I risultati commerciali positivi e la riduzione dei rischi di crisi di mercato si ottengono e si prevengono avendo a disposizione corrette informazioni relative alle quantità prodotte, ai calendari di produzione, alla qualità della merce da immettere sul mercato.

E' per questo che il Centro servizi ortofrutticoli (Cso) a cui aderiscono 50 imprese di 11 regioni italiane che rappresentano il 14% dell'offerta ortofrutticola italiana, coordina un Osservatorio europeo delle produzioni frutticole. L'attività è realizzata con Areflh, l'Associazione delle Regioni Ortofrutticole Europee che, a sua volta associa 27 delle principali regioni produttrici di ortofrutta in Europa.

'L'Osservatorio - dichiara il direttore del Cso, Luciano Trentini - in questo momento sta monitorando l'offerta di pesche e nettarine nei principali Paesi europei, più precisamente in Italia, Spagna, Francia e Grecia per verificare la disponibilità di prodotto nelle principali aree produttive d'Europa, i calendari produttivi e commerciali e la qualità dei frutti, intesa come qualità intrinseca ed estrinseca.'

'All'Osservatorio - spiega Trentini - oltre al Cso, rappresentato anche dai propri soci, partecipano Catatonia Qualitàt, della omonima regione spagnola, il 'Comité economique' francese Brm che rappresenta una quota rilevante della produzione francese e i rappresentanti della regione Macedonia in Grecia, altra importante realtà produttiva e commerciale, soprattutto per l'export verso i paesi dell'Est europeo e verso la Russia.'

'I risultati delle prime attività dell'Osservatorio – continua Trentini – fanno ben sperare per il futuro in quanto per la prima volta c'è l'opportunità di riunire realtà produttive importanti e concorrenti con l'intento di verificare meglio i flussi commerciali e programmare sempre meglio l'offerta frutticola, riducendo i rischi di crisi e, per quanto possibile, offrendo strumenti di salvaguardia del reddito per i produttori.'

'Abbiamo intenzione di continuare su questa strada - conclude Luciano Trentini - cercando un accordo anche con belgi e olandesi per monitorare a livello europeo le produzioni e il mercato delle pere e, nel prossimo futuro, anche di altri prodotti di interesse per l'economia italiana.'