Il Vinitaly chiude i battenti su un'edizione da record il cui successo è già stato celebrato dai quotidiani in edicola in questi giorni che alla manifestazione veronese hanno dedicato numerose pagine. Il 20 marzo, ancor prima dell'apertura dei cancelli fieristici, “Libero” ha puntato l'attenzione sulla riduzione dei consumi interni e su un mercato che si salva solo grazie all'export. Che le esportazioni di vino, e di Prosecco in particolare, vadano a gonfie vele lo conferma anche un giornale che di rado si occupa di argomenti di interesse agroalimentare come “La Gazzetta dello Sport” del 22 marzo. Si entra nel vivo dell'argomento con i dati dell'export riferiti dal ministro per le Politiche agricole Maurizio Martina esposti all'inaugurazione del Vinitaly e riferiti il 22 marzo da “QN”. Forte di conseguenza al Vinitaly la partecipazione di buyers stranieri in rappresentanza di 120 Paesi, come puntualizza il “Corriere della Sera” del 23 marzo. Ma il 26 marzo, a manifestazione conclusa, si apprende da “Il Sole 24 Ore” che i Paesi presenti sono persino di più, ben 140. Che siano le esportazioni a trainare il settore enologico italiano lo conferma il 25 marzo il quotidiano francese “Les Echos”. Si arriva al 25 marzo, giorno di chiusura della manifestazione veronese, con “L'Arena” che già parla di record di presenze e di 600mila bottiglie stappate durante la quattro giorni veronese. Ma per ottenere un balzo in avanti ancora più marcato, il settore avrebbe bisogno di maggiori tutele e di minore burocrazia come spiega il 24 marzo “Avvenire”. Qualche spiraglio in questa direzione sembra tuttavia arrivare con il “testo unico del vino” anticipato da “Il Sole 24 Ore”.

I mercati
Tanto interesse per il vino è fra le motivazioni della continua crescita del valore dei terreni a vite, che hanno raggiunto cifre importanti, anche un milione ad ettaro, come si legge su “Il Sole 24 Ore” del 25 marzo. Non cresce invece la vendita on line delle bottiglie, che a parere de “Il Tempo” vede l'Italia in posizioni arretrate rispetto agli altri Paesi. In tema di mercati interviene il presidente di Federalimentare, Luigi Scordamaglia, con un'intervista raccolta da “Il Sole 24 Ore” dove commenta gli accordi su dazi e tariffe fra Ue e Canada, dai quali si attendono interessanti sviluppi anche per il nostro export. Chi non deve attendere sono le mandorle pugliesi, che godono di un momento di grande favore per le richieste che arrivano dalla Cina e che hanno fatto triplicare i prezzi, come si apprende dalla “Gazzetta del Mezzogiorno” del 23 marzo. In fase di crescita, scrive il “Secolo XIX” del 20 marzo, anche la floricoltura grazie ai molti ordini che arrivano dal Nord Europa.

Agropirateria
L'export darebbe ancora più soddisfazioni se non ci fossero cibi che falsamente si richiamano alle produzioni italiane o peggio ancora vere e proprie frodi. E' questo un argomento sul quale si discute da sempre e in particolare in questi giorni a margine del Forum internazionale sulla tutela del cibo vero che si è tenuto a Lodi. La lotta ai falsi, scrive “Il Sole 24 Ore” del 20 marzo, è resa più complicata dall'assenza di una “regia” della Unione europea. Così il falso può conquistare più facilmente spazi di mercato, tanto da fatturare il doppio dei “veri” prodotti Dop, come denuncia “Avvenire” del 21 marzo. E il valore del falso, secondo le stime riportate da “QN”, raggiunge la cifra di 60 miliardi di euro. L'allarme, spiega “Il Sole 24 Ore” del 22 marzo, riguarda anche le importazioni che vede crescere di quasi il 50% l'ingresso dei falsi. Una possibile soluzione viene dall'analisi del Dna che, stando alle anticipazioni de “La Stampa” del 22 marzo, potrebbe dimostrarsi un'efficace arma contro l'agropirateria.

Attenti alla Xylella
Continua la situazione di difficoltà per l'olivicoltura pugliese a causa degli attacchi di Xylella. Per contrastare il patogeno è scesa in campo anche la Protezione Civile guidata da Franco Gabrielli, come si legge su “La Stampa” del 20 marzo. “Il Sole 24 Ore” del 21 marzo evidenzia le indicazioni che arrivano da Bruxelles, che vorrebbe l'abbattimento delle piante, misura alla quale però l'Italia si oppone. Il numero di piante da abbattere, avverte “Il Giornale” del 25 marzo, è imponente, circa un milione di esemplari. E la vicenda assume anche risvolti “politici” con corredo di complotti vari, commentati su “Il Foglio” del 24 marzo. Ma è proprio dalla politica che gli olivicoltori si sentono abbandonati, come denuncia il 26 marzo la “Gazzetta del Mezzogiorno”.

Stalle con la multa
Nelle stalle le preoccupazioni hanno il volto delle quote latte e c'è il concreto timore di una nuova maxi multa, avverte il “Giornale di Vicenza” del 21 marzo, che potrebbe costare oltre 70 milioni di euro. In molti cercano di correre ai ripari, racconta “Il Sole 24 Ore”, ricorrendo all'affitto delle quote mancanti. C'è poi il difficile capitolo delle multe pregresse e il drammatico caso raccontato da “Libero” con il gesto estremo di un allevatore veneto. O quello, certo meno drammatico, descritto da “L'Arena” del 22 marzo con le multe recapitate ad un ex allevatore che da tempo si è dovuto disfare della stalla. Infine il “Giornale di Vicenza” del 26 marzo riporta la cronaca dell'incontro fra il prefetto Eugenio Soldà e un gruppo di allevatori che hanno chiesto di intercedere con il Governo per rivedere l'intera partita delle quote latte. L'esito è già scontato.

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