Coltivare la fragola in biologico secondo il Reg. Ce 834/07 (relativo alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici) e il Reg Ce 889/08, è remunerativo poiché il prodotto viene apprezzato commercialmente sia dalla Grande distribuzione organizzata, sia dai negozi specializzati in Italia e nel nord Europa, in particolare in Germania, in Danimarca, in Svezia, in Austria e in Svizzera.

Coltivare la fragola biologica, però, non è semplice e richiede molti accorgimenti agronomici tra cui la scelta del sito produttivo. Si consiglia una zona ben ventilata con microclima asciutto, terreni poco sfruttati e ricchi di sostanza organica.
 

 

La rotazione

Come da Regolamento la fragola, come tutte le colture coltivate in biologico, segue una rotazione triennale, poiché è possibile coltivarla sullo stesso terreno dopo tre anni. Considerato l’investimento iniziale per la coltivazione della fragola (struttura, copertura, pacciamatura e manichetta), la successione a questa coltura può essere quella del pomodorino trapiantato a luglio con raccolta a novembre.
A febbraio dell’anno seguente si può trapiantare il melone per raccoglierlo a maggio/giugno. Successivamente il terreno deve essere arato a una profondità di 30-40 cm per sfruttare le radiazioni solari di luglio/agosto.
A novembre possono essere seminate Brassicacae (es. Brassica Juncea) che hanno un’azione biofumigante nel terreno o possono essere seminate leguminose per poi fare il sovescio a marzo/aprile.
Nel periodo tra luglio e agosto, il terreno viene arato e preparato alla solarizzazione. Verso novembre / dicembre possono essere seminati cereali quali orzo, grano per poi essere mietuti a giugno.
Dopo la mietitura, il terreno viene arato ad una profondità di 40 cm, poi viene frangizollato, fresato, successivamente viene distribuito del concime organo - minerale consentito in agricoltura biologica ( circa 15-20 Q.li/Ha), oppure del letame bovino maturo (ca. 300 Q.li/ha) in fine, viene fatta un erpicatura e una fresatura. A questo punto è possibile effettuare la baulatura con la stesura della pacciamatura nera (ca.750-800 kg/ha) e della doppia ala gocciolante (ca. 1-1,3 lt/h e 7500 mt.lineari./ha).
La rotazione triennale ha lo scopo di abbattere eventuali inoculi di patogeni terricoli e riportare il terreno ad uno stato di fertilità.
Inoltre, la tecnica del sovescio di Brassica Juncea permette di sanificare il terreno da crittogame, nematodi, da insetti tellurici e ha un’azione antigerminello per le infestanti.

 

Varietà ed epoca di trapianto

La scelta della tipologia della pianta e della varietà è importante per la coltivazione bio della fragola. Molto consolidata è la scelta della pianta frigo conservata che viene trapiantata a fine agosto inizio settembre e viene raccolta a marzo-aprile. Il calendario di raccolta dura circa 20 gg con una seconda raccolta a fine maggio inizio giugno. Quest’ultima raccolta è destinata all’industria con prezzi remunerativi.

Le varietà frigoconservate coltivate sono Najad e Thetis. Importante è la messa a dimora di piante cima-radicata intorno al 15-20 Settembre con raccolta a fine Gennaio inizio Febbraio. Le varietà che più si prestano a tale metodo di conduzione sono Candonga (che presenta buone proprietà organolettiche, resistenza agli agenti patogeni come oidio e muffa grigia e una buona shelf life) e Ventana (che anticipa le prime raccolte già a gennaio, però con i primi caldi a fine Marzo inizio aprile la pianta subisce un collasso fisiologico dovuto alle caratteristiche genetiche della varietà per poi riprendesi a fine Maggio inizio Giugno). Interessante è la varietà Najad cima radicata mentre sono ancora da valutare bene per il bio le altre varietà.
Si consideri che la coltivazione della fragola biologica produce circa un 20-30% in meno rispetto alla fragola convenzionale.

 

Sesto di impianto

Le fragole vengono coltivate in tunnel serra larghi 5 mt e alti al colmo 2,5 mt. La copertura viene fatta con film plastici termici di PVC ed EVA ad alta trasparenza, dello spessore di 0,15-0,18 mm.
La copertura crea un microclima che agisce sul ciclo colturale anticipando la raccolta di diverse settimane se posta precocemente. Per le piante fresche e le cime radicate la copertura viene effettuata a partire dalla prima decade di Novembre, mentre le frigo conservate vengono coperte nella prima decade di gennaio.
Per le frigo conservate non viene effettuata la copertura dei quattro lati, mentre per le fresche viene fatta, ma va gestita bene: durante tutto il periodo invernale si baderà all’apertura e alla chiusura delle porte per evitare il microclima caldo umido favorevole allo sviluppo di patogeni funginei. Il sesto d’impianto della fragola è di 20-23 cm sulla fila binata e 30 cm tra le bine della fila, per circa 60000-70000 piante per ettaro.

 

La concimazione

La concimazione di fondo è importante per la coltura della fragola, infatti la preparazione del terreno va fatto con l’utilizzo di concime organico oppure organico minerale ammessi in agricoltura biologica, in alternativa si può distribuire solfato potassico magnesiaco.
Dopo 10 -15 giorni dal trapianto, viene effettuata una fertirrigazione con azoto organico e amminoacidi e alghe del genere Ascophyllum, contenente sostanze auxiniche naturali che stimolano la radicazione. Dopo una settimana, con la fuoriuscita delle prime foglioline, viene effettuata una seconda fertirrigazione con azoto organico e amminoacidi e micro elementi. Lo stesso intervento va fatto per via fogliare dopo una settimana per aiutare le piante a superare la crisi di trapianto e a far immagazzinare sostanze di riserva.
Durante l’accrescimento vegetativo va effettuata, ogni 10-12 giorni, la fertirrigazione con azoto organico, amminoacidi e alghe alternati con microelementi.
Dopo 30-40 giorni dal trapianto si integra del chelato di ferro in miscela con azoto organico e amminoacidi.
Per stimolare la fioritura vengono fatte concimazioni fogliari a base di microelementi, boro e zinco in particolare e alghe, mentre per fertirrigazione vengono distribuiti azoto organico amminoacidi e microelementi.
Durante la fase di ingrossamento frutto viene utilizzato dell’ossido di potassio sia per via fogliare che in fertirrigazione.
Infine, per dare consistenza al frutto, si utilizza calcio con alghe sia per via fogliare che in fertirrigazione.

 

 

Tra le problematiche agronomiche, durante il ciclo della fragola, vi è la lotta alle infestanti

 

Operazioni colturali

Tra le problematiche agronomiche, durante il ciclo della fragola, vi è la lotta alle infestanti che va affrontato con la tecnica della scerbatura nelle buche e con la zappettatura manuale nelle stradine.
La pianta frigo conservata, dopo due mesi dal trapianto, emette i primi fiorellini ascellari che vanno tolti per evitare che la pianta perda le riserve che serviranno per l’accrescimento delle piantine. Durante questa fase le piante devono essere alimentate fino a quando le foglie basali iniziano la fase di senescenza contraddistinta dal colore rossastro delle foglie, ciò si verifica nel periodo che va da fine Novembre ad inizio Dicembre. In questa fase, poiché la pianta si è formata, si interrompono le irrigazioni e le fertirrigazioni per fermarla a livello vegetativo.
Prima della copertura delle piante frigo conservate, va effettuata la sfogliatura verso la prima decade di gennaio.
Le piante fresche e cime radicate, invece, non necessitano di queste operazioni, ma di una piccola pulitura: eliminazione delle erbe infestanti nelle buche ed eliminazione delle foglie basali secche per evitare l’insorgenza di marciumi.

Difesa

Le fragole coltivate in biologico non vengono forzate con concimazioni azotate, per questo acquisiscono una resistenza endogena e sono meno suscettibili agli attacchi di patogeni funginei. Perciò è sufficiente impostare un piano di difesa contro l’oidio e la muffa grigia con trattamenti preventivi a base di Zolfo e Bicarbonato di Potassio.
I primi interventi vengono effettuati dopo 40-50 giorni dal trapianto, ogni 7 - 10 - 15 giorni fino ad aprile-maggio, se le condizioni climatiche sono favorevoli all’insorgere delle due malattie.

Contro la muffa grigia si fa ricorso all’uso di antagonisti microbici come il batterio Bacillus Subtilis.

Contro le batteriosi e le malattie fungine come la Vaiolatura della fragola (Mycoshaerella Fragariae) vanno effettuati trattamenti preventivi a base di rame anche in miscela con Zolfo, da due mesi dopo il trapianto sino a prima della fioritura.
Molto importante per prevenire queste malattie è la scelta del sito che deve trovarsi in zone alte e ben ventilate.
La lotta contro acari e insetti viene effettuata con l’ausilio di insetti utili. Contro il Ragnetto rosso (Tetranicus Urticae) vengono effettuati lanci da 2 individui a metro quadro già a partire da fine novembre con il fitoseide Phytoseiulus Persimilis, fino a 12 -14 individui per metro quadro.
Contro il tripide Frankliniella Occidentalis viene utilizzato l’antocorride Orius Laevigator, con lanci a partire da 0,5 individui a metro quadro a cadenza di 10-15 giorni fino a raggiungere un numero di 3 individui per metro quadro. (Vedi foto 7-8).

Contro l’Afide verde (Macrosiphum Euforbiae, Chaetosiphon Fragaefolii) vengono effettuati lanci localizzati con il neurottero Chrysoperla Carnea, eventualmente preceduti con interventi localizzati con Piretro sui focolai di afidi, poiché il piretro ha azione deleteria nei confronti degli insetti utili.

Contro i lepidotteri, in particolare contro Spodoptera Littoralis, vengono effettuati trattamenti con il principio attivo spinosad alternati con il batterio Bacillus Thuringiensis.

L’utilizzo di insetti utili nel corso degli anni favorisce, negli areali di coltivazione di colture biologiche, il ripristino dell’entomofauna utile indigena come Lorius Laevigator.

 

 

A cura di Berardino Marchitelli
Associazione L.a.Me.Ta., Libera associazione mediterranea tecnici in agricoltura

 

 

Associazione L.a.Me.Ta., Libera associazione mediterranea tecnici in agricoltura


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