Sono aperti i termini per presentare le domande di indennizzo per chi nel 2023 ha subìto perdite del raccolto di uva a causa della peronospora.

 

La notizia era già nell'aria da alcuni mesi, quando cioè il Ministero aveva riconosciuto lo stato di eccezionalità degli attacchi fitopatologici in 11 regioni e il Governo aveva stanziato 7 milioni di euro per i risarcimenti con il cosiddetto Decreto Asset.

 

A causa dell'andamento climatico dello scorso anno infatti, gli attacchi peronosporici sono stati molto gravi, causando perdite anche del 90% del raccolto, cosa che ha fatto attivare molte regioni nel richiedere il riconoscimento di evento eccezionale, cioè di calamità naturale, in modo da poter accedere al fondo di solidarietà nazionale per gli indennizzi.

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Ora con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale degli 11 decreti di riconoscimento dello stato di calamità si aprono i termini per inviare le richieste di risarcimento da parte delle aziende colpite.

 

Possono fare domanda le aziende che hanno avuto un danno superiore al 30% della produzione, rispetto alla media di produzione degli ultimi 3 anni, in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Marche, Molise, Puglia, Sicilia, Toscana e Umbria.

 

Per ogni regione è stato pubblicato un decreto che riporta nel dettaglio i comuni colpiti e il periodo in cui devono essere avvenuti i danni. E possono fare domanda quindi solo le aziende che ricadono in quei comuni e hanno subìto i danni nel periodo indicato.

 

La Regione Marche è stata la prima che ha intrapreso la strada della richiesta di riconoscimento dello stato di calamità, con un danno stimato di 62 milioni di euro.

 

A ruota si sono mosse le altre regioni, che hanno censito e comunicato i propri danni che sono stati di 77,9 milioni di euro in Campania, di 260 milioni in Toscana, di 351 milioni in Sicilia, tanto per dare un'idea dell'entità delle stime.

 

Questo quindi fa già capire che l'indennizzo non potrà coprire interamente i danni, visto che al momento la cifra stanziata per i risarcimenti è, come si è detto, di 7 milioni di euro.

 

L'indennizzo verrà calcolato da Agea, l'Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura, una volta arrivate tutte le domande delle aziende.

 

Per quanto riguarda le modalità per fare la domanda, la procedura è semplice.

 

Ovviamente per prima cosa è necessario controllare nel decreto specifico della regione se l'azienda ricade in uno dei comuni colpiti. Tutti i decreti delle 11 regioni sono scaricabili singolarmente in fondo all'articolo.

 

Poi la domanda di indennizzo dovrà essere fatta in via telematica sul portale Sian, tramite un Centro di Assistenza Agricola (Caa).

 

Il Sian di fatto fornisce già un modulo pre compilato, realizzato grazie ai dati caricati dalle aziende stesse sulle dichiarazioni di produzioni del 2023 e dei tre anni precedenti.

 

Il titolare dell'azienda dovrà quindi solo firmare digitalmente il modulo.

 

L'importante è che la domanda sia fatta entro i termini previsti, cioè entro 45 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dei decreti. Ed essendo stati pubblicati il il 28 marzo, le domande devono essere presentate entro il 12 maggio 2024.

 

In ogni caso Agea ha pubblicato anche le istruzioni operative, dove vengono spiegati nel dettaglio tecnico le modalità di calcolo del danno subìto, le modalità di individuazione del risarcimento e altri aspetti normativi e burocratici relativi alla concessione degli indennizzi.

 

Scarica i singoli decreti delle varie regioni.

Abruzzo

Basilicata

Calabria

Campania

Lazio

Marche

Molise

Puglia

Sicilia

Toscana

Umbria