Il prezzo del latte crudo alla stalla sta aumentando, trainato dall'andamento decisamente positivo di alcuni derivati, a partire dal burro.
Ecco in sintesi quanto emerge dall'analisi della filiera lattierocasearia elaborata dall'Ompz, Osservatorio sul Mercato dei Prodotti Zootecnici dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Cremona.
In dettaglio, a settembre l'indice di valore alla stalla del latte lombardo si mostra in aumento rispetto al mese precedente (+2,08%), che in termini monetari corrisponde a 1,03 euro per 100 litri.
Mentre rispetto a un anno fa, l'indice si colloca a +5,14%.
A questo incremento concorrono tutti e tre i sottopanieri (mercato europeo, mercato nazionale, materie prime) che costituiscono questo indice generale: le componenti erano già positive e hanno accentuato tale tendenza.
Parallelamente, i costi di produzione del latte crudo risultano relativamente stabili.
Nel terzo trimestre 2024 l'indice dei costi registra una diminuzione a luglio e ad agosto, mentre a settembre si nota un aumento molto contenuto rispetto a giugno (+0,2%) e un poco più sostenuto rispetto ad agosto (+1,1%).
Burro e formaggi grana trainano la filiera
L'aumento del prezzo del latte è in buona parte dovuto all'incremento dei corsi di alcune produzioni lattierocasearie a valle della filiera.
A cominciare dal burro che ad agosto, a livello internazionale ha messo a segno +28,3% rispetto a tre mesi prima e addirittura +104,4% rispetto ad agosto 2023.
Sul mercato interno, positivi i dati riguardanti i prezzi del Grana Padano che ad agosto salgono del 5,4% su base congiunturale e del 14,1% su base tendenziale.
Andamento simile per il Parmigiano Reggiano con valori pari rispettivamente a +3,5% e +11,2%.
Da rimarcare che, in aggiunta alla crescita dei prezzi, Grana e Parmigiano registrano positive dinamiche produttive.
In dettaglio, nel 2023 le forme di Grana Padano risultano in aumento del 4,7% rispetto al 2022, chiudendo a 5.456.000.
E i dati 2024 confermano questo trend di crescita: la produzione nei primi nove mesi dell'anno è aumentata del 2,7% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
Per il Parmigiano Reggiano, invece, è interessante notare come il primo semestre del 2023 si registri un dato produttivo inferiore a quello del 2022, con un recupero nel secondo semestre tanto da chiudere l'annata con un +0,3%, per una produzione di 4.014.300 forme.
Anche l'andamento del Parmigiano Reggiano nei primi otto mesi del 2024 conferma la dinamica positiva che si attesta a +1,7%.
"Che i due grandi formaggi Dop italiani, Grana Padano e Parmigiano Reggiano, stiano vivendo performance positive è una buona notizia per tutta la filiera lattierocasearia, la loro crescita sia in valore che in produzione fa da traino per il latte alla stalla” è il commento di Gabriele Canali, coordinatore dell'Osservatorio della Cattolica di Cremona.
Lombardia capitale del latte
Tornando alla materia prima, dall'analisi dell'Osservatorio risulta che la Lombardia si sta sempre più affermando come la stalla d'Italia.
La quota lombarda di consegne di latte sul totale nazionale è in continua crescita dal 2020, almeno sino a giugno 2024.
In particolare, dall'ottobre 2023 la quota ha raggiunto e mantenuto il livello massimo pari al 47%, e lo scorso giugno è arrivata a superarla toccando il valore record di 47,6%.
A livello nazionale, nel primo semestre 2024 le consegne di latte vaccino si attestano a 6.854.723 tonnellate, quantitativo superiore dell'1,6% rispetto al pari periodo dell'anno precedente.
Da aggiungere che dopo cinque mesi di trend in crescita, il mese di giugno 2024 fa registrare una lieve flessione (-0,4%) rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
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Fonte: Ompz - Osservatorio sul mercato dei prodotti zootecnici