Ieri, 16 dicembre 2025, a Strasburgo i deputati del Parlamento Ue hanno sostenuto l'introduzione di una clausola di salvaguardia per l'accordo Ue-Mercosur, per evitare che tali importazioni danneggino il settore agricolo europeo. Il Parlamento ha adottato la sua posizione negoziale con 431 voti favorevoli, 161 contrari e 70 astensioni. I negoziati con il Consiglio sulla forma finale della legislazione iniziano oggi, 17 dicembre 2025.

 

Un regolamento Ue per disciplinare le clausole dei trattati

Il progetto di regolamento definisce le modalità con cui l'Ue potrebbe sospendere temporaneamente le preferenze tariffarie sulle importazioni di alcuni prodotti agricoli considerati sensibili (come pollame o carne bovina) provenienti da Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay, qualora tali importazioni siano ritenute dannose per i produttori dell'Ue.

 

Tali clausole di salvaguardia bilaterali faranno parte sia dell'Accordo di Associazione Ue-Mercosur sia dell'Accordo Commerciale Interinale Ue-Mercosur. Entrambi gli accordi dovranno ancora essere ratificati dal Parlamento Europeo dopo la loro firma, prevista entro la fine di questo mese. Inoltre, andranno ratificati dai Parlamenti dei 27 Stati membri dell'Unione.

 

Al momento però, un gruppo di Paesi in seno al Consiglio Ue propende per il no agli accordi Ue Mercosur: Francia, Polonia, Irlanda, Austria e Ungheria, con in forse anche Belgio e Irlanda. Si tratta di una minoranza di blocco che, con il voto contrario dell'Italia potrebbe far saltare definitivamente il banco.

 

In queste ore, la premier italiana, Giorgia Meloni, dopo aver detto un chiaro no alla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen anche alle norme di salvaguardia così come sono state modificate dal Parlamento Ue, sta tentando una mediazione tra la posizione della minoranza di blocco, capitanata dal presidente francese Emmanuel Macron, e la presidente della Commissione Ue.

 

In pratica, un ulteriore inasprimento del Regolamento Ue sulle norme di salvaguardia, richiesto dall'Italia ed eventualmente concesso dalla Commissione e dagli altri Paesi che siedono nel Consiglio Ue, volto a rendere più immediata la reazione dell'Unione Europea ai danni provocati agli agricoltori Ue dall'ingresso di merci agricole sensibili provenienti dai Paesi del Mercosur, potrebbe essere scambiato per un voto favorevole in Consiglio Ue sulla ratifica dei due trattati Ue Mercosur, la cui firma - al momento - è stata rinviata.

 

Sotto riportiamo pertanto il primo tentativo di mediazione del Parlamento Ue, già bocciato dalle organizzazioni agricole e dai governi di almeno cinque Paesi, con l'Italia pronta a fare da ago della bilancia in Consiglio Ue: in caso di mancata concessione dell'inasprimento delle norme di salvaguardia, l'Italia potrebbe votare no alla ratifica dei trattati, bloccando di fatto la ratifica. Questo perché con l'Italia la minoranza che si oppone ai trattati avrebbe il peso sufficiente - previsto dai regolamenti Ue - per fermare la ratifica degli accordi: almeno 4 Stati membri contrari che rappresentino almeno il 35% della popolazione dell'Unione.

 

Gli emendamenti del Parlamento Ue

Secondo il Parlamento, la Commissione dovrebbe avviare un'indagine sulla necessità di attivare queste misure di protezione quando le importazioni di prodotti agricoli sensibili aumentano in media del 5% su un periodo di tre anni (rispetto al 10% annuo previsto nella proposta della Commissione). I deputati chiedono inoltre indagini più rapide (da sei a tre mesi in generale e da quattro a due mesi nel caso di prodotti sensibili), affinché le misure di salvaguardia possano essere introdotte più rapidamente.

 

I deputati propongono anche l'introduzione di un meccanismo di reciprocità, in base al quale la Commissione avvierà un'indagine e adotterà misure di salvaguardia, qualora vi siano prove credibili che le importazioni che beneficiano di preferenze tariffarie non rispettino requisiti equivalenti in materia di ambiente, benessere animale, salute, sicurezza alimentare o tutela del lavoro applicabili ai produttori dell'Ue.

 

Ma già nel pomeriggio di ieri dalle organizzazioni agricole si è levata la voce del dissenso: perché anche la proposta di compromesso del Parlamento Europeo non rende immediata l'applicazione delle norme di salvaguardia, che corrono il serio rischio di rimanere inapplicate o rendersi comunque inefficaci, specie di fronte a repentini cali di prezzo delle derrate alimentari di produzione Ue.

 

Gabriel Mato (Ppe, Spagna), relatore permanente del Parlamento per il Mercosur, ha dichiarato: "Accolgo con favore il forte impegno dimostrato dai gruppi politici nel sostenere un compromesso solido ed equilibrato. Queste misure di salvaguardia migliorano in modo significativo il funzionamento del regolamento, garantendo una maggiore protezione per i nostri agricoltori e un quadro di attuazione più affidabile. I compromessi riflettono inoltre le priorità fondamentali sollevate dai colleghi della Commissione Agricoltura, elemento essenziale per costruire un'ampia fiducia all'interno dell'Aula. Farò tutto il necessario per difendere questi miglioramenti nei prossimi negoziati, poiché non sono solo efficaci, ma anche equi e indispensabili per raggiungere un risultato credibile".

 

Bernd Lange (S&d, Germania), presidente della commissione per il commercio internazionale, ha dichiarato: "Stiamo ascoltando i nostri agricoltori. Oggi abbiamo dimostrato al settore agricolo dell'Ue che, qualora i produttori subiscano effetti negativi dall'accordo Ue-Mercosur, li proteggeremo. Sebbene l'accordo commerciale contenga già contingenti molto attentamente calibrati per i prodotti sensibili, l'intesa odierna garantisce un monitoraggio ancora più rigoroso da parte della Commissione e abbassa la soglia per l'avvio di un'indagine. L'accordo di oggi dovrebbe aprire la strada alla firma dell'accordo commerciale e, successivamente, alla sua ratifica da parte del Parlamento Europeo".

 

Gli scambi tra Ue e Mercosur

L'Ue è il secondo partner commerciale del Mercosur per gli scambi di beni, con esportazioni pari a 57 miliardi di euro nel 2024. L'Ue rappresenta un quarto del commercio totale di servizi del Mercosur, con esportazioni dell'Ue verso la regione pari a 29 miliardi di euro nel 2023.

 

Cia, opposizione a ratifiche affrettate

Malgrado il voto del Parlamento Ue includa miglioramenti rispetto alla proposta della Commissione sulle clausole di salvaguardia, per Cia - Agricoltori Italiani questo è solo un timido passo in avanti non ancora sufficiente a garantire un via libera all'accordo commerciale Ue-Mercosur. Manca ancora la garanzia del rispetto di norme di produzione equivalenti a quelle Ue a tutela del settore agricolo italiano.

 

Cia ricorda che nei Paesi del Mercosur vengono ancora utilizzate decine di fitofarmaci che sono banditi in Europa da anni e nel Brasile, ad esempio, non vige nessun sistema nazionale di tracciabilità per 238 milioni di capi di bestiame. Permane, dunque, forte preoccupazione per l'assenza di garanzie solide contro concorrenza sleale, standard sanitari inferiori e squilibri commerciali che penalizzerebbero produzioni made in Italy. Senza regole efficaci, l'accordo Ue-Mercosur resta impossibile da accettare.

 

Cia continuerà a opporsi fermamente a ratifiche affrettate, spingendo per clausole automatiche e reale reciprocità. L'Italia deve valorizzare appieno ogni occasione per rafforzare la propria competitività ma deve, allo stesso tempo, difendere i suoi agricoltori con determinazione.

 

Coldiretti, no fermo a Ue Mercosur

"C'è chi sembra affascinato dall'idea di importare prodotti realizzati in violazione delle norme sulla deforestazione, con sfruttamento del lavoro minorile e standard sanitari e ambientali che non sarebbero mai consentiti in Europa, mettendo a rischio la salute dei cittadini e soprattutto delle giovani generazioni. Ma tutto questo non può avvenire in nostro nome, né in quello dell'agricoltura italiana né in quello del Paese" è il commento di Coldiretti all'approvazione delle clausole di salvaguardia da parte del Parlamento Europeo, commentata positivamente da Federalimentare.

 

"Coldiretti e Filiera Italia - continua la nota - giudicano responsabile e necessaria la richiesta avanzata dal primo ministro francese Sebastien Lecornu di posticipare l'approvazione dell'accordo, per consentire le correzioni indispensabili a tutelare davvero produttori, consumatori e ambiente, e per evitare che l'Europa sacrifichi l'agricoltura sull'altare di un libero scambio senza regole".

 

"È anche per questo - conclude la nota dell'organizzazione agricola - che Coldiretti manifesterà giovedì 18 dicembre a Bruxelles con migliaia di agricoltori, per chiedere a gran voce un'Europa diversa, più democratica e vicina alle esigenze di cittadini e imprese".