La lettera era stata inviata dopo l’incontro a Roma del 9 agosto scorso tra il ministro per le Politiche agricole, Maurizio Martina, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e l’assessore alle Risorse agroalimentari, Leonardo Di Gioia, resasi necessaria per mettere a punto la posizione italiana sulla vicenda anche sulla base di quanto fatto dall’ente pugliese, che il 4 agosto aveva approvato in giunta un disegno di legge contenente le norme di contrasto al batterio.
"La lettera è arrivata, la Commissione la sta esaminando", ha detto Enrico Brivio, portavoce del commissario Andriukaitis, spiegando che non c'è una data di scadenza per la contro-risposta di Bruxelles. L'Italia aveva ricevuto solo 30 giorni di tempo, contro i 60 regolamentari, data l'urgenza della situazione per fermare il contagio del batterio killer degli ulivi, per fornire le informazioni richieste da Bruxelles lo scorso 22 luglio sui ritardi accumulati.
Se la Commissione di Bruxelles non giudicasse soddisfacente la risposta dell'Italia, la procedura d'infrazione potrebbe avanzare ad una nuova tappa che prevede l'invio di un parere motivato da cui, in caso di ulteriore inadempienza, può scattare il deferimento alla Corte di giustizia Ue.
Sul contenuto della lettera spedita da Roma a Bruxelles sulle misure da prendere contro Xylella fastidiosa si possono fare solo delle ipotesi, a cominciare dal giudizio dato all’incontro del 9 agosto dai vertici della Regione Puglia, ritenuto “molto utile per approfondire tutte le tematiche da porre all'attenzione di Bruxelles e condividere linee comuni”, stando al contenuto di un comunicato stampa ufficiale della Giunta della Regione Puglia.
Il disegno di legge per il contrasto alla Xylella della Giunta regionale della Puglia, presentato al ministro Martina durante l’incontro del 9 agosto, è del resto attestato sulla linea morbida: con le nuove norme si riconosce l’importanza di prevenire e contenere la diffusione dell’organismo nocivo: per questo si individuano come attività fondamentali il monitoraggio del territorio, le pratiche agricole per il controllo del vettore e il rafforzamento della pianta, e relegando le misure di estirpazione delle piante infette solo ai nuovi focolai.