L’inflazione frena in Italia anche per il crollo dei prezzi dei vegetali freschi in calo dell’8,6 per cento che fanno segnare la maggior diminuzione tra tutti i beni di largo consumo, ma a scendere drasticamente del 6,6 per cento sono anche le quotazioni della frutta.
E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat che a maggio, per gli alimentari, registra un tasso di inflazione nullo rispetto allo stesso mese dello scorso anno.
L’andamento dei prezzi – sottolinea la Coldiretti – riflette certamente l’andamento stagionale, ma è soprattutto il risultato di una situazione difficile sul lato dei consumi alimentari che sono tornati indietro di oltre 33 anni sui livelli minimi del 1981.
Nel 2014 si è toccato il fondo – precisa la Coldiretti - con i prodotti della dieta mediterranea che sono quelli a subire il maggiore taglio della spesa alimentare che in media è stato pari al 2 per cento e non ha risparmiato nessun prodotto della tavola, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Ismea relativi al primo bimestre dell’anno.

Gli acquisti delle famiglie - continua la Coldiretti - sono crollati, dalla pasta (-5 per cento) all’extravergine (-4 per cento), dal pesce (-7 per cento) alla verdura fresca (-4 per cento) nei primi due mesi rispetto allo stesso periodo del 2013.
Una leggera inversione di tendenza positiva è attesa per la seconda parte del 2014 perché - conclude la Coldiretti - sarà proprio la spesa alimentare, che rappresenta la seconda voce dei budget familiari, a beneficiare maggiormente del bonus di 80 euro al mese per alcune categorie di lavoratori dipendenti, disoccupati e cassintegrati  che destinano una quota rilevante del proprio reddito all’acquisto del cibo.