Consiglio Ue Agricoltura, il ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli assicura: "Pac italiana approvata entro novembre".
Dubbi dei ministri europei sulla fattibilità della riduzione del 50% di agrofarmaci entro il 2030 proposta dalla Commissione Europea.
Torna sul tavolo del Consiglio il Nutriscore. Il ministro all'Agricoltura ucraino chiede più corridoi verdi per le esportazioni di cereali da Kiev.
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Il ministro Stefano Patuanelli: "Pac italiana approvata entro novembre"
"La Commissione dice sessanta giorni massimo dalla consegna, quindi a novembre, ma siccome abbiamo concordato la maggior parte dei passaggi intermedi, pensiamo che l'approvazione possa avvenire anche prima, per consentire a tutti i produttori di fare le giuste previsioni di investimento".
Lo ha confermato il ministro per le Politiche Agricole italiane, Stefano Patuanelli, a margine del Consiglio Ue Agricoltura. "Abbiamo già concordato tanti passaggi con la Commissione: la convergenza, gli accoppiati, la parte degli ecoschemi e l'architettura verde complessiva. Abbiamo avuto un complessivo ritardo per il fatto che abbiamo concluso in ritardo l'accordo sul reparto Feasr, senza il quale non potevamo fare le quantificazioni per garantire tutta la parte di architettura verde del Secondo Pilastro, ma siamo soddisfatti per l'accordo raggiunto", spiega il ministro.
"Penso sia la prima volta nella storia della Pac che non si va in Consiglio dei ministri per la mancata intesa nella Conferenza Stato Regioni. Aver trovato circa 1 miliardo e mezzo in più di cofinanziamento è sicuramente servito a mettere d'accordo tutti gli assessori regionali", conclude Patuanelli.
Dubbi condivisi sulla riduzione del 50% di agrofarmaci entro il 2030
La maggior parte dei ministri dell'Agricoltura ha espresso dubbi sulla proposta di Regolamento sulla riduzione dell'uso degli agrofarmaci in Ue del 50% entro il 2030 presentata lo scorso giugno dalla Commissione Europea.
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La delegazione polacca ha presentato la richiesta di una valutazione di impatto delle norme più precisa e stilata su basi scientifiche e che tenga conto delle ripercussioni socioeconomiche connesse all'uso degli agrofarmaci, del contesto della guerra in Ucraina, delle specificità nei diversi Stati membri e di alternative valide ed ecologiche.
Quasi tutti gli Stati membri hanno appoggiato la richiesta avanzata dalla Polonia, tranne la Germania, che considera l'attuale valutazione di impatto della Commissione sufficiente.
Il Nutriscore torna al centro del dibattito
I ministri europei hanno discusso anche di un sistema di etichettatura armonizzato in Europa per i prodotti alimentari. È qui che torna alla ribalta il famigerato tema del Nutriscore, il sistema di etichettatura su scala cromatica diffuso in alcuni Paesi europei (Francia, Belgio, Spagna, Lussemburgo, Paesi Bassi e Germania), ma applicato solo su base volontaria dalle aziende, che classifica come alimenti nocivi (con la lettera D ed E di colore rosso) quelli che superano una determinata soglia di grassi e di zuccheri, mentre con la lettera A gli alimenti più sani.
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Proprio un recente studio della Commissione Europea aveva rilevato come un'etichettatura semplice, colorata e facile da comprendere sugli imballaggi dei prodotti alimentari possa guidare i consumatori verso diete più sane e sostenibili, prediligendo prodotti di qualità e rispettosi dell'ambiente. Tuttavia, non tutti i Paesi Ue sono d'accordo con questo tipo di etichettatura e tra questi c'è l'Italia.
Nuove rotte per far uscire i cereali dall'Ucraina
Presente anche il ministro per le Politiche Agrarie ucraine, Mykola Solskyi, che ha chiesto nuovi aiuti finanziari all'Ue, in particolare sull'aumento delle cosiddette solidarity lanes, le vie attraverso le quali le merci agricole escono dall'Ucraina grazie agli sforzi dell'Ue per la fornitura di nuovi treni e camion merci, di piattaforme logistiche per l'incontro di domanda offerta e dell'accelerazione sulle operazioni di trasbordo delle merci lungo i confini tra Ucraina e i Paesi confinanti.
Nel primo mese di guerra, a marzo 2022, l'esportazione di cereali ucraina era calata di 2 milioni di tonnellate a fronte dei 5,6 milioni di tonnellate esportate prima del conflitto, mettendo a repentaglio il commercio mondiale e la sicurezza agroalimentare globale. A risollevare la situazione sono state proprio le solidarity lanes che, solo ad agosto, hanno permesso di far uscire dal Paese circa 4,5 milioni di tonnellate di cereali, e si prevedono prospettive migliori a settembre, simbolo che questi corridoi verdi stanno funzionando.
Il ministro ucraino ha chiesto una loro implementazione e, se necessario, una riapertura delle rotte del Mar Nero per esportare i cereali. In secondo luogo, Solskyi ha chiesto la costruzione di cinque nuovi terminali ai confini con Romania, Ungheria, Slovacchia e Polonia per le operazioni di trasbordo ai valichi di frontiera, in modo da velocizzare le transazioni ed evitare qualunque tipo di rallentamento.