Gestire il vigneto, migliorare la gestione della chioma, ridurre gli input.

Ecco alcune delle aree di intervento di MAGIS®, il progetto nazionale che trova la sua unicità nell'obiettivo di garantire la sicurezza e la sostenibilità del vino italiano - e domani anche di altre filiere agricole - portando dati oggettivi misurati, riconoscibili e comunicabili al consumatore.

Guidate da nove partner del mondo della ricerca, dell’industria e delle associazioni del settore vitivinicolo, hanno finora aderito al progetto (partito nel 2009) 73 aziende, espressione dell'eccellenza della vitivinicoltura nazionale.

La convinzione che non sia solo la dimensione e l’origine geografica a rendere le aziende competitive” spiega Giovanni Arcangeli, responsabile del progetto MAGIS per Bayer CropScience, “sposta l’attenzione alla qualità, all’ambiente e al modello d'impresa. Ovvero ad un’etica comune nel produrre vini eccellenti”.

Le aziende, infatti, aderiscono ad un protocollo di sostenibilità produttiva ed ambientale periodicamente aggiornato e monitorato, per produrre con sempre maggiore attenzione all’ambiente e all'impiego di agrofarmaci solo quando e dove siano necessari, così da ridurre i consumi energetici e gli input.

 

Il protocollo di sostenibilità

Distintivo del progetto MAGIS, si tratta di un documento (al pari dei protocolli medici) di carattere pratico che, per la prima volta in ambito agricolo, mette a disposizione di ogni operatore le migliori competenze esistenti.

Costantemente aggiornato per valutare e accogliere tutte le novità fornite dalla ricerca e dall'esperienza delle migliori aziende e dei migliori enologi” spiega Arcangeli, “il protocollo è a disposizione dei produttori partecipanti. D’altronde la parola latina 'Magis' significa 'di più' e rappresenta un invito a migliorare sforzandosi di superare i traguardi raggiunti”.

 

Il progetto

Si contano tra i partner l'Università degli Studi di Milano, l'Associazione enologi ed enotecnici italiani (Assoenologi) , l’ISPA – CNR di Bari, il  DEIAFA dell’Università di Torino, il DEISTAF dell’Università di Firenze, i maggiori esperti nella protezione delle colture appartenenti al mondo accademico e della ricerca, Image Line e Bayer CropScience.

Un ampio ventaglio di competenze che messe in rete” spiega Arcangeli “permette di coprire aree di intervento che vanno dal miglioramento della gestione della chioma per un corretto equilibrio vegeto-produttivo, alla corretta gestione della difesa del vigneto dalle principali avversità biotiche, secondo le più recenti acquisizioni in linea con i cambiamenti normativi. Grande anche l'attenzione per i principi dell’agricoltura integrata e per la gestione delle attrezzature per la distribuzione e il monitoraggio delle attività di cantina.

Come primo step, le 73 aziende aderenti hanno messo a confronto una parte di vigneto condotto secondo le indicazioni del protocollo di sostenibilità, con una porzione a conduzione 'tradizionale'. Le valutazioni hanno riguardato gli esiti delle mappature vegeto-produttive, gli interventi di difesa mirata da patogeni e parassiti nelle varie zone climatiche e le condizioni meteo.

Realizzata, infine, un'attività analitica volta a misurare i parametri qualitativi e di salubrità delle uve e dei vini prodotti.

 

Dalla piattaforma ai risultati

La piattaforma web garantisce l’accesso in tempo reale alle informazioni, alla documentazione delle operazioni effettuate in campo e al confronto tra gestione MAGIS e gestione tradizionale del vigneto.

I risultati oggettivi raggiunti finora e dichiarati pubblicamente da tecnici, ricercatori e rappresentanti delle aziende partner” spiega Arcangeli, “hanno confermato le previsioni di una produzione vitivinicola a ridotto numero di trattamenti e consumi energetici e una gestione più efficiente della manodopera delle attrezzature e degli input, con conseguente riduzione del 9% dei trattamenti e del 15,4% dei costi della difesa dai parassiti.

Inoltre, il monitoraggio nazionale dei livelli residuali e una ricerca specifica su uve, vini ed ocratossine - secondo le risoluzioni dell’Oiv (Organisation international de la vigne e du vin), una sorta di Onu del vino cui aderiscono 44 Stati) - svolta dai ricercatori del CNR, Istituto di Scienze della Produzioni Alimentari di Bari, ha confermato la salubrità dei vini MAGIS a fronte di una qualità inalterata, come emerso da degustazioni e analisi sensoriali affidate ad un panel qualificato di Assoenologi.

Una conferma insomma” conclude Arcangeli “che la qualità si può ottenere anche riducendo i costi e l'impatto ambientale”. 

Magis per la viticoltura sostenibile - piattaforma internet per la gestione del vigneto e del progetto

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