In breve

  • Un emendamento alla legge di Bilancio riapre la via alla cannabis light, che però il Senato ferma ancora prima di partire.
  • Concluse le elezioni in Gran Bretagna e la Brexit si fa più vicina. I timori per il nostro export.
  • Da Madrid nessuna decisione significativa sulla lotta ai cambiamenti climatici. Chi già ha ottenuto risultati in questa direzione è l'agricoltura. E ora è il turno del vino, sempre più "sostenibile".
  • Intanto i nostri vini spumanti vincono la battaglia commerciale con le "bollicine" francesi ed è boom per le esportazioni.
  • Finalmente il mercato del grano mostra segnali di recupero. Aumentano anche gli ettari a riso, sebbene i prezzi siano fermi.
  • Non allenta la stretta la crisi dell'olio, con prezzi crollati del 50% e importazioni dalla Spagna sempre più aggressive.
  • Non trova una soluzione definitiva la crisi del latte ovino e del pecorino. Intanto scattano le prime conseguenze giudiziarie per le proteste dei pastori.
  • Arriva il "passaporto delle piante", destinato a inaugurare una nuova era nel florovivaismo.
  • A Bruxelles nuove alleanze per chiedere che le etichette riportino l'origine delle materie prime.

Questi sono solo alcuni degli argomenti incontrati sui quotidiani in edicola in questi ultimi giorni. Vediamoli più in dettaglio di seguito.


Cannabis stop & go

Molti gli argomenti di interesse agroalimentare affrontati dai quotidiani negli ultimi giorni, dallo stop alla cannabis light alle possibili conseguenze di una Brexit che si fa sempre più vicina, senza dimenticare poi gli affanni di alcuni mercati e le conseguenze delle proteste del latte, con gli strascichi giudiziari per i pastori.

Ma andiamo con ordine, iniziando dalle speranze, ormai svanite, di quanti vedono opportunità nella coltivazione e vendita della cannabis light, quella con un contenuto di sostanze psicotrope sotto la soglia dello 0,5%.
Ne scrive il 13 dicembre “Avvenire”, commentando la proposta di inserimento delle norme (e delle tasse) sulla cannabis nella legge di Bilancio.
Lo stesso argomento è poi commentato da “Il sole 24 Ore” che mette in evidenza il giudizio positivo espresso da alcune organizzazioni agricole per il possibile ritorno alla legalità per la cannabis.

Ma gli entusiasmi si sono spenti all'indomani, con lo stop agli emendamenti che riguardavano questo argomento e “Il Resto del Carlino” del 17 dicembre, nelle pagine dedicate alla provincia di Rovigo, dà spazio a chi lamenta come questa decisione rappresenti un ostacolo al proseguimento delle ricerche su questa coltivazione.

Nello stesso giorno il “Gazzettino” rincara la dose, per ricordare che lo stop a questa coltura mette a rischio numerosi posti di lavoro e rappresenta al contempo un danno al settore agroalimentare per gli impieghi industriali che della canapa si possono fare.


Si avvicina la Brexit

E' poi il turno della Brexit e dei suoi riflessi sul nostro export a focalizzare l'attenzione dei media dopo gli esiti delle recenti elezioni che hanno confermato Boris Johnson alla guida della Gran Bretagna.
L'argomento è preso in esame il 15 dicembre da “Avvenire”, che paventa il pericolo che dopo il periodo transitorio (il 31 dicembre 2020), possano tornare le dogane in assenza di un accordo sugli scambi commerciali.
L'argomento rimbalza sulle pagine de “Il Gazzettino”, dal quale si ricorda che nel solo Veneto le esportazioni Oltremanica valgono 3,4  miliardi di euro.

Rischi analoghi, afferma la “Gazzetta del Mezzogiorno” del 16 dicembre, sono quelli che corre l'export dei prodotti pugliesi, mentre la “Gazzetta di Mantova”, provincia che racchiude due dei nostri grandi formaggi grana, ricorda le conseguenze che potrebbero derivarne alle nostre esportazioni di prodotti Dop.

Una più ampia disamina sulle possibili conseguenze economiche della Brexit la si può leggere il 19 dicembre su "Il Sole 24 Ore", che ricorda come il made in Italy agroalimentare sul mercato britannico goda di una posizione di primo piano per vino, pasta, pomodoro e riso.


Ambiente, obiettivo mancato

Non poteva mancare l'ambiente fra gli argomenti più dibattuti del momento, dopo l'incontro a Madrid dei vertici mondiali riuniti per discutere le iniziative da prendere contro i mutamenti climatici.
Un argomento che ha coinvolto anche Bruxelles, con il via libera al "Piano verde" dell'Unione europea del quale fornisce alcune anticipazioni il “Corriere della Sera” del 14 dicembre, commentando la posizione della Polonia che si è chiamata fuori dall'accordo preliminare.
Intanto l'incontro a Madrid si conclude con un nulla di fatto, come si apprende già il 15 dicembre dalle pagine de “Il Sole 24 Ore”.

Mentre i "grandi" discutono, il mondo del vino risponde adottando tecniche innovative capaci di ridurre le emissioni in atmosfera, trasformando il rispetto per l'ambiente in un fattore competitivo per meglio aggredire i mercati globali. I dettagli si possono leggere il 16 dicembre sul “Corriere della Sera”.
 

Vini in trionfo

Sarà anche per questi "plus" che i vini spumanti italiani stanno avvicinandosi alle festività di fine anno con numeri da record.

Merito di una crescita nell'export, scrive “Il Messaggero” del 15 dicembre, che vede da una parte la tenuta dei consumi interni e dall'altra una crescita del 6% delle esportazioni.
Una conferma di questi ottimi risultati sull'export dei vini spumanti arriva il giorno seguente da “La Stampa” e il 17 dicembre dal “Giornale di Vicenza”.


Grano in ripresa

Note positive giungono dal mercato cerealicolo, con il grano che inverte finalmente la tendenza che lo ha penalizzato sinora e che ha portato a una riduzione del 20% delle superfici investite, come ricorda la “Gazzetta del Mezzogiorno” del 13 dicembre.

In crescita anche il riso, con un aumento degli ettari dedicati a questo cereale, come si apprende dalle analisi dell'Ente risi, riportate il 16 dicembre da “La Stampa”.

Numeri positivi sono anche quelli del Grana Padano, illustrati in occasione della recente assemblea del consorzio di tutela.
I dettagli sono riferiti dal "Giornale di Brescia" del 19 dicembre, che segnala la crescita della produzione con quasi 5,2 milioni di forme (più 5% rispetto al 2018) ed aumento delle esportazioni di oltre il 5%.


La débâcle dell'olio

Ci sono però anche settori in difficoltà, primo fra tutti l'olio, che “Italia Oggi” del 18 dicembre definisce al collasso, partendo dalla constatazione che il prezzo all'ingrosso si è dimezzato, passando dai 6 euro al chilo dello scorso anno agli attuali 3 euro.

Un allarme, questo sul mercato dell'olio, che era già stato lanciato il giorno precedente da “La Stampa” parlando della situazione del comparto in Liguria, soffocato dalla concorrenza del prodotto spagnolo.

Difficoltà anche per lo zibibbo, la cui raccolta a Pantelleria è ai minimi, come denuncia il “Giornale di Sicilia” del 16 dicembre.

In Piemonte si fa il bilancio di fine anno sull'annata agricola e "La Stampa" del 19 dicembre commenta gli esiti negativi che l'andamento climatico ha avuto su vendemmia e produzione di nocciole, mentre le piogge insistenti hanno compromesso la semina del grano.
 

Il pecorino in tribunale

Situazione ancora pesante per il latte ovino, per il quale i pastori denunciano dalle pagine de “L'Unione Sarda” del 14 dicembre come tutti gli accordi siano rimasti lettera morta scontrandosi contro il "cartello" degli industriali.

Intanto “Italia Oggi” anticipa la nuova veste con la quale il pecorino intende conquistare nuove fasce di consumatori.
Oltre alla formula "snack", saranno presenti sul mercato tre diverse tipologie: Extra, Riserva e Montagna.

I pastori della Sardegna devono però fare i conti con gli strascichi giudiziari delle passate proteste.
Ne parla il 18 dicembre la “Nuova Sardegna”, riportando gli esiti delle decisioni del tribunale, con condanne per 21 persone e ammende per 2.350 euro.
Il numero delle persone coinvolte dalle sentenze di condanna sale però a 37 secondo “Unione Sarda”, alle quali si aggiungono cinque citazioni a giudizio.
 

Il "passaporto delle piante"

Sotto il profilo normativo sono da segnalare le nuove norme contro l'introduzione di organismi nocivi attraverso le importazioni, cosa che porta all'introduzione del "passaporto delle piante" che “Arena” del 16 dicembre descrive come una sorta di nuova era per il florovivaismo.
I controlli sulle importazioni sono poi al centro dell'articolo pubblicato il 14 dicembre da “Il Sole 24 Ore”.

Novità in vista anche per gli impianti di biogas, argomento affrontato il 15 dicembre dal quotidiano piacentino “La Libertà”, che conferma la possibilità di utilizzare il digestato per la fertilizzazione dei terreni.

Altro tema di stretta attualità è quello delle etichette, dopo le proposte di introduzione della formula "a semaforo".
La Stampa” del 15 dicembre prende in esame a questo proposito la richiesta che alcuni paesi europei e fra questi Francia, Italia, Spagna, Portogallo e Grecia, affinché sia resa obbligatoria in etichetta l'indicazione dell'origine delle materie prime.

Questo articolo fa parte delle collezioni: