Nel quadro degli incontri di Agricoltura È - la kermesse che il Masaf ha organizzato in Piazza della Repubblica a Roma, si è tenuto ieri - 25 marzo 2025 - un incontro, organizzato nel giorno dell'anniversario dei Trattati di Roma, concluso dai discorsi del ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida e del commissario europeo all'Agricoltura Cristophe Hansen, che ha presentato agli stakeholder italiani la nuova visione dell'agricoltura europea della Commissione Ue, già illustrata ieri l'altro al Consiglio Agrifish, ponendo una particolare enfasi sulla necessità di fare presto sul ricambio generazionale.
Poco prima dell'evento - secondo quanto riporta l'agenzia Agra Press - si è svolto un punto stampa nel corso del quale il ministro e il commissario hanno, fra l'altro, ribadito le rispettive posizioni su questioni cruciali quali il bilancio Ue e i dazi. Il ministro Lollobrigida ha inoltre ribadito che "lasciare agli Stati l'individuazione dell'utilizzo delle risorse che vengono destinate allo Stato e poi eventualmente lasciata la valutazione allo Stato di utilizzarle per l'agricoltura o per altro, secondo noi è un errore di carattere strategico e un'involuzione delle politiche unionali alla quale a nessun costo dobbiamo arrivare".
A proposito dei dazi Hansen ha detto: "avremmo preferito che non ci fossero stati dazi, perché essi danneggiano l'economia, l'industria, il settore agroalimentare e anche i consumatori da entrambi i lati dell'Atlantico. Entreranno in vigore il primo di aprile, come annunciato da Donald Trump, valuteremo i dazi e i loro effetti una volta che saranno in vigore. Siamo pronti a rispondere in maniera bilanciata e anche a negoziare per trovare un accordo con gli Stati Uniti".
Poco più tardi, durante il convegno, le organizzazioni agricole hanno avuto modo di esprimere il loro apprezzamento per la nuova visione sulla quale saranno incardinate politiche commerciali e Pac.
Le posizioni delle organizzazioni agricole
Raffaele Drei, presidente di Fedagripesca, affrontando il tema della competitività ha sottolineato: "bisogna fare di più per l'aggregazione, perché è il vettore dell'innovazione in agricoltura, necessaria per innalzare la competitività; la cooperazione è pertanto anche lo strumento di difesa del reddito agricolo". E ha ricordato al commissario Hansen la necessità di "accompagnare i processi aggregativi" con "finanziamenti adeguati".
Cristian Maretti, presidente di Unicoop Agroalimentare, parlando del tema della difesa delle aree interne rurali ha affermato: "Bisogna cercare le risposte sui territori" e il "filo logico" è "quello della mutualità". "La mutualità è ricercare nelle comunità un nesso tra gli agricoltori e tutti gli altri settori economici di quei territori". E ancora "Una mutualità di territorio tra attori diversi ha un valore aggiunto rispetto a soci che fanno tutti lo stesso mestiere".
Tommaso Battista, presidente di Copagri, affrontando il tema dell'attualità dei Trattati di Roma, ha detto: "Per noi la visione è un documento importante e strategico, perché individua gli obiettivi entro il 2040 e individua le priorità per la Pac post 2027". E ancora "Oggi l'agricoltura e la ruralità sono al centro delle politiche europee. Le zone rurali hanno plasmato i territori. Copagri condivide della visione l'elemento che il reddito debba venire dal mercato, ma va sottolineato il ruolo determinante della Pac, perché ancora oggi il reddito delle imprese agricole è il più basso di tutti i settori economici. Dobbiamo scongiurare ogni possibile sacrificio della Pac in favore di altre politiche". Battista ha inoltre rimarcato: "I mercati devono essere trasparenti per potere assicurare reddito agli agricoltori e i consumatori".
Cristiano Fini, presidente di Cia - Agricoltori Italiani, parlando delle problematiche connesse al cambiamento del clima, ha sottolineato la necessità che "le azioni di mitigazione degli effetti dell'emergenza climatica e le azioni di miglioramento del clima devono andare di pari passo". Urge - per Fini - trovare soluzioni al "problema dell'acqua". Servono più investimenti per assicurare la risorsa irrigua agli agricoltori. Ma occorre anche investire per "migliorare fertilità dei suoli per catturare più CO2". Fini ha inoltre sottolineato come il recente accordo sulle Tea possa offrire nuove opportunità di sviluppo all'agricoltura, sempre che "la Pac resti fondamentale, le risorse devono andare a chi fa veramente agricoltura".
Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, ha sottolineato come "il tema della produttività sia importante, ma sarà importante disporre - oltre alla Pac - di altri strumenti per poter avere accesso alle migliori tecnologie e alle infrastrutture digitali per lo sviluppo dell'agricoltura del futuro. Importante sarà il contributo della Banca Europea degli Investimenti". Per Giansanti "La Pac deve rimanere una politica agricola rivolta agli agricoltori" e ha ribadito il no ad un eventuale Fondo Unico con le risorse della Coesione. "Ci aspettiamo una Pac forte, ma occorre semplificare le procedure" ha concluso.
Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, ha ribadito la sua contrarietà all'unificazione dei fondi Pac con quelli della Coesione. E ha rilanciato: "Noi dovremmo aumentare i fondi Pac, gli Usa hanno fondi per agricoltura quattro volte superiori a quelli della Ue". Prandini ha poi sottolineato l'esigenza di indicizzare e rivalutare il budget della Pac, per evitare che sia eroso dall'inflazione nella definizione del prossimo Quadro Finanziario Pluriennale dell'Unione. Il presidente di Coldiretti ha poi rimarcato il suo no ai dazi. E la posizione dell'organizzazione che resta contraria a fenomeni di demonizzazione di alcuni settori come zootecnia e vino.
Caner, rilanciare il ruolo delle regioni
Federico Caner, assessore all'Agricoltura della Regione Veneto e presidente della commissione Politiche Agricole della Conferenza delle Regioni, ha sottolineato il ruolo di questi enti territoriali nell'incardinare la Pac, tutta, non solo il Secondo Pilastro. "Le regioni ricevono il primo impatto di quello che avviene nei territori. La visione coglie questo aspetto - ha detto - e noi la condividiamo". Inoltre Caner - parlando a nome di tutte le regioni italiane - ha detto di condividere il testo su competitività e vivibilità territori rurali "Strumenti essenziali per assicurare resilienza". Sulla Pac 2023-2027 Caner ha sparato a zero, definendola "inadeguata finanziariamente, impattante per burocrazia e lentissima ad arrivare per la rigidità dell'apparato normativo". Pertanto, sulla Pac post 2027 "chiediamo che si stanzino più soldi, diciamo no al Fondo Unico Nazionale e chiediamo che si ripristini la programmazione Psr regionale, ristabilendo una relazione diretta tra regioni e Commissione Ue, su temi come acqua, lotta al cambiamento climatico".
Lollobrigida, la visione è un cambio di indirizzo
Il ministro Francesco Lollobrigida, nell'introdurre Hansen, ha detto: "La visione rappresenta un cambio di indirizzo che apprezziamo". Il ministro ha sottolineato come il documento auspichi l'applicazione di importanti requisiti anche per il commercio agricolo internazionale come "la reciprocità di condizioni dei prodotti negli scambi, necessaria, diversamente si rafforzano le economie più inquinanti a discapito dei nostri agricoltori". Ma non solo, il ministro ha ricordato che "In trent'anni l'Europa ha perso il 30% delle proprie imprese agricole, nel Sud Italia si arriva fino al 48%, una tendenza che va sicuramente invertita", altro aspetto colto dalla visione secondo Lollobrigida. Ma per farlo "Serve il reddito, la giusta remunerazione al lavoro dell'agricoltore, su tanto c'è un dato negativo che si può recuperare". Ma per farlo occorre anche "premiare la qualità". Il ministro ha concluso il suo intervento ricordando l'importanza della sovranità alimentare per la difesa del settore agricolo e dell'autonomia del Paese e dell'Unione.
Hansen, attrarre i giovani è strategico
Il commissario Christophe Hansen nel suo intervento, nel ribadire quanto già detto a Bruxelles in occasione del Consiglio Agrifish, ha sottolineato come, per quanto riguarda il budget della Pac post 2027 "siamo ancora all'inizio della discussione". Hansen ha sostenuto che servirà combattere per difendere il budget agricolo ed evitare che confluisca in un Fondo Unico, timore già rilanciato dalle organizzazioni agricole. Ma si è anche impegnato per arricchirlo, nella speranza che "gli Stati membri vorranno essere più generosi che in passato". Affermazioni queste di segno diverso da quelle pronunciate a Bruxelles solo il 24 marzo 2025 dal presidente di turno del Consiglio Agrifish, Czeslaw Siekierski, apparso decisamente più ottimista su tali punti cardine.
Per il commissario all'Agricoltura la linea deve essere quella della difesa del reddito degli agricoltori, per rendere il settore attraente per i giovani, a cominciare dalle piccole e medie imprese agricole. E lancia un allarme: bisogna difendere l'agricoltura nelle aree rurali. Negli ultimi dieci anni infatti l'Europa ha perso 2 milioni di agricoltori. "E non vogliamo perderne più" ha sibilato. Elemento dirimente: il ricambio generazionale che va accelerato, perché oggi solo il 12% degli agricoltori europei ha meno di 40 anni, mentre la media in Ue è di 57 anni. "Se non cambiamo rotta oggi - ha sottolineato Hansen - mancheranno gli agricoltori che coltiveranno la nostra terra e perderemo la produttività e l'indipendenza nella produzione alimentare". Un allarme che sicuramente vale una svolta nelle politiche agricole Ue, che resta però ancora tutta da scrivere in termini di azioni e misure concrete.