Il protrarsi della stagione estiva desta preoccupazione in Emilia Romagna

Infatti, le falde freatiche sono tutte con profondità medie inferiori ai 2 metri e, negli ultimi dieci giorni, le temperature tipicamente estive hanno fatto registrare fabbisogni idrici anomali per le colture tardive. 

 

I dati raccolti provengono dall'Osservatorio Falde di Acqua Campus Cer-Anbi (Canale Emiliano Romagnolo - Associazione Nazionale Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e Acque Irrigue), che li rileva grazie ad un sistema di rete costituito da 75 sensori di monitoraggio sull'intero territorio.  

I campionamenti sono effettuati in convenzione con Regione Emilia Romagna ed integrati con i dati forniti dal servizio Struttura IdroMeteoClima di Arpae

 

Cambiamento dei livelli della falda freatica in Emilia Romagna

In termini assoluti, le massime profondità medie si attestano tutte inferiori ai 2 metri: questo determina la scarsa influenza sulle radici delle colture, anche su quelle arboree. 

Nel dettaglio, nei territori dell'Emilia Romagna i dati ottenuti sono i seguenti: 

  • Piacenza: profondità falda freatica rispetto alla media 1997-2021: -253 centimetri (variazione rispetto alla precedente rilevazione del 26 settembre: -15%);
  • Parma: -301 centimetri (-16%);
  • Reggio Emilia: -266 centimetri (-13%);
  • Modena: -230 centimetri (-6%);
  • Bologna: -272 centimetri (-9%);
  • Ferrara: -215 centimetri (-12%);
  • Ravenna: -233 centimetri (+3%);
  • Forlì Cesena: -269 centimetri (-3%);
  • Rimini: non rilevabile.

Grafico della variazione del livello delle falde freatiche

Grafico della variazione del livello delle falde freatiche in Emilia Romagna

(Fonte: Cer)

 

I valori più bassi si riscontrano nel parmense dove il livello della falda crolla a -301 centimetri dal piano di campagna e, dunque, non è più rilevabile dalla maggior parte dei piezometri delle stazioni. 

I valori più elevati persistono nel ferrarese, a -215 centimetri dal piano di campagna.  

 

Il riminese non è rilevabile perché sono ancora in corso, lungo l'intero reticolo di rilievo, le operazioni di ripristino dei piezometri danneggiati dall'alluvione del maggio 2023. 

 

Nel complesso, i dati raccolti mostrano una riduzione percentuale dei livelli rispetto alle medie storiche 1997-2021 dell'Emilia Romagna per quanto riguarda la falda freatica o ipodermica, che è la porzione di acqua libera contenuta nel suolo entro i 3 metri dal piano di campagna. 

 

La diminuzione del livello è generalizzata su tutte le zone di pianura, con l'unica eccezione costituita dalla provincia di Ravenna (+3%), a causa probabilmente dei notevoli apporti idrici conseguenti alle piogge di maggio.  

In tutte le altre stazioni le variazioni di livello oscillano fra un -3% (Forlì Cesena) ed un -16% (Parma). 

Il ferrarese crolla a -12%, nonostante ultimamente fosse riuscito a mantenersi su livelli in linea con le medie storiche.  

Negativo anche il piacentino: -15%. 

 

Focus: i livelli del fiume Po

Il Cer rileva che le altezze del Po sono calate significativamente con valori fino a 1 metro sotto la media 2004-2022, a seguito della prolungata scarsità di precipitazioni.  

A testimoniarlo sono le misurazioni effettuate presso l'impianto di sollevamento Palantone, nel territorio del Comune di Bondeno (Fe). 

 

Dettaglio degli effetti delle alte temperature e della siccità

Dettaglio degli effetti delle alte temperature e della siccità

(Fonte: Consorzio della Bonifica Renana)

La domanda idrica delle principali colture

L'Osservatorio, inoltre, rileva come la richiesta d'acqua da parte delle principali colture sia ormai in progressiva e generale diminuzione

 

Questa tendenza è dovuta alla conclusione definitiva di una stagione irrigua che, per larga parte, ha subìto un tardivo avvio per numerose colture che, di norma, vedono già nella tarda primavera-inizio estate il loro sviluppo.  

Infatti, i mesi di maggio e giugno sono stati caratterizzati da forte instabilità climatica e precipitazioni ampiamente sopra la media.  

 

Fanno eccezione soltanto le arboree tardive, in particolare l'actinidia, le foraggere e le orticole da mensa per le quali, attualmente, si segnalano fabbisogni anomali relativi agli ultimi dieci anni e derivanti dalle elevate temperature di questa prima fase della stagione autunnale. 

 

A confermarlo anche l'esperienza della Bonifica Renana: "Anche in questi giorni stanno continuando a giungere dagli agricoltori richieste di acqua per irrigare le colture da trapianto (come la cipolla Dop di Medicina), le piantagioni da seme e molte altre coltivazioni ortofrutticole.

Si tratta di oltre mille ettari che ancora in ottobre utilizzano l'acqua rinnovabile di superficie che il Consorzio distribuisce nella pianura bolognese" spiega Paolo Pini, direttore della Bonifica Renana. 

 

Insomma, una stagione irrigua che ormai in Emilia Romagna persiste per nove mesi l'anno. 

Basti pensare che a settembre sono caduti solo 15 millimetri di pioggia, invece dei 70 della media stagionale per questo mese. 

 

Valentina Borghi, presidente del Consorzio Bonifica Renana, fornisce alcune informazioni sulla situazione nel bolognese: "Sono stati finora 16mila gli ettari e circa mille le aziende agricole a cui la Bonifica Renana ha fornito la risorsa idrica per l'irrigazione delle 64 colture interessate".

 

Ma non è solo l'agricoltura a subire l'estrema siccità: anche le aree umide e vallive, con i relativi ecosistemi, soffrono per le mancate piogge e il caldo anomalo. 

 

Meteo in trasformazione 

Tuttavia, dall'inizio della prossima settimana, il quadro potrebbe in buona parte cambiare

Secondo i modelli previsionali del servizio Struttura IdroMeteoClima di Arpae, le nuvolosità dovrebbero aumentare da sabato prossimo 14 ottobre

Saranno inoltre possibili deboli precipitazioni sui rilievi e poi, da domenica 15, anche in pianura. 

Scendono anche le temperature, che si manterranno comunque sopra la media del periodo e la cui flessione sarà più marcata a partire da lunedì 16.