Eramus, sumus, erimus. Come soleva dire Virgilio. Ovvero: eravamo, siamo, saremo. Una visione temporale semplice e diretta che trasmette forte continuità d'azione e di presenza. A Mantova Sipcam ha raccolto la stampa di settore per riprendere il filo della storia societaria e per condividere le novità in materia di agrochimica e di sementiero, visto che sul fronte della coltura della soia i passi mossi sono importanti.
 
In effetti, la storia di Sipcam in Italia è l'unica a poter offrire una tale continuità di marchio e azionariato. Solo chi ha memoria storica come Alessandro Capella, responsabile R&D di Sipcam, può ricordare aziende come Rumianca, Osiride, Cano, Dufour, Ammon, Bombrini-Parodi e altre realtà che operavano sul mercato italiano alcuni decenni fa e che ora non esistono più, o perché scomparse o perché acquisite da multinazionali.
 

Europa a luci e ombre

 
Il mercato europeo appare solido e ricco, anche per la presenza di colture speciali che ne tiene alte le marginalità. Peccato che al contempo si assista nel Vecchio Continente a un rallentamento della spinta innovativa nel settore della difesa. Negli Anni 80 si introducevano di media 12,3 molecole nuove all'anno. Negli Anni 90 la percentuale era salita a 12,7. Nella prima decade del Terzo Millennio la discesa, con 10,3 sostanze attive per anno. Poi il tonfo a 7 negli Anni 10.
La soppressione di molte sostanze attive operata dalla Revisione europea non è stata controbilanciata in modo equivalente da nuove molecole.
Ciò che allarma di questo processo è soprattutto la riduzione dei meccanismi di azione disponibili, un trend parzialmente influenzato dalla selezione sempre più "verde" delle molecole. Per non parlare dei limiti posti da alcune Gdo in termini di numero massimo di residui finali.
Il grave problema per il futuro sarà quindi quello delle resistenze e delle flore di sostituzione.
 
Nel 2012 su sei nuove sostanze attive in Italia lanciate ben quattro riguardavano Sipcam, come acequinocyl (acaricida), pyraflufen etile (erbicida), ciflufenamid e buprofezin, recuperato dopo un breve tempo d'oblio.
Sono stati poi stretti alcuni accordi con diverse multinazionali per quanto riguarda alcuni Allegati II e III, come per esempio su tiofanate metile, acetamiprid e pendimetalin, solo per citare alcuni esempi. Peraltro, tiofanate metile è rimasto l'unico benzimidazolico sul mercato e continua a offrire un modo d'azione prezioso che non va assolutamente perduto. Su acetamiprid vi sono poi aspettative importanti, anche alla luce dei mutati scenari riguardanti i neonicotinoidi. Infine, giova ricordare come il primo pendimetalin microincapsulato fu proprio di Sipcam, grazie alla grande capacità formulativa della società.
 
Oxon ha inoltre prodotto importanti Allegati II e III, come per esempio quelli su clortalonil e cymoxanil. Le recenti resistenze della Cercospora della bietola hanno riaperto il giochi per il primo. Sulla peronospora cymoxanil può essere ancora considerato un interessante prodotto per quanto riguarda la curatività.

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