La barbabietola rossa o rapa rossa (Beta vulgaris var.rapa L.) o bietola rossa da orto appartiene alla famiglia Chenopodiaceae o Amarantaceae. Questa pianta orticola e superfood fa parte da lungo tempo della dieta mediterranea: il suo consumo è descritto in alcuni testi greci e babilonesi, anche se alcuni ricercatori e storici spostano ancora più indietro la lancetta della sua origine. La sua crescente fama, che ha conseguentemente trainato i consumi, è da collegare ad alcuni studi medici del 1983, pubblicati sull'International journal of cancer - rivista ufficiale dell'Uicc, che ne descrivevano le possibili proprietà e gli effetti benefici nel contrastare alcuni tumori, quello del colon in primis. Successivi studi hanno individuato possibili proprietà benefiche in generale ed antiossidanti. Un vero e proprio cibo dai "super poteri", capace di scalare rapidamente la vetta del successo nel mondo culinario ed alimentare.

Il caratteristico colore rosso delle radici della barbabietola è dato da un colorante naturale chiamato betaniba, utilizzato anche nell'industria alimentare. Questo superfood contiene un elevato valore di fibre, sali minerali (ad esempio: ferro, sodio, potassio, calcio, magnesio e iodio), vitamine del gruppo B (come B1, B2, B3, B6 o B9), vitamina C (nel tubero) e vitamina A (nelle foglie), antiossidanti ed acqua. Ma cosa serve per coltivarle al meglio? Ecco alcuni consigli che possono dare indicazioni tecniche ed agronomiche sulla coltivazione della barbabietola rossa.

 

BARBABIETOLA ROSSA

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Guardiamo quali sono i cinque principali elementi che un agricoltore deve tenere in considerazione per produrre al meglio la barbabietola rossa ed ottenere il miglior risultato possibile: condizioni pedoclimatiche, scelta varietale e semina, irrigazione, difesa e raccolta delle rape rosse. Partiamo dal clima e dal terreno, tenendo in considerazione che questa orticola è una coltura biennale: nel primo anno produce una radice di colore rosso adatta al consumo e nel secondo fiorisce e produce i semi. Attenzione a non seminare troppo presto in quanto gelate e freddo potrebbero spingere la pianta ad anticipare di un anno la messa a seme. Predilige un terreno fertile e ben drenato, con una buona aerazione, ricco di sostanza organica, con un pH compreso tra 6,5 e 7. Il clima preferito è quello temperato fresco: in Italia le zone di maggiore produzione sono la Val padana e le province di Rovigo e Ferrara. Esistono anche realtà produttive più piccole, ma comunque radicate nel tempo. Ne è un esempio l'Azienda agricola Benedetti Enzo & Figlio Sas di Querceto (Lu), che dal 1958 lavora barbabietole rosse e le porta sulle tavole degli italiani.

Sono diverse le tipologie di rapa rossa, prodotte e consumate in Italia. Le principali sono Detroit (tondeggiante, buccia rosso scarlatto e polpa di rosso intenso), Cylindra (allungata, buccia e polpa di colore rosso scuro), Tonda di Chioggia (coltivata solo in Italia, tondeggiante, buccia rossa e polpa rosa chiaro con zonature circolari di colore rosso), Barbabietola Nera piatta egiziana (forma appiattita, buccia rosso scuro e polpa rossa con sfumature nerastre). All'interno di questi gruppi alcune aziende sementiere hanno poi sviluppato nuovi ibridi e varietà, nell'ottica di migliorare le performance produttive ed agronomiche. Alcune di queste aziende sono Bejo, Royal seeds ed Esasem.
La semina della rapa rossa o bietola da orto avviene in primavera da marzo a giugno con varietà precoci per avere raccolte estive mentre avviene in luglio con varietà medio-precoci o tardive per avere raccolte ed un consumo in autunno ed inverno. Una raccolta scalare che permette di distribuire il prodotto sul mercato per un periodo di tempo abbastanza lungo.

 
Barbabietola rossa o rapa rossa, una Chenopodiacea e Amarantacea
La Barbabietola rossa o Rapa rossa, un superfood sempre più presente nelle tavole degli italiani
(Fonte foto: © Clickmanis - Adobe stock)


Le piantine di barbabietola rossa, e le Chenopodiaceae in generale, hanno bisogno di una certa umidità costante, temendo la siccità soprattutto prolungata. Per questo motivo è opportuno bagnare spesso, con crescente attenzione in base allo sviluppo della radice. Attenzione però a non esagerare: troppa acqua tende a far sviluppare di più la parte aerea a discapito della radice. La raccolta si effettua, con vanga o macchina specifica, per estirpazione dopo 70-150 giorni dalla semina, in base alla classe di precocità della varietà e del periodo di semina. Da un punto di vista nutrizionale ha bisogno di potassio e di una discreta quantità di ferro, calcio, fosforo e sodio.

E dal punto di vista della difesa alle avversità biotiche? Per quanto riguarda le malattie funginee fogliari ricordiamo Cercospora (Cercospora beticola) e Ceronospora (Peronospora farinosa). Attenzione anche alla Batteriosi (Pseudomonas aptata). Per quanto riguarda gli insetti ricordiamo Afidi, Altica (Chaetocnema tibialis), Mosca (Pegomya betae), Tripide degli orti (Thrips tabaci), Ragnetto bimaculato (Tetranychus urticae). Dal punto di vista radicale ci sono il Mal del piede (Phoma betae), Pythium spp. e Rhizoctonia spp. ed i sempre pericolosi Grillotalpa, Maggiolino e Nematodi. Esistono prodotti e sostanze attive utilizzabili e registrati contro alcune di queste problematiche su Bietola rossa o da orto, per questo motivo visita Fitogest.com, anche se vale sempre il principio di adottare rotazioni colturali adeguate. Gravi danni sono prodotti anche da alcune virosi trasmesse per seme e da alcuni insetti vettori: Virus del giallume e Virus del mosaico tra tutti.

Elaborazione dati su fonti: Disciplinare produzione integrata della Regione Emilia Romagna, sito web della Bejo Italia, Principi di orticoltura di Romano Tesi - Edagricole, Istituto clinico Humanitas, Union for International Cancer Control, sito web Regione Veneto,  sito web città metropolitana di Venezia, Centro agroalimentare Roma.
 
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