L'agricoltura viene con frequenza messa all'indice per il suo impatto ambientale, accusata di contribuire come e più di altri settori al cambiamento climatico.

È questo il risultato di una visione distorta, a volte frutto di pregiudizio o di analisi permeate da convinzioni ideologiche.

 

L'agricoltura, come ogni altra attività produttiva, ha responsabilità nei confronti della polluzione ambientale, ma in misura nettamente inferiore a quella di altri settori.

Impatto che va progressivamente riducendosi grazie all'impegno di questo settore nel seguire le indicazioni che giungono dal Green Deal e da Agenda 2030.

Ma di questo impegno poco si parla, come pure delle evidenze scientifiche che ne sono alla base.

 

Il dibattito

Va dunque accolta con favore l'iniziativa dell'Accademia dei Georgofili in collaborazione con la Fidaf, Federazione Italiana dei Dottori in Scienze Agrarie e Scienze Forestali, che ha riunito quanti hanno competenze scientifiche su questi temi per confermare quanto si è fatto e cosa ancora si sta realizzando.

Due giorni di dibattiti, il 13 e il 14 novembre 2024, intitolati alla "Razionalizzazione dei sistemi colturali e zootecnici per la salvaguardia ambientale".

 

Fra gli obiettivi dell'incontro quello di evitare che l'agricoltura nel suo insieme sia vittima di semplificazioni o, peggio, di fanatismo.

Gli scienziati sono in grado di fornire prove affidabili sui risultati raggiunti, risultati che vanno fatti conoscere per restituire all'agricoltura la credibilità che merita.

 

Gli argomenti

Impossibile una sintesi esaustiva dei contributi presentati nel primo giorno di incontri, che ha coinvolto le Università di Firenze, Milano, Padova, Torino e la Scuola Superiore Sant'Anna.

I temi affrontati hanno spaziato dai benefici ambientali attribuibili all'agricoltura, all'aiuto che la stessa agricoltura fornisce all'uomo e che si identifica nei servizi ecosistemici.

 

Punto centrale resta l'importanza marginale delle attività agricole nel contribuire ai cambiamenti climatici in atto.

Come pure marginale è il ruolo dell'agricoltura europea nel contesto globale, visto che le sue emissioni rappresentano solo l'8% del totale mondiale.

L'esame poi dell'aumento delle emissioni fra il 2010 e il 2021 mostra che per l'89% è dovuto all'uso di combustibili fossili.

 

Mete lontane

A fronte di questi dati, chiamare in causa l'agricoltura per raggiungere gli obiettivi di Agenda 2030, ormai fuori portata, o quelli previsti dal Green Deal, appare irrazionale.

La stessa Pac, Politica Agricola Comunitaria, si pone gli obiettivi di combattere i cambiamenti climatici, proteggere le risorse naturali e favorire la biodiversità.

Obiettivi che saranno mancati se al contempo non si proteggerà con altrettanta convinzione anche la redditività in agricoltura.

 

Le proposte non mancano, a iniziare dalle certificazioni di sostenibilità per le produzioni agricole.

La sensibilità del consumatore verso questi temi è aumentata e anche la sua disponibilità a spendere di più. Ma esistono limiti che non si possono superare.

 

Le opportunità

La redditività delle produzioni agricole è poi un fattore discriminante nel favorire gli investimenti che vanno nella direzione del contemporaneo aumento di produttività e sostenibilità.

Due elementi erroneamente ritenuti in contrapposizione fra loro.

Gli strumenti ci sono e si riconoscono nell'agricoltura di precisione, con il suo corredo di nuove tecnologie, dalla meccatronica alla robotica.

 

C'è poi il grande capitolo della digitalizzazione delle aziende agricole, in larga misura ancora in posizioni arretrate.

Ampi margini di miglioramento si possono poi ottenere con una maggiore efficienza delle attrezzature già in uso, con manutenzioni e controlli funzionali più accurati.

 

Anche la genetica sta lavorando per mettere a punto vegetali in grado di rispondere al meglio ai diversi ambienti di coltivazione.

Le operazioni colturali stanno evolvendo verso sistemi sempre più rispettosi del terreno e dell'ambiente.

Le lavorazioni del terreno si avvalgono di nuove tecnologie a basso impatto, gli interventi sono mirati e orientati al minimo spreco di risorse.

 

Gli obiettivi

L'agricoltura dunque sta facendo la sua parte nel rispondere alle sfide ambientali e al cambiamento climatico.

I risultati già ci sono e il mondo della ricerca è al lavoro per consentire ulteriori miglioramenti, che già si intravedono.

Gli incontri promossi dalla Accademia dei Georgofili e i risultati sono lì a dimostrarlo.

La difficoltà ora è far conoscere a un più vasto pubblico il reale rapporto simbiotico fra agricoltura e ambiente, sconfiggendo pregiudizi e narrazioni lontane dalla verità.