Lombardia

Credito, accordo Regione - Ismea: 240.000 euro alle imprese


Sostenere congiuntamente i progetti di innovazione delle aziende agricole lombarde, aiutare i loro investimenti attraverso le linee di credito a medio/lungo termine e amplificare gli effetti degli interventi pubblici, coordinando le risorse del Programma di sviluppo rurale (Psr) con altri strumenti nazionali. Sono questi i pilastri dell'accordo siglato il 13 settembre a Palazzo Pirelli da Regione Lombardia, rappresentata da Giulio De Capitani, assessore all'Agricoltura, e da Ismea (l'Istituto per i servizi di mercato agricolo alimentare), con il presidente Arturo Semerari.

A sancire l'accordo anche un contributo di 240.000 euro, stanziato al 50% dalla Regione e al 50% da Ismea, che dovrà finanziare la realizzazione di tre strumenti specifici a supporto del Programma di sviluppo rurale. Il primo è il Business plan online (Bpon): è lo strumento di valutazione dei progetti di investimento, realizzato da Ismea in collaborazione con Abi. Il secondo è rappresentato dal monitoraggio del mercato, dei costi di produzione e delle filiere agroalimentari: l'obiettivo è creare un sistema di "alert", per evidenziare preventivamente anomalie sui mercati riconducibili a potenziali crisi di settore. Il terzo strumento è rappresentato dall'Osservatorio sul credito agrario a medio/lungo termine: effettuerà analisi dell'andamento trimestrale dei flussi erogati e valutazione del rischio in termini di interventi delle banche sul territorio.

 

Emilia-Romagna

Arriva il "passepartout digitale" per le aziende agricole

 

La Regione Emilia-Romagna, attraverso la misura 111 azione 2 del piano di sviluppo rurale 2007-2013, ha finanziato il progetto "Il passepartout digitale" che ha la finalità di favorire la diffusione di e-skills e di buone pratiche di amministrazione digitale.
"L'obiettivo del progetto - spiega Confagricoltura Emilia-Romagna - è quello di dotare le aziende agricole e forestali di una chiavetta di identificazione digitale che consenta al legale rappresentante di accedere in autonomia agli applicativi messi a disposizione on line dalla Regione, Direzione generale Agricoltura, per consultare la posizione della propria azienda nell'anagrafe regionale delle aziende agricole; presentare la domanda per il carburante a prezzo agevolato (ex Uma); in futuro, presentare direttamente altri adempimenti burocratici del programma di sviluppo rurale".

 

 

Veneto

Raccolta kiwi, i tempi non sono ancora giusti

 

Si prospetta quest'anno una buona raccolta per il kiwi sia per la qualità che per la richiesta del mercato. Fondamentale, però, non anticipare la raccolta per non danneggiare i prodotti. Il frutto verde, infatti, se staccato prima del tempo rischia di essere un boomerang per i produttori sia per una questione di credibilità che di reddito.
"Per far aumentare la propensione al consumo di frutta, l'elemento su cui fare leva è la qualità dell'offerta - dice Damiano Berzacola, presidente di Coldiretti Verona – è un grave errore anticipare la raccolta dei kiwi e immettere sul mercato italiano e straniero prodotti senza i necessari requisiti qualitativi. La raccolta e la commercializzazione precoce dei frutti rischiano di causare disaffezione da parte dei consumatori verso queste produzioni e offuscare l'immagine di tanti produttori che operano correttamente. E' fondamentale, pertanto, che gli agricoltori seguano quanto stabilito dal decalogo dell'Accordo interprofessionale del kiwi italiano".
Il decalogo, sulla base di un regolamento comunitario, stabilisce che non si può mettere sul mercato frutta con un grado zuccherino inferiore a 6,2 gradi brix alla raccolta, e a 11 gradi brix al consumo. La raccolta, inoltre, non può iniziare prima del 10 ottobre e la commercializzazione non prima del 15, quando si spedisce all'estero. Il limite diventa il 15 novembre per la vendita in Italia. Il calibro minimo, infine, è 65 millimetri. A carico dei trasgressori sono previste sanzioni pecuniarie.
"Quest'anno - aggiunge Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Verona - si prospetta una significativa annata per i kiwi con una positiva richiesta da parte del mercato e buona qualità del prodotto. La raccolta anticipata determina, perciò, anche una perdita di reddito per i coltivatori perché il frutto aumenta di peso di un 15-20% proprio nelle ultime settimane di maturazione. Inoltre è sempre importante mantenere alti gli standard qualitativi della frutta italiana anche a fronte della concorrenza straniera soprattutto quella neozelandese. Invitiamo gli organismi di controllo a vigilare per tutelare i produttori che rispettano le regole (Agecontrol, Icqrf, Ispettorato centrale qualità repressione frodi)". 

 


Lombardia

720.000 euro agli apicoltori

 

Con una dotazione di 720.000 euro, Regione Lombardia ha approvato il Piano annuale dei contributi al settore apistico. "Gli ambiti e le priorità di intervento - spiega l'assessore all'Agricoltura Giulio De Capitani - sono stati individuati di concerto con le associazioni apistiche lombarde. Finanzieremo l'assistenza tecnica in azienda, la lotta alla varroasi e alle patologie dell'alveare, l'aggiornamento dei tecnici tramite seminari di formazione, la partecipazione alla rete di monitoraggio coordinata dai Servizi veterinari, l'ammodernamento delle attrezzature per l'apicoltura nomade".
Il bando verrà pubblicato sul Burl del 25 settembre 2012 e successivamente potrà essere consultato sul sito www.agricoltura.regione.lombardia.it.

 


Umbria

Siccità, conto da 70 milioni di euro

 

E' di circa 70 milioni di euro il conto dei danni all'agricoltura umbra presentato dalla peggiore siccità da quasi 10 anni, con un calo produttivo rilevante (-30-40%) per mais, girasole, uva e foraggio, ma anche per tabacco (20%) e olive, la cui raccolta rischia di essere dimezzata. E' la prima stima dei danni al comparto agricolo regionale stilata dalla Coldiretti Umbria.
"Il persistente caldo e la prolungata siccità legata all'arrivo di ripetute ondate di calore - spiega Coldiretti - hanno causato ripercussioni negative importanti anche sugli allevamenti zootecnici, dove lo stress nel bestiame per l'eccessivo caldo, ha provocato una riduzione della produzione di latte. In particolare in alcune zone marginali di collina, come nell'Alta Valle del Tevere e nell'eugubino-gualdese, gli allevatori sono dovuti ricorrere all'uso di autobotti per abbeverare il bestiame, con un conseguente incremento dei costi aziendali".