Una grande festa. Alla quattordicesima edizione del Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti si respirava proprio quell'aria delle grandi feste: tanti i brindisi e le degustazioni di prodotti Dop e Igp, gli incontri per conoscere meglio i vignaioli e i loro vini, anche grazie alle masterclass, e i momenti di confronto su temi attuali come nuova Pac, gestione del rischio in agricoltura e gestione delle produzioni.
"C'era il sole sui volti delle vignaiole e dei vignaioli, degli olivicoltori, delle migliaia di persone che in questi giorni si sono incontrate al Mercato dei Vini" ha affermato a margine dell'evento Rita Babini, vignaiola e presidente della Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti (Fivi). "La magia si è avverata anche quest'anno: ancora una volta, sono stati tre giorni di festa che fanno guardare al futuro con ottimismo e speranza".
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I numeri del successo del Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti
I numeri sono stati più che positivi: mille vignaiole e vignaioli Fivi che hanno animato i padiglioni messi a disposizione da BolognaFiere, oltre 8mila vini artigianali, di qualità e del territorio. Accanto alle cantine italiane, provenienti da tutte le regioni, l'area espositiva e di degustazione dell'evento ha visto la presenza dei vignaioli europei delle associazioni nazionali bulgara, ceca e slovena appartenenti alla Confédération Européenne des Vignerons Indépendants (Cevi). Senza dimenticare gli oli di ventotto aziende associate alla Federazione Italiana Olivicoltori Indipendenti (Fioi).
1.500 i carrelli e i trolley a disposizione del pubblico per portare fino al parcheggio le bottiglie acquistate.
Quanto ai visitatori, nei tre giorni della kermesse, dal 15 al 17 novembre scorsi, l'affluenza è stata costante e significativa, un andamento che ha portato il Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti a superare il risultato dell'edizione 2024, che già aveva registrato ben 28mila ingressi.
"Il successo di questa edizione del Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti conferma ancora una volta la forza del modello Fivi e la capacità di BolognaFiere di valorizzarne l'identità. La crescita dei visitatori, la qualità del pubblico e il legame sempre più saldo con la città ci dicono che questo appuntamento è diventato molto importante per il territorio e per l'intero settore. L'energia dei vignaioli, la loro storia e la loro visione arrivano dritte al cuore dei consumatori e generano una community autentica, fatta di passione e competenza", ha commentato Gianpiero Calzolari, presidente di BolognaFiere, ribadendo ancora una volta l'impegno e il sostegno di BolognaFiere nei confronti della manifestazione.
Sulla stessa linea, già nel corso dell'inaugurazione, Daniele Ara, assessore Scuola, Nuove Architetture per l'Apprendimento, Adolescenti, Agricoltura, Agroalimentare e Sicurezza Idraulica della Città, Educazione alla Pace e non Violenza del Comune di Bologna.
"Bologna - ha affermato Ara - è orgogliosa che questa collaborazione con la nostra città si consolidi, perché il vino è molto importante, specie quando è proposto da una rete di imprenditori così sapienti, da artigiani veri che, con grande passione, lavorano nelle vigne, alla vinificazione e alla promozione del prodotto. Dal punto di vista agricolo, il vino è un elemento identitario di ogni provincia e comune del nostro Paese. Promuovere il vino e il saper bere significa anche promuovere la distintività e una rete di produttori - anzi, spesso produttrici - più giovani, curiosi e istruiti della media degli imprenditori agricoli, più attenti alla qualità, ai vitigni, alle vinificazioni, all'ambiente e al presidio del territorio, alla sostenibilità e a riscoprire saperi antichi".

Il taglio del nastro nel corso dell'inaugurazione della quattordicesima edizione del Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti
(Fonte foto: Michele Purin)
Pac, mercati e gestione del rischio: il convegno dei vignaioli indipendenti
A decretare il successo dell'edizione 2025 del Mercato dei Vini dei Vignaioli ha contribuito il ricco programma dei tre giorni, sia nei padiglioni di BolognaFiere che "off".
Tutto esaurito per le masterclass, realizzate in collaborazione con Alma - La Scuola Internazionale di Cucina Italiana, con Fioi e con Panificatori Agricoli Urbani (Pau).
I quattro appuntamenti promossi dalla Fivi hanno avuto come filo conduttore il tema "Vino, vigne, vignaioli: una storia di famiglia" e hanno approfondito diverse punte di diamante dell'enologia italiana.
Molto gettonato anche lo stand della Regione Emilia Romagna, gestito dalla Direzione Generale Agricoltura, Caccia e Pesca, che ha proposto un ciclo di degustazioni guidate dalla chef Carla Brigliadori per promuovere i prodotti Dop e Igp regionali in abbinamento con i vini del territorio, presentati dai vignaioli delle delegazioni Fivi dell'Emilia Romagna.

Il programma dell'edizione 2025 dell'evento è stato ricco di incontri
(Fonte foto: Michele Purin)
Ottimi riscontri anche per gli eventi in calendario a Bologna e provincia in tanti locali che, nelle serate del Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti, si sono lasciati contagiare dal suo clima di festa e invadere pacificamente dai suoi vignaioli.
Momento centrale dell'evento è stato il convegno di lunedì 17 novembre scorso dal titolo "Il vino di domani: le sfide della nuova Pac, tra gestione delle produzioni e gestione del rischio". Un momento di confronto tra rappresentanti istituzionali e stakeholder nazionali e europei sulla programmazione della Politica Agricola Comune e sul futuro del settore vitivinicolo in Europa, anche alla luce della proposta presentata dalla Commissione Europea a luglio scorso.
L'apertura dei lavori ha visto i saluti in videomessaggio del ministro dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, il quale ha subito messo in luce che oggi il vino sta affrontando una fase di cambiamento e che il settore è chiamato a misurarsi con nuove sfide. "A queste sfide - ha spiegato Lollobrigida - rispondiamo con concretezza, investendo in strategie che possono garantirci non solo la produttività, ma anche la prosperità del settore, con una crescita sempre maggiore del valore. Il vino è senza dubbio un'eccellenza e quella vitivinicola è un'arte che crea ricchezza e valore".
A dimostrazione dell'eccellenza del comparto, Stefano Bonaccini, europarlamentare della Commissione per l'Agricoltura e lo Sviluppo Rurale al Parlamento Ue, ha dato un numero su tutti. "Il 60% della produzione mondiale di vino è europea", ha affermato Bonaccini. L'enoturismo inoltre ha visto numeri senza precedenti "e il boom è stato nelle aree interne".

Un momento del convegno su Pac, gestione delle produzioni e gestione del rischio
(Fonte foto: Michele Purin)
Ma tra cambiamenti climatici, nuovi modelli di consumo, tensioni geopolitiche, dazi e, ahimè, anche insetti dannosi, sono numerosi gli elementi che impensieriscono i viticoltori. Ecco quindi che la prossima programmazione Pac dovrà prevedere delle politiche ambiziose in grado di sostenere tutti gli attori della filiera, sia dal punto di vista della gestione delle produzioni, sia sul fronte della gestione del rischio.
Facendo il punto su tutte queste sfide, affermando subito che "negli ultimi anni il numero delle sfide a livello sociale, economico e climatico è aumentato, mettendo in pericolo la sostenibilità a lungo termine delle imprese vinicole dell'Unione Europea", Ignacio Sánchez Recarte, segretario generale del Comitato Europeo delle Imprese del Vino (Ceev), ha sostenuto che "questi cambiamenti, alcuni di natura strutturale, altri congiunturale, hanno creato importanti squilibri nel settore vitivinicolo e hanno reso necessario l'attivarsi di misure di crisi in alcune regioni per superare situazioni difficili. Tali interventi pubblici di breve periodo evidenziano un disequilibrio del mercato che deve essere affrontato con un approccio più stabile e orientato al futuro".
Sull'adeguamento del potenziale produttivo al mercato, al clima e ai territori si è invece concentrato il presidente della Cevi Samuel Masse. "È necessario - ha affermato Masse - trovare un equilibrio: produrre ciò che serve, proteggere i terreni, sostenere le aziende agricole a conduzione familiare. Il sistema di autorizzazioni per l'impianto e il reimpianto è lo strumento chiave per controllare la crescita dei vigneti e prevenire la sovrapproduzione. Il Pacchetto Vino, attualmente in discussione, rafforza questo sistema. Ora bisogna riaffermare una visione comune: produrre in base alla domanda reale, garantire una concorrenza leale e sostenere la diversità e la vitalità dei vignaioli indipendenti".
Andrea Berti, direttore generale Asnacodi Italia, ha invece rivolto l'attenzione al corretto approccio alla gestione del rischio, partendo da un'analisi dell'impatto economico e agronomico del cambiamento climatico e ricordando che il prodotto uva da vino è il primo prodotto assicurato in Italia. "È necessario - ha affermato Berti - adattarsi con una strategia consapevole, sfruttando le tecnologie e utilizzando al meglio informazioni e dati per aumentare la difesa attiva, e al contempo tutelarsi con gli strumenti assicurativi".
Di tutto questo abbiamo parlato anche con la presidente Fivi Rita Babini, a cui sono state affidate le conclusioni dell'incontro, dove più volte ha ribadito l'importanza del dialogo e del confronto. Un dialogo e un confronto costanti con tutti gli altri protagonisti del settore vitivinicolo perché da questo confronto "si potrà capire quale sarà il futuro del nostro sistema vitivinicolo. Sono diversi gli aspetti che non rispondono più alle esigenze del mercato e del settore - ha spiegato Rita Babini - e il dialogo tra istituzioni e protagonisti del sistema produttivo sarà fondamentale".
"Il vino - ha concluso la presidente Fivi - continui a derivare dal lavoro dei vignaioli".
Gestione del rischio e Pac, ne parliamo con la presidente Fivi Rita Babini
Tavolo di Filiera Vino, Fivi presente
L'incontro è stato anche l'occasione per commentare con soddisfazione l'ingresso ufficiale della Fivi al Tavolo di Filiera Vino, insieme a Coldiretti, andando ad aggiungersi ad un insieme già composto da Alleanza Cooperative Agroalimentari, Assoenologi, Cia - Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri, Federdoc, Federvini e Unione Italiana Vini.
"Si apre una nuova pagina per il sistema vitivinicolo italiano - ha spiegato Rita Babini - che mai come in questo momento ha bisogno di attivare tutte le energie, le competenze e le esperienze che il nostro comparto esprime".
I premi dei vignaioli indipendenti
Come ogni anno, il Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti è stato inoltre il momento per rendere omaggio al vincitore del Premio "Vignaiolo come noi", il riconoscimento assegnato a un esponente del mondo della cultura, del giornalismo, dello sport, dell'economia o dello spettacolo che, pur non esercitando il mestiere del vignaiolo, interpreta il proprio lavoro mettendo al centro i valori della qualità, dell'originalità, della professionalità e l'amore per le cose fatte bene, con passione e cura artigiana, proprio come fanno i vignaioli indipendenti. Quest'anno è stato assegnato allo scrittore bolognese Enrico Brizzi.
Assegnato anche il Premio "Leonildo Pieropan", dedicato alla memoria di uno dei fondatori della Fivi, andato a Paolo De Marchi, vignaiolo in Piemonte e artefice della straordinaria storia di Isole e Olena.
Il Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti è un evento Fivi organizzato da BolognaFiere, con il patrocinio della Regione Emilia Romagna, del Comune di Bologna e di Confcommercio Ascom Bologna. Mediapartner sono QN Quotidiano Nazionale, Il Resto del Carlino, La Nazione e Il Giorno.































