C'erano tutte le premesse per mettere il latte in prima pagina grazie alla manifestazione indetta da Coldiretti con la simbolica mungitura in piazza delle vacche. E così è stato, con tutti i quotidiani o quasi a commentare l'operazione “salviamo il latte”, come è stata battezzata dal “Corriere della Sera” del 6 febbraio. La cronaca della giornata, con ministri e vip a fianco delle vacche, è rimbalzata dalla “Gazzetta del Sport”, che all'agricoltura dedica di solito poca attenzione, come ovvio, al “Manifesto”, a “Il Sole 24 Ore” del 7 febbraio. E si continua il giorno seguente con approfondimenti come quello riportato da “La Stampa” che spiega come solo grazie all'export, in questo caso del Gorgonzola, molte stalle del novarese riescano a reggere a questi forti venti di crisi. Un'analisi del mercato del latte la si legge il 9 febbraio sulla “Voce di Mantova”, mentre il giorno seguente la “Gazzetta di Modena” commenta l'aumento della produzione di latte che potrebbe condurre a nuove multe per il superamento della quota nazionale di riferimento. Un pericolo reale, tanto che il ministro per le Politiche agricole, Maurizio Martina, ha scritto al commissario Ue, Phil Hogan, per chiedere una riapertura dei termini per la rateizzazione dello multe. Ne dà notizia il 12 febbraio “Il Sole 24 Ore” che illustra al contempo i contenuti del “piano latte” predisposto per andare in soccorso degli allevamenti.
Industrie allo shopping
I problemi che affliggono le stalle non sembrano coinvolgere le industrie di trasformazione, dove restano vivaci acquisizioni e cessioni. Da “Repubblica” del 9 febbraio si apprende che il gruppo Soresina ha acquisito Latte Milano e ora si appresta a guardare all'export con rinnovato interesse. Il “Corriere della Sera” si occupa dello “shopping” di Parmalat, società che dal 2011 è nell'orbita del gruppo francese Lactalis, e che recentemente ha portato a termine l'acquisizione di Latterie Friulane. Una “mossa” che ha messo in allarme Coldiretti, tanto da ricorrere all'antitrust per verificare se non si configuri una distorsione della concorrenza. I dettagli si possono leggere su “Italia Oggi” dell'11 febbraio.
Ogm, la storia infinita
Tanta attenzione sul latte non ha tuttavia distolto i media dalle novità in tema di Ogm. E' infatti di questi giorni la conferma al divieto di coltivazione che proviene dal Consiglio di Stato, notizia che rimbalza il 7 febbraio dalle pagine de “Il Fatto” a quelle del “Corriere della Sera”. Il tutto prende il via dal ricorso con il quale Giorgio Fidenato, l'agricoltore noto per la sua battaglia pro-Ogm, si era opposto al divieto di coltivazione sui suoi terreni. A dispetto di questo rinnovato diniego, dal “Gazzettino” del 9 febbraio si apprende che le coltivazioni non saranno dismesse, ma passeranno in altri terreni, tenuti “segreti”. Sullo sfondo di questa vicenda il commento di Antonio Pascale che dalle pagine de “Il Messaggero” evidenzia i limiti di un divieto che pone la scienza in un vicolo cieco.
Tempesta sui campi
Più che gli Ogm, preoccupano ora i danni dell'ondata di maltempo di questi ultimi giorni. In Veneto, scrive “Il Gazzettino” dell'8 febbraio, i danni alle coltivazioni di radicchio sono quantificabili in due milioni di euro. Si allarga anche ad altre colture l'analisi della “Nuova di Venezia” che porta a decine di milioni di euro la stima dei danni subiti dall'agricoltura. Non va meglio altrove, come si apprende dalla “Voce di Romagna”, per le coltivazioni finite sott'acqua e non solo sotto la neve. Pesante situazione anche nel Lazio, con il “Corriere di Viterbo” del 9 febbraio che descrive una situazione di forte disagio con danni per decine di milioni. In Campania, evidenzia “Il Mattino” del 10 febbraio, questo sarà il secondo anno di crisi. Non così per il vino, scrive la “Gazzetta di Modena”, perché mentre la nevicata ha danneggiato cose e colture, ha però scongiurato il timore di una siccità che avrebbe messo in difficoltà i vigneti.
L'Imu dopo il maltempo
Scaduti anche per i terreni di montagna i termini per il pagamento dell'Imu, non si placano le proteste, che anche il 9 febbraio, in prossimità della scadenza, hanno affollato le pagine dei giornali, come nel caso del “Corriere dell'Umbria” con un invito alla mobilitazione del settore. Emblematica la protesta degli agricoltori a Cipressa, nei pressi di Imperia, comune che vanta l'aliquota Imu più alta d'Italia, come si apprende dalle pagine de “La Stampa” dell'11 febbraio. Ma i balzelli non finiscono con l'Imu e “Il Resto del Carlino” chiede che almeno per le zone colpite dal maltempo sia sospeso il pagamento della Tari, l'imposta sui rifiuti. Poi bisognerà fare i conti con l'applicazione della direttiva nitrati. Al momento l'appuntamento è solo rimandato con le Regioni che si sono date appuntamento, scrive la “Gazzetta di Mantova” dell'11 febbraio, per una ridefinizione delle aree vulnerabili. In compenso sono in arrivo 5 milioni di euro da destinare alla lotta alla Xylella fastidiosa. Ed è in dirittura d'arrivo, scrive la “Gazzetta del Mezzogiorno” del 12 febbraio, anche la nomina del commissario al quale affidare il coordinamento della difesa degli olivi pugliesi.
12 febbraio 2015 Economia e politica