Ma non si tratta del primo evento del genere: era l'11 maggio del 2002 quando a Macfrut veniva presentato per la prima volta il QdC® - Quaderno di Campagna® di Image Line, la soluzione web per la compilazione e il controllo del registro dei trattamenti (già previsto dal DPR 290 del 2001).
Una partenza in sordina per un progetto che aveva anticipato un po' troppo i tempi e le esigenze degli agricoltori italiani.
Oggi, sedici anni dopo, con il QdC® - Quaderno di Campagna® di Image Line vengono gestiti oltre 290.000 ettari (il 2,25% dell'intera Sau italiana che, secondo l'Istat, ammonta a 12.885.186 ettari) e la piattaforma gestisce la produzione di 252 specie agrarie, dall'actinidia allo zucchino comprendendo tutte le coltivazioni presenti nel nostro paese.
In questi sedici anni ci siamo imbattuti in molteplici realtà produttive e in moltissime casistiche di impiego del servizio e, forti di questa esperienza, abbiamo stilato la raccolta dei sette errori fatali (sì, sette come i vizi capitali…) nel quale rischiano di cadere le aziende agricole, i tecnici, i consulenti ed i rivenditori che si occupano della gestione del Quaderno di Campagna®: vediamoli assieme.
1) Io non perdo tempo… tanto non mi controlla nessuno!
Errore.I controlli sulla compilazione del Registro dei trattamenti sono affidati a diverse amministrazioni che possono controllare la tenuta del registro per gli ultimi tre anni:
- gli assessorati alla Sanità delle regioni e delle province autonome (in particolare i servizi Aassll per le ispezioni coadiuvate dalle Arpa e dagli Izs per i controlli analitici)
- il Comando Carabinieri per la tutela della salute (Ccts) attraverso i Nas
- l'Ispettorato centrale per la tutela della qualità e repressioni frodi dei prodotti agroalimentari (Icqrf) che si avvale degli uffici periferici per le ispezioni e dei laboratori dell'Ispettorato per i controlli analitici
Se l'azienda agricola è in regime di difesa integrata volontaria, agricoltura biologica o certificazione di processo o di prodotto (come Global Gap), entrano in gioco altri controllori (Regioni, enti di certificazione biologica e audit di certificazione).
La compilazione del registro dei trattamenti è prerequisito necessario per conferire prodotti ortofrutticoli in centri cooperativi, Op e Gdo, olive ai frantoi, uve alle cantine, cereali agli stoccatori.
E tutto questo non per un "vezzo" del legislatore, ma per garantire la sicurezza del prodotto agroalimentare made in Italy, il più sano, sicuro e controllato al mondo.
2) Io faccio tutto con un foglio Excel
Molto rischioso.Per Registro dei trattamenti si intende "un modulo aziendale che riporti cronologicamente l'elenco dei trattamenti eseguiti sulle diverse colture, oppure, in alternativa una serie di moduli distinti, relativi ciascuno ad una singola coltura agraria".
L'articolo 16 del Decreto legislativo n. 150/2012 ridefinisce gli aspetti applicativi del Registro dei trattamenti.
La normativa prevede che "Il Registro dei trattamenti deve riportare:
- i dati anagrafici relativi all'azienda;
- la denominazione della coltura trattata e la relativa estensione espressa in ettari;
- la data del trattamento,
- il prodotto e la relativa quantità impiegata, espressa in chilogrammi o litri
- l'avversità che ha reso necessario il trattamento."
Compilare correttamente un foglio Excel non è proprio banale come sembra.
3) Io uso un software installato sul computer
Bene ma non benissimo… per almeno due ragioni:- ti assumi la responsabilità di fare continui e costanti backup di tutto il tuo lavoro
- ti devi occupare del costante aggiornamento dei dati degli agrofarmaci, dei disciplinari, delle deroghe, dei prodotti per il bio.
4) Io i 55 controlli di QdC® li faccio con la mia testa
Non credo sia fisicamente possibile. Infatti il QdC® - Quaderno di Campagna® di Image Line svolge:- 23 controlli sul rispetto delle prescrizioni di etichetta di 1.971 agrofarmaci, quotidianamente aggiornate con le ultime estensioni, revoche e deroghe, in formato Clp, con le relative Sds e storicizzate (il trattamento registrato il 10 marzo 2018 verifica il rispetto delle etichette in vigore in quel momento)
- 26 controlli sul rispetto dei 21 disciplinari regionali, delle centinaia di deroghe territoriali o temporali rilasciate annualmente
- 2 controlli aggiuntivi sui preparati utilizzabili in agricoltura biologica
- 4 controlli sulle fertilizzazioni.
5) Io i costi di produzione non li voglio controllare
Male, molto male.Visto che devi aggiornare il registro dei trattamenti, aggiungendo macchine, operai e costo dei prodotti si riesce ad avere sotto controllo l'ammontare dei costi espliciti sostenuti in ogni "unità produttiva". In pratica sai esattamente quanto ti costa produrre un chilo del tuo prodotto e sai, giorno per giorno, se lavori per fare reddito oppure per portare alla chiusura la tua azienda.
6) Io i registri li faccio solo a fine anno
Errato.La normativa recita che "sul Registro devono essere annotati i trattamenti effettuati con tutti i preparati fitosanitari utilizzati in azienda entro il periodo della raccolta e comunque al più tardi entro trenta giorni dall'esecuzione del trattamento stesso".
E questo è anche molto logico. Prendiamo una qualsiasi coltura, la fragola, per esempio. Se registriamo i trattamenti a fine anno… che senso avrebbe? La fragola sarebbe già stata venduta, acquistata, consumata; in caso di errori il registro non servirebbe a nulla.
Il registro deve essere compilato sempre prima della raccolta e il fatto che venga richiesto da cooperative, cantine, frantoi, ammassatori, industrie alimentari è un bel passo verso la sicurezza per il consumatore.
7) Io quello che faccio nella mia azienda non lo dico a nessuno
Impossibile.Ogni azienda agricola deve lavorare nel rispetto delle normative sulla sicurezza alimentare, la tracciabilità e la trasparenza a cui è tenuta qualsiasi azienda alimentare. In pratica l'agricoltore che produce dieci chili di fragole e le vende deve garantire la stessa sicurezza al consumatore che garantisce Barilla (per fare il nome di uno dei "giganti" dell'agroalimentare nazionale).
Del resto la bocca che riceve le fragole è la stessa che mangia la pasta e il consumatore deve essere tutelato.
Se ci abituassimo ad aprire un dialogo con il consumatore avremmo tante cose interessanti da raccontargli… ma questa è un'altra storia!
Per parlare assieme di digitale in agricoltura ci vediamo l'11 maggio (del 2018…) al Macfut di Rimini: per registrarsi gratuitamente basta compilare l'apposito modulo in fondo alla pagina.
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