Sono in corso di svolgimento i focus group del progetto di ricerca e sperimentazione LeguBioCer. Il progetto, finanziato dalla misura 16 del Programma di Sviluppo Rurale Campania 2014-2020 - Tipologia di intervento 16.1.1 - azione 2 -, e coordinato da Massimo Zaccardelli, dirigente di ricerca del Crea, Centro di Ricerca Orticoltura e Florovivaismo, sede di Pontecagnano (Salerno), ha lo scopo di trasferire delle importanti innovazioni nei sistemi cerealicoli della Campania al fine di favorire la competitività del sistema delle imprese che, sempre di più, si sta convertendo al biologico.
Tra le innovazioni che si intendono trasferire, con riguardo ai possibili avvicendamenti colturali, c'è la coltivazione di leguminose da granella ad uso alimentare umano (cece e lenticchia) al posto delle classiche leguminose foraggere (favino), maggiormente coltivate in Campania, anche mediante la creazione di una filiera commerciale con il ritiro del prodotto da parte del partner di progetto Agria (Select).
Inoltre si punta all'adozione di un nuovo tipo di seminatrice (Seminbio), progettata dal Crea Foggia Colture Industriali, che consente di avere uno spazio tra le fila uguale a quello tra i semi lungo la fila, in modo da prevenire lo sviluppo delle infestanti, favorendo la competizione di frumento, cece e lenticchia. Per condurre più agevolmente e con minori costi il diserbo meccanico è stata sperimentata la "falsa semina" - la preparazione del terreno senza semina da reddito - in modo da far emergere le infestanti da rimuovere.
In biologico è stata anche sperimentata con successo l'adozione della pratica della minima lavorazione dei terreni, per ridurre i costi di produzione e l'erosione dei suoli e la concia delle sementi con microrganismi utili, al fine di favorire la produttività e la difesa di frumento, cece e lenticchia.
Infine, sarà poi presentata l'analisi economica delle innovazioni adottate.
Concia del seme con agenti naturali
È stato valutato l'utilizzo di semi conciati con diversi microrganismi utili (rizobi, Pgpr, antagonisti, funghi micorrizici) o sostanze di origine naturale. La concia viene realizzata adoperando opportune sostanze adesivanti scelte in funzione del microrganismo/sostanza da utilizzare.
Le sostanze adesivanti adoperate, tutte di origine naturale, salvaguardano la vitalità degli organismi applicati alla semente (garantendo una shelf life di almeno tre mesi dal trattamento) e consentono una buona adesione alla superficie delle diverse specie di granella utilizzate nel progetto (cece, lenticchia e frumento), al fine di ridurre o azzerare la dispersione nell'ambiente dei microrganismi/sostanze e di conservare, nel tempo, la concentrazione di microrganismi applicati inizialmente sulla semente.
Il contributo all'aumento della produttività in bio
L'impiego di microrganismi antagonisti nella concia delle cariossidi e l'uso di formulati innovativi biologici dovrebbero dare incrementi di produzione del 10% e, soprattutto, dovrebbero ridurre l'incidenza delle malattie e il contenuto di micotossine. I prodotti usati sono induttori di resistenza, microrganismi antagonisti e promotori della crescita delle piante e, anche, sostanze naturali scelte tra quelle già registrate. I target sono stati sia gli agenti del complesso del mal del piede che quelli della parte aerea del frumento, quali septoria, fusariosi e ruggini.
I partner del progetto
Al progetto partecipano i seguenti partner: Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l'Analisi dell'Economia Agraria (Crea, che partecipa con i Centri di ricerca Orticoltura e Florovivaismo di Pontecagnano, Cerealicoltura e Colture Industriali di Foggia e di Caserta, Politiche e Bioeconomia di Roma; l'Università degli Studi di Napoli Federico II, che partecipa con il Dipartimento di Agraria di Portici; le aziende private Bioagritest e Agria e le Aziende Agricole De Martini (ubicata in Provincia di Benevento) e Zampaglione (localizzata in Provincia di Avellino).