Lo scorso novembre in Friuli Venezia Giulia si è conclusa con successo la presentazione della nuova programmazione Por Fesr 2014-2020 (Programma operativo regionale cofinanziato dal Fondo europeo di Sviluppo regionale) un road show in cinque tappe che ha coinvolto i portatori d’interesse del mondo della ricerca e delle imprese, circa 500 persone tra imprenditori, pubblici amministratori, dirigenti di Enti economici, consorzi e associazioni imprenditoriali. Vediamo brevemente di quali delle seguenti linee di finanziamento beneficerà il settore agroalimentare.

(Tabella 1)
 
Innanzi tutto, ricordiamo che la Strategia Europa 2020 - la quale sostiene i Paesi membri nelle politiche mirate a una crescita sostenibile, intelligente e inclusiva - è il comun denominatore di tutta la programmazione dei finanziamenti per i prossimi sette anni. Il Por Fser è uno dei fondi strutturali, nonché un documento di programmazione che individua le priorità strategiche e gli obiettivi generali fissati da ciascuna regione, raggiungibili durante un periodo di sette anni, per favorire la crescita sostenibile del proprio territorio grazie ad ingenti risorse comunitarie, nazionali e regionali. La dotazione finanziaria da parte dell’Ue è pari al 50% del totale mentre il restante 50% è coperto da fondi nazionali e, in misura minore, anche regionali. Le aree obiettivo prioritario della nuova programmazione sono quattro e le risorse favore di tali priorità dipendono dalla categoria di regione: innovazione e ricerca; agenda digitale; sostegno alle piccole e medie imprese; economia a basse emissioni di carbonio.

In linea generale, nelle regioni più sviluppate almeno l'80% dei fondi dovrà concentrarsi su almeno due priorità della programmazione; nelle regioni in transizione la concentrazione dovrà riguardare il 60% dei fondi, mentre nelle regioni in ritardo di sviluppo la concentrazione non dovrà essere inferiore al 50% del budget totale dei fondi. Inoltre, per contrastare il cambiamento climatico in corso, parte delle risorse finanziarie della presente programmazione dovrà essere specificamente destinata a progetti attinenti all'economia a basse emissioni di carbonio secondo le seguenti percentuali: il 20% alle regioni più sviluppate, il 15% alle regioni in transizione e, infine, il 12% andrà alle regioni in ritardo di sviluppo.

Il Por Fser, messo a punto in Friuli V.G., riprende ed approfondisce le strategie regionali, già articolate nel Piano di sviluppo industriale e nella legge Rilancimpresa (Lr 3 del 20 febbraio 2015), distinguendo cinque assi specifici di finanziamento (vedasi tabella 1). L’area obiettivo specifico -riguardante il settore agroalimentare è inserita nell’asse 1 “Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione”- dispone di uno stanziamento complessivo di circa 77 milioni di euro e si articola in quattro traiettorie di sviluppo come sintetizzato nel grafico 2:

Grafico 2

Beneficeranno della menzionata linea di finanziamento tutte le imprese friulane (comprese le start-up innovative) operanti nelle aree di specializzazione e nei segmenti di filiera identificati dalla S3 (Dgr n. 708 del 17 aprile 2015) -la strategia di specializzazione intelligente, nonché il pilastro portante della politica di sviluppo della Regione. Per specifiche traiettorie, definite nella S3, sono considerati beneficiari anche gli organismi di ricerca (incluse le università), gli enti gestori di distretti tecnologici e di parchi scientifici e tecnologici.
Il finanziamento verrà erogato tramite la rete regionale di Unioncamere e Cciaa e pubblicato a giugno nei siti web mediante appositi bandi.
 
L’asse 2 sostiene azioni per favorire la nascita di nuove imprese (mediante l’ormai da anni consolidato progetto Imprenderò) e la competitività di quelle esistenti nel territorio friulano rafforzando e innovando il sistema produttivo (ad esempio: mediante consulenze per l’internazionalizzazione e il riposizionamento strategico). Particolare sostegno sarà offerto per l'introduzione di servizi e tecnologie innovative nel settore così detto dell’Ict (Information communication technologies) come ad esempio la creazione di siti internet per potenziare la rete commerciale.

L’azione 4 dell’asse 2 promuove l’accesso al credito con il rilascio di garanzie mediante l’attivazione di un’apposita sezione (presso il Fondo centrale di garanzia per le Pmi ) denominata “Risorse Por Fesr Friuli Venezia Giulia”. A fronte di finanziamenti concessi da banche, società di leasing e di altri intermediari finanziari, sarà ammessa qualsiasi tipologia di operazione finanziaria e comunque finalizzata al rafforzamento nonché allo sviluppo dell’attività d’impresa. In linea generale, potranno essere garantite le Pmi appartenenti a qualsiasi settore, fatte salve le esclusioni derivanti dalla pertinente normativa nazionale ed europea (Regolamento Ce n 1080/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 luglio 2006, relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale e recante l’abrogazione del regolamento Ce n 1783/1999). Tra i beneficiari dell’azione -con una dotazione finanziaria di circa 20 milioni di euro- è incluso il soggetto gestore del Fondo mediocredito centrale (strumento del ministero dello Sviluppo economico, istituito con l’art 2, comma 100, lettera “a” della L 662/1996 “Misure di razionalizzazione per la finanza pubblica”).

Sono oggetto di finanziamento di quest’asse -incentrato sulle misure a favore della ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione- anche i servizi di audit per l’innovazione tecnologica, strategica e organizzativa, gli studi di fattibilità per progetti di R&S e innovazione (compreso il supporto alla partecipazione ai bandi europei) da realizzare in collegamento con altre imprese e il mondo della ricerca scientifica e tecnologica universitaria. In quest’ambito verranno particolarmente agevolati i partenariati tra soggetti pubblici e privati.
Infine, sono previste misure mirate a sostenere le aree più svantaggiate della Regione, in quanto isolate, montagnose, o a scarsa densità demografica. Nel grafico 3 rientrano di fatto l’area montana e i comuni individuati sotto la denominazione di “aree interne”: l'Alta Carnia, le Dolomiti Friulane, il Canal del Ferro-Val Canale.


 
 
I finanziamenti, dunque, sosterranno azioni di contrasto all'abbandono del territorio da parte delle nuove generazioni e di riduzione del fenomeno della mortalità delle imprese nelle aree individuate come maggiormente svantaggiate. A supporto della menzionata strategia il Por Fesr introduce una riserva finanziaria complessiva, pari a 4,66 milioni di euro, per i progetti di innovazione da realizzarsi nei comuni montani, proposti da piccole e medie imprese. Il finanziamento avverrà attraverso lo strumento denominato Iti (Investimento territoriale integrato) Aree interne, per il quale esiste una dotazione finanziaria specifica in ogni programma comunitario. Sommando i finanziamenti previsti, per i vari fondi, con le risorse statali inserite nella Legge di stabilità, risultano a disposizione -per l’intero periodo di programmazione- circa 31,22 milioni di euro. L’azione 2.3 -con una dotazione di circa 1,5 milioni di euro- sosterrà gli investimenti in macchinari, impianti e beni intangibili.

Per ogni area il progetto si compone di due classi di azioni: Azioni di sviluppo locale, a sostegno dei sistemi socio-economici locali (finanziate con i Por Fesr e Fse e il Psr) e integrate secondo i temi catalizzatori: tutela del territorio e comunità locali, valorizzazione delle risorse naturali, culturali e del turismo sostenibile, sistemi agro-alimentari e sviluppo locale, risparmio energetico e filiere locali di energia rinnovabile, saper fare e artigianato, consolidamento e sviluppo delle attività produttive in un’ottica di filiera o di sistema locale, favorendo l’innovazione, sia nei processi produttivi che nelle pratiche di accesso al mercato.
 
Concludendo, secondo gli auspici del moderatore degli eventi Sergio Bolzonello, vicepresidente e assessore alle attività produttive, alla cooperazione e al turismo, la programmazione potrà essere, assieme agli altri fondi strutturali, la chiave per l’atteso rilancio economico del Friuli V.G, nonostante sia partita con un anno di ritardo.
Per richiedere il finanziamento è necessario seguire le informazioni e compilare la modulistica pubblicata nei bandi nonché nel Bollettino ufficiale della Regione.

Autore: Giovanna Barbaro  - p.m. di Sustainable Technologies