"Se tutta la Lombardia producesse mais seguendo il protocollo Combi Mais produrrebbe 2 milioni di tonnellate, invece di 1,4 milioni. Ridurremmo così del 18% l'ammontare totale di importazioni estere".

Quantità ma anche qualità, il professore Amedeo Reyneri, responsabile scientifico di Combi Mais, condensa in poche parole uno dei risultati principali del protocollo che punta a massimizzare la resa in granella di mais a ettaro preservando la sanità e senza rinunciare alla sostenibilità.

 

Al suo undicesimo anno, Combi Mais ha come sottotitolo "La nuova frontiera della resilienza e risposta agli stress". In effetti l'annata 2024 ha messo a dura prova il protocollo ideato dall'imprenditore Mario Vigo. Combi Mais ogni anno si rinnova introducendo nuove tecnologie e provando nuove soluzioni per rispondere alle sfide di campo. Nonostante una stagione fra le peggiori di sempre, la granella di mais ottenuta seguendo Combi Mais è risultata sana al punto da poter essere utilizzata anche in contesto baby food. La presentazione dei risultati, come di consueto, è stata ospitata presso la Società Agricola Folli di Mediglia (Mi); quest'anno però, per la prima volta, il contesto è stato quello di una pioggia torrenziale e continua, durante tutto l'evento. E infatti proprio la pioggia sarà ricordata come caratterizzante della stagione del mais 2024.

 

I risultati 2024 ottenuti con il protocollo sono inevitabilmente stati inficiati dalle condizioni meteo con un -15% di granella di mais rispetto alla campagna 2023. A livello nazionale però si stima che quest'anno si avrà un calo di produzione fra il 27 e il 45%. Nel 2024 ci si attendono, a livello Italia, 100 quintali a ettaro; in Lombardia, dove il mais ha il suo quartier generale, la produzione è di 102 quintali/ettaro, mentre l'applicazione di Combi Mais 1.1 ha portato a una forbice che va dai 148 quintali/ettaro ai 156 quintali/ettaro a seconda delle variabili introdotte nelle diverse aree dei 25 ettari dove è applicato.

 

Quest'anno, da marzo a settembre, nell'area di coltivazione sono caduti 1.094 millimetri di pioggia contro quantità che normalmente si aggirano sui 470/500 millimetri. Nel 2022, annata in cui il problema era stato l'opposto, erano caduti, nello stesso periodo, 113 millimetri di pioggia. Nel solo mese di maggio 2024 si sono avuti 360 millimetri di pioggia contro i 92 millimetri del 2023. Quest'anno la prima subirrigazione è stata effettuata il 5 luglio scorso. Alla stagione che si può chiamare "delle piogge" sono seguite temperature molto elevate, diurne e notturne, in particolare dall'8 agosto scorso a fine mese. Una stagione durissima per la pianta di mais che è stata messa a dura prova con virosi, muffe da Aspergillus, grandine e vento oltre a stress termici.

 

"La tempistica delle semine è stata lungamente ritardata, l'acqua ha condizionato l'emergenza, le temperature erano basse, c'era poca luce. Abbiamo avuto perdite di piante al metro quadro", ha spiegato Leonardo Bertolani che da sempre segue il protocollo come agronomo. "Quest'anno il rischio aflatossine è stato altissimo - ha sottolineato ancora Reyneri - ma se controllo gli stress, aumento la resilienza e il problema delle muffe diventa gestibile".

 

Combi Mais 1.1: 'La nuova frontiera della resilienza e risposta agli stress'

Combi Mais 1.1: "La nuova frontiera della resilienza e risposta agli stress"

(Fonte foto: Barbara Righini - AgroNotizie®)

 

Quali dunque gli ingredienti di Combi Mais? Risparmio idrico con soluzioni di ultima generazione per l'irrigazione a goccia e la microirrigazione per massimizzare l'efficienza idrica, prodotti innovativi per aiutare la pianta a gestire gli stress, precision farming per una semina d'altissima precisione garantita da piattaforme digitali e attrezzature agricole di ultima generazione e per minimizzare l'impatto ambientale e l'impronta idrica. Ad ogni nuova stagione sono stati introdotti elementi che massimizzano il risultato: dalle minime lavorazioni alle cover crop, dagli ibridi ad alta efficienza agli habitat per gli impollinatori. Per Amedeo Reyneri, professore dell'Università di Torino, Combi Mais già da anni lavora nel solco dell'agricoltura rigenerativa.

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Leonardo Bertolani così riassume le novità che hanno permesso nel 2024 di minimizzare le perdite e di ottenere comunque una granella sana dal punto di vista delle micotossine. "Da un lato ci sono difesa e nutrizione, dall'altro la genetica. Nel 2024 abbiamo inserito un ammendante che ha l'obiettivo di aiutare tutto quello che è la fisiologia della pianta. Per la nutrizione di base abbiamo usato un concime organo minerale a base di azoto e fosforo. Poi ci ha aiutato un concime liquido inserito in momenti diversi da quelli classici. La novità è quindi anche come sono stati utilizzati i prodotti".

 

Per quanto riguarda la genetica, in particolare è stato messo alla prova il mais short con subirrigazione, novità che tutti stanno attendendo. Rispetto all'utilizzo di un mais convenzionale, sempre in subirrigazione, in quell'area di prova, si è ottenuto il 19,81% in più di potenziale produttivo. "Io sto provando il mais short da tre anni - ci ha raccontato Bertolani durante la nostra intervista - è un mais corto, molto più compatto. Va seminato a tredici piante a metro quadro contro sette-nove piante del convenzionale. È nato, come concetto, per il trinciato, ma ora i nuovi materiali sono adatti alla granella. È un materiale che ha delle caratteristiche agronomiche incredibili perché praticamente non ha possibilità di essere sbandato da vento".

 

Secondo i calcoli mostrati durante l'evento, nell'annata 2024, considerati i costi di produzione a ettaro, per il mais convenzionale feed non prodotto con il protocollo, si perdono 816 euro a ettaro. La Produzione Lorda Vendibile (Plv) è stimata a 2.519 euro a ettaro, ma i costi raggiungono i 3.335. Restando nel feed, con Combi Mais si ottengono 124 euro a ettaro di margine mentre spostandosi nella granella food per uso alimentare umano si raggiungo i 643 euro/ettaro.

 

Ecco Combi Mais 1.1

 

Naturalmente il team di Combi Mais lavora circondandosi di partner affidabili che sono in grado di fornire sempre al gruppo le ultime innovazioni, ciascuno nel proprio campo: Netafim, Unimer, Cifo, Bayer Crop Science a supporto della protezione delle piante e per la genetica con il marchio Dekalb e con la piattaforma digitale per il supporto dell'agricoltura di precisione, Agriserv, società di contoterzisti, VH Italia e Ri.Vi.