Il Consiglio e il Parlamento Europeo il 4 dicembre 2025 hanno raggiunto un accordo provvisorio su un pacchetto di misure per sostenere un settore vitivinicolo dell'Unione Europea, al fine di renderlo competitivo, resiliente e orientato al futuro.
L'aggiornamento degli strumenti di sostegno punta a migliorare l'equilibrio tra domanda e offerta, rafforzare l'adattamento climatico, semplificare e armonizzare le pratiche di etichettatura, incoraggiare l'innovazione, ampliare la flessibilità degli impianti e stimolare le economie rurali attraverso l'enoturismo. Rafforzeranno inoltre la capacità del settore di rispondere all'evoluzione delle preferenze dei consumatori e di cogliere le opportunità dei mercati emergenti. L'accordo provvisorio sarà approvato sia dal Consiglio che dal Parlamento Europeo prima di essere formalmente adottato ed entrare in vigore.
Per affrontare queste sfide, era stato istituito il gruppo di alto livello sulla politica vitivinicola per discutere le esigenze del settore e proporre soluzioni. La proposta della Commissione Europea, pubblicata il 28 marzo 2025, ha tenuto conto di una serie di raccomandazioni chiave formulate dal gruppo di alto livello per la politica vitivinicola.
"Il settore vinicolo europeo incarna secoli di competenza, cultura e identità regionale. Questo accordo garantisce ai produttori la possibilità di adattarsi, innovare e competere a livello globale, salvaguardando al contempo i mezzi di sussistenza rurali e preservando la qualità e la diversità che i consumatori si aspettano dal vino europeo" ha detto Jacob Jensen, ministro danese per l'Alimentazione, l'Agricoltura e la Pesca e presidente di turno del Consiglio Agrifish. Ma ecco a seguire gli elementi chiave dell'accordo, che innoveranno i vigenti regolamenti di settore.
Allineare l'offerta alla domanda
Gli Stati membri possono sostenere misure come l'estirpazione dei vigneti in eccesso per prevenire l'eccesso di offerta e mantenere la stabilità del mercato, sostenendo l'innovazione e l'adattamento alle nuove condizioni di mercato. La data di scadenza per il regime dei diritti di impianto viene eliminata e al suo posto viene introdotto un periodo di revisione di 10 anni.
Maggiore resilienza climatica
Gli Stati membri possono aumentare il sostegno dell'Ue agli investimenti legati al clima, tra cui mitigazione e adattamento, fino all'80% dei costi ammissibili, consentendo un passaggio più rapido a una produzione sostenibile.
Etichettatura semplificata e armonizzata
Le norme in materia di etichettatura saranno semplificate in tutta l'Ue, riducendo i costi amministrativi e agevolando il commercio transfrontaliero a vantaggio dei consumatori e dei produttori. I consumatori avranno un accesso più chiaro alle informazioni, anche attraverso etichette e pittogrammi digitali.
Un sostegno per l'enoturismo
I produttori di vino possono ricevere un sostegno mirato per sviluppare iniziative di enoturismo, stimolando la crescita economica nelle regioni rurali.
Vini dealcolati, le nuove definizioni
Il termine "analcolico" si applica ai prodotti con una gradazione alcolica inferiore allo 0,5%, mentre "0,0%" si applica a quelli con una gradazione alcolica inferiore allo 0,05%. Per i vini a ridotto tenore alcolico (superiore allo 0,5% ma almeno inferiore del 30% rispetto alla gradazione alcolica standard), verrà utilizzata la dicitura più chiara "a ridotto tenore alcolico", in sostituzione di quella precedentemente suggerita "leggera".
Flessibilità nelle etichette per l'esportazione
I vini destinati all'esportazione saranno esentati dall'obbligo di elencare gli ingredienti e di fornire una dichiarazione nutrizionale per il mercato interno dell'Ue, riducendo così inutili oneri amministrativi.
Misure per combattere la flavescenza dorata
Saranno ulteriormente sostenute azioni mirate per combattere le malattie delle piante come la flavescenza dorata, tra cui monitoraggio, diagnosi, formazione e ricerca, affrontando questa grave minaccia per i vigneti.
Prodotti aromatizzati in espansione
L'accordo chiarisce che il vino rosato può essere utilizzato come base per ulteriori prodotti vinicoli aromatizzati regionali, ampliando le possibilità di sviluppo del prodotto. Ciò incoraggerà l'innovazione negli stili di prodotto emergenti e sosterrà i produttori che rispondono ai nuovi gusti dei consumatori.
Il settore vitivinicolo dell'Ue è un pilastro del tessuto culturale ed economico europeo. Rappresenta il 60% della produzione vinicola mondiale ed è il terzo settore agroalimentare dell'Ue in termini di esportazioni. Il settore vitivinicolo contribuisce inoltre a contrastare lo spopolamento rurale creando posti di lavoro stabili e sostenendo le economie locali. Inoltre, contribuisce alla conservazione del patrimonio culturale europeo, con l'88% dei vigneti dell'Ue dedicati alle indicazioni geografiche.
Reazioni positive delle organizzazioni agricole
Per Confagricoltura è positivo, infatti, "l'impegno a semplificare le misure di accesso ai fondi Ue, tenuto conto che l'obiettivo prioritario è l'ottimizzazione dell'utilizzo delle risorse assegnate al settore, evitando il rischio di perderle a fine esercizio". È indispensabile, secondo Palazzo della Valle, "sostenere i produttori nel rispondere in modo dinamico alle esigenze del mercato, agevolando i finanziamenti per investimenti e progetti strutturali pluriennali".
Positiva per Confagricoltura anche la modifica relativa alla misura di promozione del vino europeo nei Paesi terzi. "In particolare, l'allungamento della durata della progettualità in un determinato mercato a 9 anni consentirà di consolidare le attività promozionali già avviate, favorendo la costruzione di relazioni più solide e durature con i consumatori di quei mercati. L'innalzamento della percentuale dal 50% al 60% è un altro aspetto positivo, sebbene il beneficio potenziale sia in parte mitigato dal fatto che si opera a parità di risorse complessive".
Luca Rigotti, presidente del Settore Vitivinicolo di Confcooperative e presidente del Gruppo Vino del Copa Cogeca, nell'approvare complessivamente l'esito dell'accordo sottolinea: "Non vi è dubbio che alcune delle misure approvate, come i progressi nel cofinanziamento per l'adattamento ai cambiamenti climatici, per la lotta alla flavescenza dorata e per gli investimenti nell'enoturismo, rappresentino passi concreti nella giusta direzione".
Il presidente Rigotti accoglie inoltre con favore la nuova designazione "a ridotto contenuto alcolico" per i vini dealcolati, "uno sviluppo positivo per produttori e consumatori", auspicando nel contempo "che si arrivi a breve anche ad una soluzione per i vini a bassa gradazione alcolica naturale (low alcohol) per i quali stiamo registrando grande interesse da parte dei mercati".
"Non possiamo tuttavia nascondere - prosegue Rigotti - la nostra forte preoccupazione per l'esclusione di strumenti fondamentali per l'efficacia del pacchetto, tra i quali la possibilità di poter utilizzare i fondi non spesi nell'esercizio all'anno successivo (carry over) e per la mancata estensione alle cooperative delle aliquote di cofinanziamento più elevate previste per le Pmi. Si tratta di mancanze che limiteranno il potenziale di un pacchetto che, pur positivo, avrebbe potuto essere molto più incisivo".
"L'auspicio - conclude il presidente del Settore Vitivinicolo - è che le innovazioni introdotte restino valide anche oltre l'attuale Pac e che le misure escluse, il carry over, l'eliminazione delle proroghe delle attività promozionali e l'accesso delle cooperative alle aliquote di cofinanziamento più elevate, possano essere integrate nelle future revisioni normative, così da offrire un sostegno realmente adeguato ai viticoltori europei nel quadro di una Ocm che dovrà mantenere la sua specificità e un budget adeguato".





























