Si celebra oggi, 16 ottobre, la Giornata mondiale dell'alimentazione indetta dalla Fao. Centinaia di eventi e attività di sensibilizzazione sono in programma per promuovere azioni in tutto il mondo per aiutare coloro che soffrono la fame e per garantire una dieta sana per tutti.

Una situazione paradossale quella del cibo come ricorda Confagricoltura: "Sono 821 milioni gli individui sulla terra che ancora oggi soffrono la fame e una persona ogni tre è malnutrita. D'altro canto, una persona su otto nella nostra civiltà occidentale soffre di obesità o di malattie connesse alla cattiva o eccessiva alimentazione".

Per raggiungere l'obiettivo "Fame zero" gli imprenditori agricoli stanno lavorando incessantemente, sottolinea la giunta esecutiva di Confagricoltura, riunitasi in occasione della giornata. "Ci auguriamo che la Giornata dell'alimentazione faccia riflettere - ha sottolineato la giunta -. E' giunto il momento di uno sforzo collegiale dei governi per superare le tensioni e le guerre commerciali. Serve volontà politica per affermare nuovi equilibri, pacificazione e benessere".
 

Gli indigenti in Italia

Il problema alimentare non riguarda solo il terzo mondo ma anche i paesi più industrializzati, afferma Coldiretti, dove le differenze sociali generano sacche di povertà ed emarginazione. Secondo quanto emerge dalla mappa della fame elaborata dall'organizzazione agricola, In Italia ci sono 2,7 milioni di affamati che nel 2018 sono stati costretti a chiedere aiuto per mangiare, di cui oltre il 55% concentrati nelle regioni del Mezzogiorno.

Le maggiori criticità in Italia - precisa Coldiretti - si registrano in Campania con 554mila assistiti, in Sicilia con più di 378mila e in Calabria dove gli assistiti sono quasi 300mila ma anche nella ricca Lombardia dove si trovano quasi 229mila persone in difficoltà alimentare. Tra le categorie più deboli degli indigenti a livello nazionale si contano – continua Coldiretti – 453mila bambini di età inferiore ai 15 anni, quasi 197mila anziani sopra i 65 anni e circa 103mila senza fissa dimora.
 

L'innovazione vegetale

Servono risultati concreti per ridurre gli sprechi alimentari, contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici sulle produzioni alimentari e mettere a disposizione dei consumatori varietà dai contenuti nutrizionali migliori. E' possibile ottenerli, afferma Assosementi in una nota, con l'innovazione vegetale a patto che gli agricoltori possano avere accesso alle nuove tecniche di miglioramento genetico.

"Oggi l'agricoltura è chiamata a vincere una grande sfida, che consiste nel produrre una maggiore quantità di cibo con meno superfici a disposizione e in maniera più sostenibile - ha dichiarato Giuseppe Carli, presidente dell'Associazione che riunisce le aziende sementiere italiane -. Per aumentare la produttività degli agricoltori e aiutarli a raggiungere il livello di produzione alimentare necessario per sfamare i dieci miliardi di persone che popoleranno il pianeta nel 2050, è fondamentale poter contare sulle nuove varietà tecniche di miglioramento genetico. Purtroppo però le New breeding techniques oggi sono ancora guardate con pregiudizio, nonostante riproducano in maniera più rapida le stesse mutazioni che avvengono normalmente in natura".

"Il settore sementiero è costantemente al lavoro per assicurare agli agricoltori varietà più performanti, ma per riuscirci ha bisogno di operare in un sistema normativo che possa incoraggiare l’innovazione - ha concluso Carli -. È necessario che istituzioni e filiera facciano sistema per fare sentire la voce della scienza a livello europeo" .