L'8 febbraio presso la Facoltà di Agraria dell'Università Politecnica delle Marche ad Ancona, si è celebrata la nascita dell'associazione TERRA di Marche, composta da aziende agricole, contoterzisti e tecnici riuniti attorno ad un nome che vuole indicare lo stretto legame con il territorio e che mette al centro i valori della sostenibilità.

La parola T.E.R.R.A. è anche una sigla e significa Tecnologie E Ricerca per Rispettare l'Ambiente. Un concetto oggi molto attuale ma che TERRA di Marche declina in modo molto concreto coinvolgendo realtà professionali che applicano o divulgano le tecniche di conservazione del suolo, come la semina diretta su sodo o la minima lavorazione senza rivoltamento degli strati e minor numero di passaggi.

Marche, Regione dell’Agricoltura Blu

Alla serata di presentazione sono intervenuti i referenti scientifici del progetto, il professor Rodolfo Santilocchi, ordinario di Agronomia e coltivazione erbacee presso l'Università Politecnica delle Marche, pioniere delle tecniche conservative in Italia, che ha ripercorso la storia della semina diretta nelle Marche e il professor Michele Pisante, presidente di A.I.G.A.Co.S. (Associazione Italiana per la Gestione Agronomica e Conservativa del Suolo) che ha descritto la diffusione delle tecniche conservative in Europa e nel resto del mondo.
E non è un caso che proprio in questa regione prenda avvio un progetto di filiera su questi temi, come TERRA, perché le Marche rappresentano l’eccellenza delle tecniche agronomiche di conservazione del suolo e un riferimento per tutta Italia.
Le prime esperienze di semina diretta, infatti, risalgono addirittura a fine anni '80 e non vi è, oggi, altra Regione italiana che possa vantare una diffusione così capillare e diffusa di queste tecniche come quella che trova riscontro nella regione Marche.

Il progetto della nuova Associazione

TERRA di Marche, nelle intenzioni dei fondatori, sarà uno strumento in grado di rispondere alle esigenze d’innovazione delle aziende agricole dal punto di vista tecnico-agronomico e intende agire come interfaccia tra territorio e istituzioni, non solo regionali (Università, Regione, Province) ma anche nazionali ed europee, rendendo partecipi imprenditori agricoli ed enti pubblici, delle tecniche agronomiche più avanzate.
L’obiettivo è ambizioso ma le forze per raggiungerlo ci sono, a giudicare dalla presenza di molti tra tecnici del settore e aziende agricole di indiscussa professionalità.
Per il momento si possono avere informazioni scrivendo a info@terradimarche.it ma presto sarà a disposizione di tutti gli operatori del settore, il sito internet completamente dedicato al progetto.

Monsanto plaude all'iniziativa

Nell’ambito dell’incontro sono state ricordate anche le aziende che hanno cooperato in questi anni allo sviluppo delle tecniche di agricoltura conservativa.
Una di queste è, senza dubbio, Monsanto, che ha partecipato all’evento di Ancona ripercorrendo il contributo tecnico che la continua innovazione di Roundup ha dato all’agricoltura blu ed esprimendo grande soddisfazione per l’iniziativa TERRA di Marche.