Nel gennaio 2025 l'Indice dei Prezzi Alimentari della Fao (Ffpi) ha registrato una media di 124,9 punti, in calo di 2,1 punti, pari a una riduzione dell'1,6% su base mensile rispetto a dicembre 2024. A far scendere la media dei prezzi sono i cali di zucchero, oli vegetali e carne, che hanno più che compensato proporzionalmente gli aumenti per latticini e cereali.
Complessivamente, su base annua, il livello dei prezzi è cresciuto di 7,3 punti (+6,2%) rispetto al gennaio 2024, ma comunque fortemente (-22%) rispetto al picco di marzo 2022, a un mese dallo scoppio della guerra fra Russia e Ucraina.
Focalizzando l'attenzione sull'andamento dei mercati cerealicoli, l'indice ha raggiunto una media di 111,7 punti a gennaio, in aumento dello 0,3% rispetto a dicembre, ma comunque in netto calo (-6,9%) rispetto a gennaio 2024. Pesa sui prezzi il calo generalizzato dell'interscambio, con una domanda più debole, scorte più limitate in Russia e condizioni miste delle colture invernali in Ue e Stati Uniti.
In aumento i prezzi del mais, pressione derivata dalle scorte stagionalmente basse e dalle condizioni di sfavore in Argentina al termine della semina, oltre alle previsioni produttive in ribasso in Usa.
Crescono anche le quotazioni di cereali minori come orzo e sorgo, mentre l'indice sul riso è sceso del 4,7% a gennaio.