L’insetto, particolarmente “conosciuto” in Piana Rotaliana per i problemi che crea ai giovani impianti di vite e melo, rappresenta una novità per la zona di Avio e Volano e la sua ricomparsa sarebbe collegata ad un maggiore impegno ambientale degli agricoltori.
“Sebbene la Melolontha Melolontha sia un insetto che può provocare danni sensibili alle colture in quanto nella fase larvale rode le radici delle piante - spiegano Maurizio Bottura e Francesco Penner dell’Unità Viticoltura del Centro Trasferimento Tecnologico di San Michele - il suo ritorno in queste campagne va salutato positivamente perché è il risultato dell’impegno degli agricoltori nel tutelare l’ambiente in cui vivono e operano” .
L’arrivo delle “zorle”, questo è il nome dialettale che si usa comunemente, va quindi salutato come il risultato di quasi due decenni di rispetto delle norme contenute nel protocollo di autodisciplina che prevedono, accanto al contenimento nell’uso dei prodotti fitosanitari, l’adozione di tecniche agronomiche utili a salvaguardare l’ambiente.
Le larve passano ben tre anni nel terreno e solo nella primavera del quarto anno si sviluppano in adulti che, usciti dal terreno, iniziano il loro volo verso la fine di aprile per proseguirlo durante la maggior parte del mese di maggio, da cui il nome maggiolino.
La particolarità del ciclo triennale permette un monitoraggio abbastanza preciso della presenza ed una previsione sul futuro volo degli adulti. In autunno inizierà una prima fase di verifica della presenza delle larve svernanti nei terreni dove è stato segnalata la presenza di adulti così da monitorare l’evoluzione della popolazione.
© AgroNotizie - riproduzione riservata