L’incontro, che ho avuto il piacere di presiedere in veste di “moderatore-sollecitatore”, ha visto il supporto dell’Accademia dei Georgofili (dove si è anche svolto fisicamente), dell’Enea e di Agriventure (società del Gruppo Intesa Sanpaolo dedicata al settore agroalimentare, agroindustriale e agroenergetico).
E’ stato chiaramente messo in chiaro il contributo che le biotecnologie danno - o possono dare - alla filiera agroalimentare anche nel nostro Paese, benefici che possono essere così riassunti:
- contribuiscono a mettere a punto sistemi diagnostici rapidi e precisi sulla salubrità degli alimenti;
- permettono di caratterizzare le produzioni in termini di provenienza ed autenticità;
- sono in grado di accelerare i progressi dell’attività di breeding;
- proteggono le piante da alcuni importanti parassiti;
- migliorano il profilo nutrizionale degli alimenti;
- riducono gli input energetici nelle attività agricole;
- permettono di praticare tecniche conservative e sostenibili;
- consentono di coltivare piante Gm e convenzionali in regime di coesistenza per sfamare un pianeta sempre più esigente in generi alimentari.
L’agricoltura si troverà ad affrontare crescenti sfide negli anni a venire: in primo luogo far fronte alle crescenti esigenze alimentari della popolazione mondiale e nel contempo garantire qualità e salubrità delle produzioni contrastando gli effetti dei cambiamenti climatici.
Sarà necessario produrre con una disponibilità limitata di terreni coltivabili, affrontare la sfida dell’erosione del suolo, fare i conti con una limitata disponibilità di risorse idriche, difendere la biodiversità, contribuire allo sviluppo delle comunità rurali ed assicurare la sostenibilità delle produzioni che vorrà dire produrre di più con meno.
Questi scenari hanno portato la sfida della produttività del settore agricolo ai primi posti dell’agenda politica dei governi ed oggi, sia i paesi sviluppati che quelli in via di sviluppo, hanno la necessità di incrementare produttività e sicurezza di approvvigionamento, minimizzando nel contempo gli impatti sull’ambiente.
Secondo Gianluca Fusco di Assobiotec “è necessario fornire, specialmente da parte degli organismi pubblici, un’informazione corretta ed equilibrata, senza allarmismi ingiustificati. È il momento di porre le basi per un progresso reale, basato su evidenze scientifiche, che possa consentire alla nostra agricoltura di accedere e sfruttare a pieno il beneficio delle biotecnologie”.
Su AgroNotizie le relazioni presentate all’incontro.
Le relazioni
Saluti di benvenuto
Gianluca Fusco, Assobiotec - Maurizio Marson, Agriventure S.p.A.
Il ruolo dell'innovazione nell'agricoltura italiana
Mario Guidi, Confagricoltura
Cambiamenti climatici, inondazioni, agricoltura: nuove scoperte scientifiche ed applicazioni biotecnologiche
Pierdomenico Perata, Scuola Superiore Sant’Anna - Accademia dei Georgofili
La ricerca sementiera italiana tra tipicità e innovazione
Paolo Marchesini, Assosementi
La ricerca biotecnologica italiana: storia, occasioni, prospettive
Alessandro Vitale, Consiglio Nazionale delle Ricerche
Le biotecnologie in agricoltura tra ricerca e coesistenza
Elisabetta Lupotto, Consiglio per la ricerca sperimentale in agricoltura
Il biotech in campo: la testimonianza di Futuragra
Silvano Dalla Libera, Futuragra
Biofarmaci verdi
Eugenio Benvenuto, ENEA
Genomica e "New breeding techniques"
Mario Enrico Pè, Scuola Superiore Sant'Anna
Leggende e realtà: agricoltura e cibo quotidiano
Dario Bressanini, Università dell’Insubria
Conclusioni e ringraziamenti
Gianluca Fusco, Assobiotec