Da tempo i giornali sono più attenti che in passato alle vicende dell'agroalimentare. Ma a volte sfugge loro qualche notizia importante.
E' il caso dei controlli sui residui di agrofarmaci negli alimenti. Gli esiti ottenuti da 9mila campioni hanno dimostrato che nel 99,7% dei casi sono rispettati i limiti di legge. E' quanto accade in Italia, che questa volta è ai primi posti nel mondo.

Una notizia che avrebbe dovuto rimbalzare dalle pagine di un giornale all'altro. E invece no. L'abbiamo trovata solo su “Il Sole 24 Ore” del 18 giugno, in una noticina di appena 18 righe. Ma forse siamo stati disattenti e altri giornali hanno dato a questa notizia lo spazio che meritava, chissà.

Molta attenzione invece alla carne straniera, che sarebbe buona solo perché ottenuta da animali al pascolo. Questa la convinzione del “Corriere della Sera” che il 22 giugno celebra (forse con eccessivo entusiamo) i fasti delle carni così prodotte da una razza bovina dal nome esotico.
In compenso trova larga eco lo scandalo ai danni della carne di chianina che tale non era se non nel prezzo. Se ne parla diffusamente sul “Messaggero” del 22 giugno a proposito della frode scoperta in Umbria.
Ulteriore dimostrazione che i controlli ci sono e funzionano.

Chi cresce
Dalla carne alle nuove tendenze alimentari che danno preferenza alle diete esclusivamente vegetali, il cui mercato è in continua crescita come evidenzia il 22 giugno “Italia Oggi”.
Aumentano dunque vegetariani e vegani, ma non scendono i consumi di carni avicole, che continuano a crescere, come emerso dalle analisi di Unaitalia riportate da “Arena” del 20 giugno.
In aumento anche i consumi di bresaola. Merito, secondo “Il Giorno” del 23 giugno, della tracciabilità del prodotto certificato.

Fra i settori in crescita continua ad essere presente il vino, grazie al buon andamento sui mercati stranieri. Ma il presidente di Assoenologi, Riccardo Cottarella, dalle pagine di “Italia Oggi” del 22 giugno avverte che i prezzi praticati sono troppo bassi.
E se la Cina è oggi uno dei principali mercati mondiali di esportazione per il vino, si guarda con apprensione alla crescita dei vigneti nel Ningxia, Regione dove i cinesi sperimentano la propria via al bordeaux, come scrive “Panorama” in edicola il 23 giugno.

Export ed embargo
In tema di export “Venerdi”, il magazine di Repubblica in edicola il 17 giugno, si interroga sulle conseguenze dell'embargo russo, costato all'agroalimentare italiano ben 3,6 miliardi di euro. Un costo decisamente elevato al quale si cerca di porre rimedio con alcuni tentativi di rilanciare l'export verso la Russia, come spiega “L'Unità” del 18 giugno.

Quanto sia importante l'export agroalimentare italiano lo evidenzia la recente analisi del Food industry monitor riportata da “La Stampa” del 19 giugno, che alle esportazioni del made in Italy affida la responsabilità di una ripresa capace di superare gli ostacoli della crisi.

Se l'import preoccupa
Se da una parte si punta alle opportunità sui mercati stranieri, dall'altra si guarda con qualche preoccupazione ai flussi di importazione, in particolare quando facilitati da accordi mirati ad aiutare Stati in difficoltà. E' già accaduto per l'olio proveniente dalla Tunisia.
Ora la “Gazzetta del Mezzogiorno” del 18 giugno si interroga sull'opportunità di destinare 20 milioni di euro per lo sviluppo dell'olivicoltura in Pakistan.

Altro accordo al centro dei dibattiti è quello per gli scambi commerciali fra Usa e Ue (Ttip), sul quale si sofferma il “Giornale di Brescia” del 19 giugno per analizzarne pro e contro.

Soldi in arrivo
Intanto prendono forma gli interventi che all'interno dei Psr prevedono incentivi e aiuti, come in Puglia dove molte risorse sono mirate al sostegno dei giovani agricoltori. I dettagli si possono leggere il 20 giugno sulla “Gazzetta del Mezzogiorno”.

In Emilia Romagna si punta sulle produzioni bio e integrate, alle quali andranno altri 33 milioni di euro, come si apprende dalla “Gazzetta di Parma” del 21 giugno. Ancora in Emilia Romagna si segnala sulla “Gazzetta di Modena” del 23 giugno lo snellimento delle procedure burocratiche decise dalla Giunta regionale.

Sono 10 i milioni destinati al settore del latte, in questo caso non per incentivarne la produzione, ma per "premiare" gli allevatori che ne produrranno meno. Si pensa così di risolvere la crisi del settore, come spiega “Il Sole 24 Ore” del 22 giugno.
Nessun aiuto economico, invece, per il vino, ma uno snellimento della burocrazia con l'approvazione del testo unico in discussione alla Camera e i cui contenuti sono anticipati da “Il Sole 24 Ore” del 18 giugno.

Multe più salate
Fra le decisioni prese in questi giorni figura la lotta alle frodi sull'olio che ora prevedono pene inasprite, con multe che vanno da 300 a 18mila euro, come precisa “Italia Oggi” del 17 giugno.
Aumentano le sanzioni anche per l'uso improprio dei voucher e ora le multe potranno oscillare da 400 a 2400 euro. Se ne parla su “Il Sole 24 Ore” del 21 giugno.

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