Prendiamo spunto dagli ultimi aggiornamenti fitoiatrici sulla lotta alla flavescenza dorata divulgati dai servizi fitosanitari di molte regioni italiane per uno sguardo a 360 gradi sulla lotta obbligatoria attualmente praticata in Italia.
“Flagelli nazionali” e “Flagelli comunitari”: dagli anni '30 ai giorni nostri.
I primi provvedimenti di lotta obbligatoria ai fitoparassiti risalgono addirittura al ventennio fascista, quando la Legge 18 giugno 1931, n° 987 conferiva al “Ministro per l'agricoltura e le foreste” l'autorità di disporre la lotta obbligatoria ai fitoparassiti ritenuti particolarmente pericolosi da un comitato costituito ad hoc, dopo che la fillossera aveva tenuto in scacco la viticoltura italiana e transalpina per quasi un quarantennio, tanto trascorse tra la comparsa del famigerato insetto, proveniente dall'America, e la sua sconfitta ottenuta grazie all'adozione generalizzata dell'innesto su “piede americano”, dopo che la lotta chimica con il solfuro di carbonio si era rivelata costosa e inefficace. Il provvedimento, che ci risulta ancora in vigore, prevede salate sanzioni amministrative per gli inadempienti, che possono sconfinare anche nel penale nei casi più gravi.
Nel 1971 due provvedimenti, uno di recepimento di una direttiva europea del 1969 (69/464/CEE) e l'altro solo nazionale, si occupano della protezione della patata, rispettivamente contro la Rogna nera (Synchytrium endobioticum) e il nematode dorato (Globodera rostochiensis). La patata, per la sua capillare diffusione tra i paesi della Comunità Europea, è indubbiamente la coltura maggiormente interessata dai provvedimenti di lotta obbligatoria, che oltre a funghi e nematodi, interessano anche batteri (ad esempio Ralstonia – già Pseudomonas – solanacearum e Clavibacter michiganensis ssp. Sepedonicus , responsabile del marciume anulare della patata).
Risale al 1977 il primo provvedimento comunitario di carattere strutturale, la direttiva 77/93/CEE, contro l'introduzione degli organismi nocivi nel territorio dell'Unione Europea, per prevenire pericolose proliferazioni di fitoparassiti spesso privi di nemici naturali che talvolta rendono necessari provvedimenti di lotta obbligatoria. La direttiva riporta una lista di fitoparassiti e di procedure da attuare da parte dei paesi membri, che vengono periodicamente aggiornate (a oggi abbiamo contato 87 aggiornamenti).
Quasi dei giorni nostri sono i provvedimenti contro il già citato marciume anulare della patata (DM 31 gennaio 1996), contro la cocciniglia greca del pino (Marchalina ellenica) e la cocciniglia del pino marittimo (Matsucoccus feytaudi) (rispettivamente DM 27 marzo e DM 22 Novembre 1996), contro i virus della Vaiolatura delle drupacee (Sharka) e della Tristezza degli agrumi (DM 29 Novembre 1996) che purtroppo prevedono solamente misure di carattere preventivo come ad esempio la distruzione delle piante colpite.
Nel 1998 balzano alla ribalta il Cancro colorato del Platano (Ceratocystis fimbriata) (DM 17 aprile 1998), il Mal secco degli agrumi (Phoma tracheiphila) (DM 17 aprile 1998) e la Cocciniglia di S. Josè (Comstokaspis perniciosa) (DM 17 aprile 1998).
Nel 1999 l'Italia smette ufficialmente di essere un'isola felice in Europa e prende provvedimenti contro il Colpo di fuoco batterico delle pomacee (Erwinia amylovora) (DM 10 settembre 1999, n° 356), anche se il decreto contempla saggiamente solamente misure preventive, contrariamente ad alcuni paesi che avevano autorizzato l'uso di antibiotici (streptomicina), con l'unico risultato di selezionare ceppi resistenti al farmaco e con tutte le ben note potenziali conseguenze sull'efficacia dei medicinali per l'uomo.
Nel 2000 il mondo scampa al Millennium bug ma non alla Flavescenza dorata della vite: il DM 31 Maggio 2000 ne sancisce la lotta obbligatoria e lascia alle regioni la determinazione delle strategie di difesa e la mappatura delle zone più a rischio sul territorio.
Ed ecco che nel 2001 dilaga un fitofago che qualche anno dopo avrebbe raggiunto la ribalta nazionale ed europea quale causa indiretta della moria delle api (che secondo molti addetti al settore sarebbe un gravissimo effetto collaterale dei concianti insetticidi utilizzati per il suo controllo): il coleottero crisomelide Diabrotica virgifera virgifera (Diabrotica del Mais), segnalato per la prima volta in veneto nel 1998, viene ufficialmente dichiarato “flagello nazionale” con il DM 21 agosto 2001. Sulla base di questo provvedimento sono state concesse numerose estensioni d'uso di insetticidi con procedura d'urgenza.
Dopo qualche anno di relativa tranquillità, irrompe una vera calamità, capace di falcidiare interi viali alberati dei litorali di molte zone turistiche: il Punteruolo rosso della palma (Rhynchophorus ferrugineus). Attuando la decisione comunitaria 2007/365/CE, il ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali decreta la lotta obbligatoria al coleottero con il Decreto 9 Novembre 2007. Parallelamente il Ministero della Salute concede numerose autorizzazioni eccezionali della durata di 120 giorni per diversi tipi di insetticidi, dai fosforganici, ai piretroidi, ai neonicotinoidi, con lo scopo di arginare il fenomeno. Sempre nel 2007 vengono presi provvedimenti contro un altro coleottero che questa volta minaccia le latifoglie: Anoplophora chinensis (Thomson) (DM 9 Novembre 2007). Nello stesso anno si decreta anche la lotta obbligatoria contro la Processionaria del pino (Thaumetopoea pityiocampa) (DM 30 ottobre 2007), il Cinipide del castagno (DM 30 ottobre 2007) e contro il già citato batterio Ralstonia – già Pseudomonas – solanacearum della patata (DM 30 ottobre 2007).
La patata è oggetto di attenzione anche nel 2008 in quanto vengono emessi provvedimenti riguardanti misure contro il già citato marciume anulare della patata Clavibacter michiganensis ssp. Sepedonicus (DM 28 gennaio 2008) e l'introduzione del viroide dell'affusolamento dei tuberi della patata (DM 28 gennaio 2008), in attuazione della decisione comunitaria 2007/410/CE del 12 giugno 2007.
Per saperne di più
Quadro sinottico delle lotte obbligatorie attualmente in vigore
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Fonte: Lexgest