione con l’Università di Bologna e ospitiamo sui nostri terreni importanti test sulle nuove selezioni”, spiega Monari.
Un altro elemento distintivo è la trasversalità consortile. Il Consorzio della ciliegia di Vignola Igp riunisce diverse anime: i produttori (Andrea Bernardi, Claudio Bazzani, Adolfo Minelli, Walter Monari, Stefano Monzali, Ruggero Tabellini, Giovanni Borghi, Stefano Cavani), le cooperative (Claudio Biondi, Pier Giorgio Lenzarini), i commercianti (Pier Giovanni Leonelli, Giampaolo Pelloni, Pier Luigi Venturi, Alessia Rilei, Piero Graziosi), l’industria (Massimo Toschi).

Così il confronto costante rappresenta uno stimolo a migliorare, senza perdere mai di vista la tradizione, ma con una forte spinta all’innovazione (basti pensare agli sforzi che hanno portato a coprire con particolari reti antipioggia oltre 100 ha di terreno) e al miglioramento dei parametri qualitativi.
In quest’ottica, infatti, sottolinea il presidente, Bernardi, “negli anni si è assistito ad una progressiva affermazione della qualità, che ha portato al riconoscimento del marchio Igp. Per il comparto è stato un percorso quasi naturale, seppure nelle difficoltà di una burocrazia asfissiante”.




 

Le ciliegie di Vignola trovano sbocchi naturali sui principali mercati ortofrutticoli del Nord Italia, anche se una piccola quota, intorno al 10%, varca i confini nazionali, alla volta di Francia, Germania, Austria, Regno Unito.
Accanto all’inserimento delle varietà prodotte più recentemente, il Consorzio della ciliegia tipica di Vignola Igp (che vivrà autonomamente rispetto alla susina e la frutta tipica di Vignola) farà leva sul ministero delle Politiche agricole per introdurre nell’alveo del marchio comunitario  – accanto ai prodotti lavorati, già oggi ammessi - anche la trasformazione industriale.

Il consorzio della ciliegia di Vignola Igp - Scheda

Denominazione: Consorzio della ciliegia della susina e della frutta tipica di Vignola
Indirizzo: via dell’Agricoltura, 41058 Vignola  (Modena)
Numeri utili: Tel e fax: 059.773645
E-mail: consorziodellaciliegia@tin.it
Territorio di produzione: in provincia di Modena: Castelfranco Emilia, Castelnuovo Rangone, Castelvetro di Modena, Guiglia, Lama Mocogno, Marano sul Panaro, Modena, Montese, Pavullo nel Frignano, San Cesario
sul Panaro, Savignano sul Panaro, Serramazzoni, Spilamberto, Vignola, Zocca. In provincia di Bologna: Bazzano, Casalecchio di Reno, Castel d’Aiano, Castello di Serravalle, Crespellano, Gaggio Montano, Marzabotto, Monte S. Pietro, Monteveglio, Sasso Marconi, Savigno, Vergato, Zola Predosa.
Produzione ciliegie: 50mila quintali (25mila come Igp).
Varietà ammesse all’Igp: Mora di Vignola, Durone dell’Anella, Giorgia, Durone Nero II, Durone della Marca, Sweet Heart, Bigarreau Moreau, Lapins, Van, Durone Nero I, Anellone, Samba, Ferrovia.
Superficie coltivata: oltre 1.000 ha.
Superficie per produzione Igp: 350 ha.
Superficie media delle aziende cerasicole: 1 ha.
Numero produttori: 1.100 (dei quali 600 hanno fatto domanda per l’Igp).
Plv complessiva: 15 milioni di euro.
Quota export: 10% verso Germania, Paesi Bassi, Regno Unito, Brasile e Sud America.
Sito internet: under construction (temporaneamente su www.comune.vignola.mo.it).
Presidente del Consorzio della ciliegia di Vignola Igp: Andrea Bernardi.
Direttore: Walter Monari.
Componenti del Consiglio direttivo: per i Produttori: Andrea Bernardi, Claudio Bazzani, Adolfo Minelli, Walter Monari, Stefano Monzali, Ruggero Tabellini, Giovanni Borghi, Stefano Cavani. Per le Cooperative: Claudio Biondi, Pier Giorgio Lenzarini. Per i Commercianti: Pier Giovanni Leonelli, Giampaolo Pelloni, Pier Luigi Venturi, Alessia Rilei, Piero Graziosi. Per gli Industriali: Massimo Toschi.