Tra i presenti Félix Mittermayer, amministratore per l’ortofrutta e l’olio d’oliva presso la Direzione agricoltura dell’Unione europea.
Per Areflh è stata l’occasione per rinnovare le sue richieste per una riforma dell’Ocm che sia in grado di fornire alla filiera gli strumenti per raccogliere le sfide dell’internazionalizzazione dei mercati, nella quale, per volontà politica, s’inserisce l’Unione europea.
"Privata dei due strumenti di gestione del mercato, i ritiri e le restituzioni ai paesi terzi, la filiera deve avere la possibilità di sviluppare una strategia offensiva e fronteggiare le importazioni dai paesi terzi che sono in continuo aumento nell’Unione europea - si legge in una nota -, attraverso l'aumento dell’aiuto europeo ai programmi operativi dal 4,1 al 6%, la creazione di un fondo di gestione delle crisi esterno ed indipendente rispetto ai programmi operativi, la semplificazione e lo snellimento della gestione amministrativa dei programmi e miglioramento della sicurezza finanziaria e la gestione degli aiuti per la trasformazione da parte delle Op e attraverso contratti di fornitura all’industria".
Areflh ha chiesto la soppressione dell’articolo 51 che autorizza i produttori di grandi colture a coltivare frutta e ortaggi beneficiando degli aiuti della Pac, mentre i produttori tradizionalmente specializzati non potranno usufruire degli stessi diritti
L’Assemblea ha riaffermato la sua richiesta più pressante, quella di attuazione - da parte dell’Unione europea - di una politica offensiva di sviluppo delle esportazioni verso i paesi terzi e di smantellamento delle barriere sanitarie e fito-sanitarie, di trasparenza a livello di scambi attraverso un controllo efficace delle importazioni dai paesi terzi, di un sostegno forte da parte dell’Ue per promuovere il consumo di frutta e verdura in collaborazione con le Direzioni generali dell’Agricoltura e della Salute, di riconoscimento europeo di una norma di produzione integrata che permetta alla produzione europea di valorizzare, agli occhi del consumatore finale, il suo impegno per la sicurezza alimentare e di salvaguardia ambientale.
L’Assemblea ha espresso preoccupazione per il futuro delle produzioni in Europa, in quanto saranno quelle maggiormente colpite dagli accordi di libero scambio negoziati dall’Ue con numerosi Paesi produttori di ortofrutta.
Inoltre Areflh ha deciso di lanciare nuove azioni, a partire dalla creazione di un osservatorio europeo del mercato e degli scambi. "L’attuazione di strategie di gestione preventiva delle crisi congiunturali e strutturali, infatti, non può avvenire senza la conoscenza e l’analisi della situazione e delle prospettive di produzione, degli scambi e dei consumi su scala europea". L’Assemblea preme perché l’Unione europea sviluppi strumenti di conoscenza e di monitoraggio dei parametri di produzione e di mercato, senza i quali non può esserci una organizzazione comune del mercato pienamente efficiente, e punta alla creazione di una Commissione commerciale costituita dai responsabili operativi delle Op per esprimere la posizione del settore della produzione sui problemi con i quali le Organizzazioni si devono confrontare: armonizzazione dei limiti massimi dei residui, moltiplicazione delle certificazioni private, ostacoli alle esportazioni causati dalle barriere sanitarie e fitosanitarie.
Tra le azioni è previsto l’allargamento del Comitato di coordinazione euro-mediterraneo creato ad Agadir l’8 dicembre 2006 con i paesi della riva sud del Mediterraneo e l’organizzazione di una giornata di incontro europeo per la pera “Interpera” a Lleida.
L’Assemblea Generale ha dato accolto i nuovi aderenti, la Regione Veneto, e ai nuovi associati, la Macedonia in Grecia e la Cooperativa Reo nel Belgio fiammingo.
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Fonte: Areflh - Assemblea delle Regioni europee frutticole, orticole e floricole