Dlg aggiunge un altro pezzo al puzzle raffigurante Systems and Components, salone per tutti gli appassionati di componentistica, e, dopo essersi concentrata sull'ergonomia della cabina, approfondisce ora il ruolo delle trasmissioni sui macchinari agricoli.

Dall'analisi del rapporto tra uomo e macchina - condotta dall'ente organizzatore di Agritechnica 2017 - risulta chiaro come l'essere umano abbia sempre cercato di dominare la potenza della natura, divenendo padrone del suo tempo.
Perché dunque non andare a conoscere ciò che rende il mezzo animato dalla stessa potenza, vale a dire la trasmissione? Dlg non ha resistito e si è tuffata nell'universo degli ingranaggi.

L'approfondimento ha coinvolto alcune aziende leader del settore, capaci di mettere a punto soluzioni che trasferiscono la potenza dal motore alle ruote assicurando una riduzione dei costi e delle emissioni.
Consapevole che i continui progressi sono possibili grazie a solide basi storiche, l'associazione agricola tedesca ha individuato il punto di partenza nella frase di Leonardo Da Vinci "La meccanica è il paradiso della matematica perché qui se ne possono cogliere i frutti. Non c’è certezza nella scienza se la matematica non può essere applicata".
 

Trasmissioni ante litteram

L'origine delle trasmissioni risale all'invenzione delle cinghie, che, già conosciute in età greco-romana, hanno ricoperto un ruolo importante nella tecnologia di ogni tempo.
In epoca rinascimentale, si deve proprio a Da Vinci la progettazione di cinghie piane ed incrociate, che, concepite per il trasferimento del moto, sono state sostituite prima dalle versioni dentate, poi - in anni recenti - dalla trasmissione a variazione continua.
 
Le cinghie piane ed incrociate in un disegno di Leonardo Da Vinci

Quest'ultima è stata montata per la prima volta sul trattore di alta potenza Fendt 926 Vario CVT, presentato in anteprima mondiale all'edizione 1995 di Agritechnica. Dopo anni di enormi successi, il cambio Vario numero 250mila è uscito dalla produzione a novembre 2016.
 

Nuovi orizzonti per le trasmissioni

Con il passare del tempo, la tecnologia ha reso le trasmissioni sempre più performanti. Volendo scoprire le ultime innovazioni, Dlg ha ascoltato diverse imprese, tra cui Carraro Drive Tech.

"Tutti i modelli di trasmissione e trazione anteriore Carraro sino a 180 cavalli sono offerti in tre diverse versioni: con tecnologia meccanica, con tecnologia Power Shift base e con tecnologia Power Shift Dual Clutch" ha spiegato lo staff aziendale.
L'operatore che sceglie la trasmissione meccanica deve eseguire manualmente, mediante sincronizzatori, sia il cambio marcia sia l'inversione di direzione.

Diversamente la versione Power Shift base propone il cambio marcia e l'inversione elettro attuati dal conducente mediante frizioni in bagno d'olio, mentre la trasmissione Power Shift Dual Clutch a completo controllo elettronico ottimizza i consumi di carburante e la produttività dei veicoli.
Infatti il modello Dual Clutch si basa sull'architettura a doppia frizione Power Shift, denominata Carraro Twin Shift, che, montata sui trattori AG, unisce all'efficienza nei consumi - superiore a quella del cambio continuo - la prontezza nella risposta e la continuità nell'erogazione della forza di trazione.
 
Area test delle trasmissioni Carraro
(Fonte foto: © Carraro Drive Tech)

Efficienza e produttività sono ulteriormente perfezionate grazie alla connessione ad alta velocità CAN-BUS tra la Engine control unit della trasmissione e la Ecu del propulsore che permette il controllo simultaneo sul Powertrain, composto da motore e trasmissione.
Il Powertrain a controllo automatico porterà progressivamente all’elettrificazione delle funzioni ausiliari di macchine e attrezzature e della stessa funzione di trazione. Tale controllo elettronico avanzato sfrutterà un network interconnesso di centraline elettroniche.
 

A proposito di connessione...

Risulta dunque evidente come la connettività, filo conduttore di Systems and Components 2017, sia fondamentale non solo per la cabina, ma anche per la trasmissione.

Infatti la presenza crescente di dispositivi elettronici sulle macchine ha spinto le aziende a montare sensori, che controllano i differenti sottosistemi, e a sviluppare il protocollo di trasmissione CAN-BUS, che facilita e standardizza lo scambio di dati tra le varie parti. CAN-BUS infatti collega, attraverso un singolo standard di connessione, le diverse centraline Engine control unit ed i sensori in modo affidabile.

Suscita grande interesse la capacità del CAN-BUS di connettere le Ecu delle trasmissioni al network di controllo del macchinario, cosicchè le centraline possano dialogare con tutte le schede elettroniche del veicolo e scambiare i dati necessari in tempo reale - ha spiegato il team di Carraro Drive Tech - In altre parole, CAN-BUS consente al sistema nervoso del mezzo di funzionare rapidamente anche in condizioni impegnative, quali quelle affrontate dalle macchine agricole".

L'interconnettività dei vari sistemi comporta pure un'erogazione misurata della potenza, che ha come risultati maggiori efficienza, produttività, sicurezza ed affidabilità.
Inoltre la connettività - importante tanto per i sotto-assiemi del macchinario quanto per gli attrezzi controllati elettronicamente - porta il sistema veicolo-attrezzature, tramite connessioni remote, ad utilizzare efficientemente le potenzialità del Fleet Management e del IoT.

In conclusione, trasmissioni automatiche che guardino verso l’automatizzazione e l’elettrificazione saranno le soluzioni del futuro.
 

Intervista a cura di Nicoletta Frioni e Kirsten Welter, Dlg Italia

Media Contacts Systems and Components:
DLG Italia: Nicoletta Frioni, Kirsten Welter
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Dlg italia - organizzazione agritechnica

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