Gli Ecoschemi rappresentano una delle più importanti novità introdotte dalla nuova Politica Agricola Comune (Pac). Con il 25% delle risorse della nuova Pac destinato a questi programmi, il loro obiettivo è affrontare le sfide ambientali, economiche e sociali legate al settore agricolo. In questo articolo, esploreremo le principali sfide e opportunità legate agli Ecoschemi e come gli agricoltori possono superarle.

 

Cosa sono gli Ecoschemi Pac?

Gli Ecoschemi sono suddivisi in cinque tipologie di intervento, ognuna affronta specifici temi e promuove pratiche agricole sostenibili:

  1. Ecoschema 1: pagamento per il benessere animale e la riduzione degli antibiotici.
  2. Ecoschema 2: inerbimento delle colture arboree.
  3. Ecoschema 3: salvaguardia degli olivi di particolare valore paesaggistico.
  4. Ecoschema 4: sistemi foraggeri estensivi con avvicendamento.
  5. Ecoschema 5: misure specifiche per gli impollinatori.

Ogni Ecoschema ha un budget annuale specifico e richiede determinati impegni da parte degli agricoltori che vogliono accedere ai finanziamenti.

 

Sfide degli Ecoschemi Pac

Nonostante gli Ecoschemi offrano importanti opportunità per migliorare la sostenibilità dell'agricoltura, ci sono diverse sfide da affrontare per garantirne il successo.

 

Ecoschema 1: benessere animale e riduzione degli antibiotici

Il primo Ecoschema prevede azioni per la tutela del benessere animale e la riduzione dell'uso di antibiotici, promuovendo pratiche sostenibili e rispettose degli animali negli allevamenti.

 

Ecoschema 2: sfide e opportunità per l'inerbimento

L'Ecoschema 2, "Inerbimento delle colture arboree", stabilisce obblighi annuali per le aree con coltivazioni permanenti. Questo schema promuove pratiche sostenibili come:

  • riduzione dell'erosione del suolo;
  • infiltrazione dell'acqua nel terreno;
  • controllo del deflusso idrico superficiale;
  • aumento della rugosità superficiale del terreno attraverso la stabilizzazione delle reti di radici.

Per aderire all'Ecoschema 2, gli agricoltori devono garantire che almeno il 70% della superficie soggetta all'accordo sia coperta da vegetazione erbacea tra il 15 settembre e il 15 maggio. La gestione della copertura erbacea deve avvenire esclusivamente attraverso operazioni meccaniche di sfalcio e trinciatura con divieti rigorosi sull'uso di diserbanti chimici e lavorazioni del terreno.

 

Per determinare questo 70%, si calcola il rapporto tra la Superficie Agricola Utilizzabile (Sau) ammissibile con copertura erbacea della coltura permanente e la Sau totale ammissibile della stessa coltura permanente, come definito nel Sistema di Identificazione delle Parcelle Agricole (Sipa). Durante tutto l'anno, la gestione della copertura erbacea deve avvenire esclusivamente attraverso operazioni meccaniche di sfalcio e trinciatura.

 

Infine, per tutti coloro che aderiscono all'Ecoschema 2, vigono due divieti

  • non effettuare il diserbo chimico;
  • non effettuare lavorazioni del terreno durante tutto l'anno. (Sono consentite solo tecniche di semina che non prevedono la lavorazione del suolo).

Una piccola nota va fatta sulla possibilità di ottenere deroghe in casi in cui siano necessarie specifiche misure preventive o di eradicazione di fitopatie o parassiti.

 

Ecoschema 3: gestione degli olivi storici

L'Ecoschema 3 mira a conservare e valorizzare gli oliveti di significativo valore paesaggistico e storico. Gli agricoltori devono eseguire la potatura delle chiome ogni due anni, mantenendo le forme di allevamento che favoriscono lo sviluppo della vegetazione verso l'esterno della chioma. È vietato bruciare in loco i residui di potatura, salvo diversa indicazione delle autorità fitosanitarie.

 

Ecoschema 4: sistemi foraggeri

L'Ecoschema 4, "Sistemi foraggeri estensivi con avvicendamento", richiede un avvicendamento colturale almeno biennale, includendo colture leguminose o foraggere. Questa pratica contribuisce alla fertilità del suolo e alla biodiversità, riducendo l'uso di fertilizzanti azotati e la proliferazione di infestanti e patogeni.

 

Ecoschema 5: misure per gli impollinatori

L'Ecoschema 5 promuove la biodiversità attraverso la manutenzione di piante di interesse per le api nelle aree coltivate. Gli agricoltori devono mantenere una copertura vegetale con piante nettarifere e pollinifere su almeno il 70% della superficie soggetta all'impegno, limitando l'uso di diserbanti chimici e fitosanitari.

 

Come vincere le sfide degli Ecoschemi

Per gestire efficacemente le sfide degli Ecoschemi, il QdC® - Quaderno di Campagna® può essere uno strumento prezioso. Ecco come può aiutare:

  1. registrazione e monitoraggio delle attività. Consente agli agricoltori di registrare e monitorare tutte le attività svolte, assicurando il rispetto delle normative.
  2. Gestione delle risorse. Aiuta a gestire in modo efficiente le risorse disponibili, migliorando la sostenibilità delle pratiche agricole.
  3. Monitoraggio della conformità. Garantisce la corretta applicazione delle pratiche previste dagli Ecoschemi, contribuendo alla sostenibilità e alla qualità delle produzioni agricole.

In sintesi, il QdC® - Quaderno di Campagna® è uno strumento essenziale per la gestione delle attività agricole negli Ecoschemi, supportando gli agricoltori nel rispetto delle normative e nella realizzazione di pratiche sostenibili.

 

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