In breve

  • Von der Leyen ottiene il sì a Strasburgo e intanto Parigi è invasa dai trattori degli agricoltori che protestano per la crisi dei campi.
  • C'è più olio del previsto e anche di buona qualità. Ma i prezzi crollano. Colpa dell'import dalla Spagna.
  • Nuovi record nell'export di vino, ma attenti alla Francia che ci sorpassa a Pechino.
  • Le esportazioni delle nostre Dop trainano l'agroalimentare e prosciutti e salumi conquistano la Cina dove la produzione langue per colpa della peste suina africana.
  • Con i prezzi dei suini alle stelle i trasformatori sono in affanno e temono che ribaltare l'aumento dei costi sui prezzi di vendita possa deprimere i consumi.
  • Si riaffaccia la Xylella con nuovi focolai, mentre non si placano le polemiche su come l'emergenza viene affrontata. Nuove regole per i vivai.
  • Fondi comunitari per oltre 200 milioni da destinare alle promozioni all'estero. Un modo per arginare gli effetti dei dazi statunitensi. Aiuti in vista per la "rottamazione" dei trattori.

Questi sono solo alcuni degli argomenti incontrati sui quotidiani in edicola in questi ultimi giorni. Vediamoli più in dettaglio di seguito.

 

La marcia dei trattori

I grandi viali degli Champs Élysées a Parigi invasi sin dalle sei del mattino da una moltitudine di trattori a bloccare la strada simbolo della capitale francese. E dall'alto dei loro trattori gli agricoltori a gridare "Macron ascoltaci!".

Eccola lì la crisi dell'agricoltura e della zootecnia francese che ha fatto scattare questa protesta, raccontata il 28 novembre da "Il Giornale", descrivendola come un "assaggio" delle prossime manifestazioni di piazza previste per contestare la riforma delle pensioni.
Alla protesta francese dedica un ampio servizio anche "Il Fatto", che punta il dito contro gli accordi commerciali internazionali sottoscritti dalla Francia, mentre gli agricoltori premono per una tutela dei prodotti nazionali.

Per  saperne di più sulla protesta francese occorre leggere il commento pubblicato da "Il Foglio", dal quale emerge come alla base delle difficoltà del mondo agricolo francese ci siano le strategie della Grande distribuzione organizzata, con le sue politiche di prezzi al ribasso.

Mentre a Parigi va in scena la protesta degli agricoltori, a Strasburgo  la nuova Commissione europea presieduta da Ursula Von der Leyen, ottiene il sì di una larga maggioranza dell'Europarlamento, con 461 sì, 157 no e 89 astensioni.
Fra le priorità del nuovo "Governo" europeo, scrive il "Corriere della Sera" del 28 novembre, ci sarà il clima.
Sperando non sia a spese dell'agricoltura, verrebbe da aggiungere, magari con nuove tasse, come qualcuno dalla Finlandia avrebbe proposto.
 

Cresce l'olio, calano i prezzi

E' una situazione contrastata quella che si registra sulla filiera dell'olio.
Da una parte un inatteso aumento della produzione, che però si scontra con il crollo dei prezzi. In compenso la qualità è su ottimi livelli.
È questa la fotografia del settore oleario scattata dai quotidiani in edicola in questi ultimi giorni.

Iniziamo dal “Giornale di Sicilia” del 22 novembre, che parla di una qualità di alto livello, assai distante da quella dell'anno precedente. Sull'andamento della produzione di olio si sofferma con una breve nota “Libero” del 24 novembre, anticipando che si prevede di arrivare per l'extravergine a 315 milioni di chilogrammi.
Cresce la produzione italiana, ma al contempo anche quella spagnola e di conseguenza aumentano e flussi di importazione dal paese iberico.
Se ne parla il 24 novembre sulle pagine de “Il Secolo XIX”, per denunciare i bassi prezzi con i quali il prodotto spagnolo si presenta sul mercato italiano.

Inevitabili le ripercussioni sui prezzi dell'olio italiano, scesi anche del 40%, come scrive la “Gazzetta del Mezzogiorno” parlando della situazione in Puglia.
Una situazione difficile, si legge su questo giornale, che potrebbe almeno in parte essere risolta attraverso gli stoccaggi, che però la Regione Puglia non ha attivato.
 

Il vino e l'export

Una situazione opposta è quella che si trova prendendo in esame il comparto del vino.
Dal “Gazzettino” del 26 novembre si apprende che sul fronte dell'export, a quota 6,36 miliardi di euro, sono stati raggiunti nuovi record.

Fra i vini che hanno conquistato nuovi traguardi sul fronte delle esportazioni troviamo il Primitivo di Manduria e il Salice Salentino, dei quali si parla sulla “Gazzetta del Mezzogiorno” del 24 novembre.
Risultati che tuttavia non cancellano alcune criticità, come quelle riferite da “Italia Oggi” del 27 novembre.
Questo giornale, nel commentare i dati delle indagini condotte da Vinitaly e Nomisma sull'andamento del settore, mette in evidenza la distanza che ci separa dalla Francia nel cogliere le possibilità offerte dai mercati cinesi.

Ulteriori opportunità di crescita, scrive la “Nuova Venezia” del 27 novembre, possono giungere dalle intese commerciali con il Canada e il Giappone, ma il grande numero di Doc che i nostri vini possono vantare si sta dimostrando per alcuni versi un limite, piuttosto che un vantaggio.
 

Effetto Cina

Non sono un limite però le tante Dop e Igp che l'agroalimentare italiano può vantare e che secondo i dati riportati da “Il Sole 24 Ore” del 23 novembre, valgono circa 14 miliardi di export.
Un valore che negli ultimi dieci anni si è triplicato.

Quello agroalimentare, aggiunge "Il Resto del Carlino" del 28 novembre, si dimostra un settore cardine della nostra economia, trascurato però dalla politica.
Un grave errore, visto che il 15% del Pil (Prodotto interno lordo) dell'Italia nasce nei campi.

Fra i settori che registrano una crescita dell'export figurano i prodotti della salumeria, prosciutti in testa, come si legge sul “Corriere della Sera” del 25 novembre.
Gli aumenti più significativi riguardano gli invii verso la Cina, dove la produzione suinicola è compromessa dalla presenza della peste suina africana.

Una situazione, questa della Cina, che ha portato a un innalzamento dei prezzi della carne suina su tutti i mercati internazionali.
A farne le spese, scrive il “Gazzettino” del 27 novembre, sono però le industrie di trasformazione, che si interrogano su come far fronte a questo aumento dei costi.
 

Soldi in arrivo

In aiuto del comparto agroalimentare arrivano i fondi comunitari per oltre 200 milioni di euro messi a disposizione per la promozione all'estero, dei quali si parla sull'“Eco di Biella” del 22 novembre.
Una sorta di risposta, scrive in una breve nota “La Stampa” del 24 novembre, per annullare gli effetti negativi dell'innalzamento dei dazi Usa.
Se ne parla anche su “L'Arena” del 25 novembre, sottolineando però che non ci sono correlazioni fra il calo del prezzo del latte di questi giorni con l'inasprimento dei dazi statunitensi.

Aiuti in vista anche per la "rottamazione" dei trattori, argomento del quale si parla il 23 novembre su “Il Sole 24 Ore”.
Ancora su “Il Sole 24 Ore” dello stesso giorno la notizia dello sblocco dei fondi per 63 milioni di euro messi a disposizione da Ismea per i progetti di sviluppo in campo agroalimentare.
 

Riecco la Xylella

Sul fronte fitosanitario si riaffaccia la Xylella con la presenza di nuovi focolai che si sono presentati a Ostuni, Cisternino e Crispiano, dei quali riferisce il 22 novembre Il "Nuovo Quotidiano di Brindisi”.
Della Xylella si parla il 25 novembre su il “Quotidiano di Puglia”, per sottolineare che nel Sud Salento ci sono centinaia di olivi secchi in attesa da sei anni dei fondi necessari per procedere con i reimpianti.

Fra i settori che devono fare i conti con la Xylella ci sono anche i vivaisti, imbrigliati dalle norme sul contenimento della malattia. Ora per agevolare il loro lavoro si pensa a nuove regole sulla tracciabilità dei vivai per ridurre i danni per chi opera nelle aree sottoposte a restrizione.
I dettagli si possono leggere il 26 novembre sulla “Gazzetta del Mezzogiorno”.
Dalla “Gazzetta di Brindisi” del 25 novembre arriva l'appello per salvare gli olivi monumentali con operazioni di rigenerazione o con sovrainnesti.

Italia Oggi” del 27 novembre rilancia l'appello dei Georgofili a proposito delle norme sull'impiego del rame, ricordandone l'importanza in particolare per la viticoltura realizzata in regime biologico.

Dall'appello per il rame alla messa al bando del glifosate, sempre sul banco degli imputati.
Questa volta il glifosate è protagonista di una ricerca promossa dall'Istituto Ramazzini che si vuole sostenere con una campagna di raccolta fondi.
Ne parla il 28 novembre “Il Manifesto” ripercorrendo la storia di questo erbicida.

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