Violenza, prostituzione, tratta, racket, emarginazione, solitudine, soprusi, malattie. Sono tantissime le donne che vivono nel profondo disagio, in perenne difficoltà.
Oggi, però, hanno un'ancora di salvataggio. E' l'agricoltura.
A lanciarla sono proprio altre donne, le imprenditrici agricole dell'Associazione Donne in Campo della Cia (Confederazione italiana agricoltori). Quindi, non sono lavoro in azienda o vendita diretta nei mercati allestiti in tutta Italia, ma anche scelta nel sociale e nella solidarietà. E l'Associazione lo fa per aiutare chi soffre. Un impegno diretto in modo particolare nei confronti delle donne che vivono nella discriminazione, preda di ogni tipo di violenza.
L'occasione per lanciare con forza questo impegno nel sociale è stato l'incontro promosso da Donne in Campo nell'ambito della quarta Festa nazionale dell'agricoltura a Genova. Significativo il tema trattato: 'Agricoltura e nuovi bisogni sociali. Le aziende agrisociali: un'opportunità per le imprenditrici, un aiuto per le donne'.
E' proprio nel contesto di un'azienda agrisociale, che un'impresa che svolge l'attività produttiva in modo integrato con l'offerta di servizi culturali, educativi, assistenziali, formativi e occupazionali a vantaggio di soggetti deboli (portatori di handicap, tossicodipendenti, detenuti, anziani, bambini) e di aree fragili (montagne e centri isolati). Donne in Campo, come è stato affermato nell'incontro genovese, vuole dare un senso forte all'iniziativa imprenditoriale. Una risposta a chi vive ai margini di una società che sempre più ignora la sofferenza e le difficoltà. Dunque, donne dell'agricoltura che non intendono lasciare sole altre donne, meno fortunate. E sono pronte ad offrire loro un pieno riscatto con il suggello di un lavoro nelle campagne, nel territorio rurale.
E così, come hanno rilevato nei loro interventi il presidente della Cia Giuseppe Politi e dell'Associazione Donne in Campo Mara Longhin,  l'Associazione delle imprenditrici agricole vuole proporre alle aziende agricole femminili altre opportunità di sviluppo della loro attività, rivolte ad altre donne: donne in difficoltà, donne sole, donne vittime di violenze o di tratta o di prostituzione, donne anziane che vivono in solitudine, donne malate, ragazze madri, ma non solo.
Nel corso dell'incontro, al quale sono intervenute rappresentanti del Dipartimento per le Pari Opportunità e dell'Onilfa (Osservatorio nazionale imprenditoria e lavoro femminile in agricoltura del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali), esperti e numerose imprenditrici, Donne in Campo ha evidenziato il valore della solidarietà che è un momento importante per contribuire a superare ii ritardi che il nostro Paese registra sia nello sviluppo dell'imprenditoria e dell'occupazione femminile che nel sostegno alle donne in generale, donne sulle quali grava il peso sociale dell'occupazione.
L'opportunità che Donne in Campo della Cia offre alle donne in difficoltà, quindi, non è solo un semplice slogan, ma un atto concreto che può svilupparsi attraverso iniziative che coinvolgeranno tantissime imprese agrisociali. Un'azione, insomma, che entra nel cuore del sociale e della solidarietà.
 
 

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