Il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina ha informato oggi il Consiglio dei ministri dell’eventualità che, dopo il pronunciamento del Tar del 9 aprile sulla legittimità del decreto che dispone il divieto di coltivazione in Italia per 18 mesi del mais geneticamente modificato, si debba intervenire con eventuali nuovi provvedimenti, d’intesa con le Regioni.

E’ stata concordata la possibilità, con i colleghi Beatrice Lorenzin, ministro della Salute, e Gian Luca Galletti, ministro dell’Ambiente, di un intervento comune atto a impedire eventuali coltivazioni qualora la sentenza annullasse il decreto in essere. Martina ha comunicato, inoltre, al Cdm di aver già convocato le Regioni per giovedì 10 aprile al fine di trattare il tema.

La notizia arriva dopo che ieri la Task force per un'Italia libera da Ogm, composta da 39 associazioni contrarie all'uso di Organismi geneticamente modificati in agricoltura, ha diffuso una nota in cui esprimeva "grave inquietudine" per le parole del ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina circa l'esclusione della possibilità di far ricorso ad un decreto di sospensione della coltivazione del mais Ogm.

Il decreto rappresenta per la task force l’unica soluzione, non solo conforme all’ordinamento europeo, ma soprattutto utile rispetto all’urgenza dei tempi di approvazione che cadono nel periodo in cui sono prossime le semine.
"Altre soluzioni rappresentano una via di fuga dalla responsabilità politica di intervenire al pari di altri Stati se è vero che in Francia sono stati adottati ben due decreti. Non vorremmo - conclude la Task Force - che la strategia pensata dal ministro aprisse le porte alle multinazionali del biotech".