Il Consiglio regionale della Puglia ha approvato oggi - 25 gennaio 2017 – a maggioranza, il disegno di legge d’iniziativa della Giunta regionale contenente "Norme straordinarie in materia di consorzi di bonifica commissariati" recante la firma dell’assessore all’Agricoltura Leonardo Di Gioia.
 
“Alla votazione non hanno partecipato i gruppi di Cor e del M5S che avevano abbandonato i lavori precedentemente, per via della posizione di chiusura della maggioranza rispetto agli emendamenti presentati dai due schieramenti – si legge in un comunicato stampa del Consiglio regionale di Puglia - Dei 34 presenti alla votazione finale, 29 hanno votato a favore e 5 contro”.
 

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha dichiarato: "Dopo anni di delirio da parte della vecchia politica che aveva determinato un buco finanziario di quasi 230 milioni di euro, abbiamo posto le premesse per rimettere in piedi i consorzi di bonifica che assicurano l'acqua alla nostra agricoltura".
"Si tratta di una rivoluzione
 - ha aggiunto il presidente - che oggi ha inizio tutelando le aziende agricole e le casse della regione Puglia messe a rischio dalla dissennata gestione del passato".
 
Tre i passi fondamentali della nuova legge, che riguarda quattro consorzi di bonifica: Arneo, Ugento li Foggi, Stornara e Tara e Terre d’Apulia.

Primo step, i quattro consorzi vengono soppressi e riuniti in un unico ente: il consorzio di bonifica Centro-Sud Puglia.
 
Secondo passo, il nuovo consorzio Centro-Sud Puglia si occuperà direttamente di bonifica, relativa manutenzione degli impianti e gestione dell’esazione dei tributi, ed anche di irrigazione. Ma la funzione irrigua sarà però gestita sulla base di un protocollo d'intesa che prevederà la direzione tecnica dell'Acquedotto Pugliese.

Per una migliore e più funzionale gestione della risorsa idrica, tutti i consorzi di bonifica pugliesi, compresi quelli foggiani, e Aqp sottoscriveranno un accordo finalizzato a un esercizio coordinato degli schemi idrici pluriuso.

L’articolo 9, poi, prevede che entro il 1° dicembre 2018 la giunta regionale verifichi il rispetto dei criteri di economicità, di equilibrio finanziario, di efficienza nei servizi resi ai consorziati dalla Sezione Irrigazione ed acquedotti rurali ed il raggiungimento degli obiettivi assegnati dalla stessa legge. Qualora la valutazione dell’attività sia negativa la giunta, acquisito il parere della commissione consiliare competente, procederà alla cessazione delle funzioni della Sezione irrigazione ed acquedotti rurali e al loro trasferimento all’Acquedotto Pugliese. 

Terzo step: il pagamento dell’ingente debito dei quattro consorzi soppressi, attualmente attestato, al netto delle anticipazioni della Regione Puglia (circa 120 milioni di euro), ad oltre 145 milioni , che avviene, secondo la nuova legge regionale, con delle transazioni che tagliano del 50% i crediti vantati, a patto che almeno l’80% dei creditori voti favorevolmente all’ipotesi di accordo transattivo che sarà formulato dal commissario straordinario unico del consorzio di bonifica Centro-Sud Puglia. Inoltre, la legge provvede ad istituire un fondo regionale per fare fronte a queste passività, che saranno rateizzate.
 
"Non ci aspettavamo tale risposta legislativa al lungo commissariamento che ha di fatto compromesso la situazione dei quattro consorzi di bonifica commissariati" ha commentato Coldiretti Puglia tramite il presidente Gianni Cantele, a poche ore dalla seduta del Consiglio regionale.

"Pur riconoscendo il difficile e insidioso lavoro di mediazione, non possiamo che sottolineare l’estrema criticità del testo - dice Cantele - I principali punti critici attengono la mancata attribuzione della funzione irrigua al costituendo nuovo consorzio, la gestione della debitoria pregressa, il mancato rispetto del principio di autogoverno, un aggravio dei costi a carico degli utenti.
Tra l’altro, affidare la gestione dell’acqua in agricoltura ad una società pubblica, oltre ad essere un atto discutibile in termini di legittimità costituzionale, comporterebbe onerose conseguenze di carattere fiscale, considerato che a differenza dei consorzi di bonifica, l’Aqp non beneficia dell'esenzione dal regime Iva che ricadrebbe sull’incolpevole platea dei contribuenti".

 
“Sul fronte della debitoria pregressa Coldiretti Puglia ha sempre stigmatizzato la gestione economica e finanziaria dei quattro consorzi di bonifica commissariati – incalza il direttore dell'organizzazione agricola, Angelo Corsetti - caratterizzata da una pericolosa quanto inaccettabile precarietà, gravata da evidenti errori di valutazione circa l’effettivo peso dell’apparato amministrativo sulla gestione dei servizi.
Coldiretti Puglia reputa inaccettabili ipotesi di risanamento delle strutture consortili che facciano gravare la debitoria pregressa sull’incolpevole platea dei contribuenti, sicuramente disponibili a pagare in termini sostenibili, ma per servizi di cui hanno realmente beneficiato.
Esprimiamo forte preoccupazione anche per l’aspetto che riguarda il consorzio della Capitanata che costituisce un modello italiano di ‘buon autogoverno’ e corretta gestione dei servizi e potrebbe risultare ingiustamente trascinato nel ‘calderone della bonifica’ in salsa pugliese”.