E' una rete a maglia stretta, permeabile ai trattamenti, in grado di avvolgere i frutteti e creare una vera e propria barriera meccanica che disturba 'naturalmente' l'accoppiamento della carpocapsa, il comune verme delle mele.
Il geniale sistema, tutto francese, si chiama Alt-Carpo, ed è al momento una delle tecniche di contenimento a basso impatto ambientale su cui si sta concentrando maggiormente l'attenzione degli studiosi. Il suo ideatore, il tecnico agronomo Guilhem Severac, è stato ospite ieri 1 marzo 2001 all'Istituto agrario di San Michele all'Adige, nell'ambito di un incontro sulla frutticoltura biologica rivolto a frutticoltori e tecnici, organizzato dal Centro Trasferimento Tecnologico.
La carpocapsa è senza dubbio l'insetto chiave del melo e nel biologico rappresenta una delle principali problematiche. Nell'incontro di oggi è stata confermata la validità della soluzione impiantistica francese adottata nei meleti della Provenza.
La tecnica 'Alt Carpo' prevede la copertura di ogni singolo filare o di intere parcelle con una apposita rete e già al primo anno si assiste ad un quasi totalazzeramento del danno, spesso partendo da situazioni molto gravi.
"L'affidabilità e la validità di questo metodo - spiega Enzo Mescalchin, responsabile dell'Unità sperimentazione agraria e agricoltura sostenibile del Centro Trasferimento Tecnologico - è stata confermata anche da prove svolte in altre zone produttive, come in Trentino, nell'ambito di un progetto finanziato dalla Provincia autonoma di Trento, mentre sono in fase di verifica gli eventuali effetti collaterali".
Accanto a Guilhem Severac, tecnico agronomo della hambre d'agriculture du Vaucluse di Avignone, sono intervenuti Markus Kelderer del Centro di sperimentazione agraria e forestale di Laimburg che ha presentato i risultati relativi all'uso delle reti in Alto Adige e Stefano Caruso del Consorzio fitosanitario provinciale di Modena sul tema della carpocapsa nei frutteti biologici, con particolare riguardo al pero.
Continua, dunque, l'attività di supporto dell'Unità sperimentazione agraria e agricoltura sostenibile del Centro Trasferimento Tecnologico a favore del comparto biologico. L'incontro di ieri, infatti, segue di poche settimane un altro importante momento di aggiornamento dedicato al controllo della ticchiolatura.
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Fonte: Fondazione Edmund Mach - Istituto Agrario di San Michele all'Adige