L'Efsa, l'Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare, ha aggiornato la lista degli ospiti dei batteri del genere Xylella, cioè la lista delle piante che possono essere infettate da questi patogeni.

 

L'aggiornamento è stato fatto sulla base degli studi scientifici che sono stati pubblicati fino a giugno del 2024.

 

A questo genere di batteri appartiene anche Xylella fastidiosa, ormai tristissimamente famosa per la strage di olivi che ha causato in Puglia.

 

Si tratta di un genere di batteri molto polifago, come si dice in gergo tecnico, ovvero che è in grado di attaccare molte specie di piante. Da 400 a oltre 700 specie a seconda dei metodi di analisi utilizzati. 

 

Piante che possono essere erbacee, arboree e arbustive, spontanee e coltivate, di interesse alimentare, ornamentale o forestale.

 

È anche la sua polifagia che rende questo batterio ancora più pericoloso, perché può diffondersi più facilmente su un territorio, rendendone difficile l'eradicazione e con la possibilità di creare dei veri e propri serbatoi di patogeni in piante di scarso interesse umano, che però possono fungere da focolai per nuove epidemie.

 

E questo è peggiorato dal fatto che il batterio può essere trasportato e trasmesso da diversi insetti, anche loro polifagi.

 

Per questo conoscere quali sono i possibili ospiti del genere Xylella è importante, perché saranno le piante da tenere sotto osservazione nelle attività di monitoraggio, sia a livello preventivo, sia in fase di controllo e di eradicazione.

 

Venendo all'aggiornamento della lista degli ospiti pubblicata da Efsa, le novità rilevanti sono tre.

 

La prima è la scoperta di un nuovo ospite, la quercia cantabrica montana, nome scientifico Quercus orocantabrica, una quercia originaria della Penisola Iberica, che è stata trovata per la prima volta infettata da Xylella fastidiosa in Portogallo.

 

La seconda novità è il ritrovamento in Puglia di Xylella fastidiosa subspecie fastidiosa, su alcune piante di mandorlo.

Si tratta di una sottospecie diversa da quella che attacca l'olivo, ma che può attaccare le viti, causando la malattia di Pierce, un'infezione che dapprima provoca clorosi e necrosi fogliari e poi porta al deperimento e alla morte delle piante nel giro di pochi anni.

 

La terza novità, questa volta positiva, è che non sono state individuate nuove infestazioni di Xylella taiwanensis (un'altra specie dello stesso genere di batteri), sono stati trovati batteri con nuove caratteristiche genetiche.

 

La lista aggiornata fa anche il punto su quelle che sono le varietà tolleranti e resistenti delle piante coltivate e dei metodi diagnostici ufficiali utilizzabili.

 

Con gli ultimi aggiornamenti le piante attaccabili dai batteri del genere Xylella sono di 452 specie diverse, appartenenti a 204 generi e a 70 famiglie botaniche. Ma questi numeri possono salire a 713 specie, 312 generi e 89 famiglie, a seconda della tipologia dei metodi di diagnosi utilizzati.

 

Vai alla lista aggiornata degli ospiti del genere Xylella di Efsa (in inglese).