"A febbraio 2011 gli occupati sono 22.814 mila unità, in aumento dello 0,1% (17 mila unità) rispetto a gennaio 2011. Nel confronto con l'anno precedente l'occupazione è in calo dello 0,3% (-65 mila unità) e la diminuzione riguarda la sola componente maschile". 

Lo rende noto l'Istat diffondendo i dati di febbraio 2011 sul tasso di occupazione, pari al 56,7%, invariato rispetto a gennaio ed in calo di 0,3 punti rispetto a febbraio 2010, e sul tasso di disoccupazione, che si attesta all'8,4%, con una diminuzione di 0,2 punti percentuali rispetto a gennaio e di 0,1 punti su base annua. 

La disoccupazione, aggiunge l'Istituto di statistica, riguarda 2.088 mila unità, con una diminuzione del 2% (-43 mila unità) rispetto a gennaio e dell'1% su base annua. 

L'agricoltura registra una crescita del numero di occupati del 2,5%, pari a 23.000 unità, nel quarto trimestre del 2010, e dell'1,9% nella media del 2010, anno nel quale l'occupazione si è ridotta dello 0,7% (-153.000 unità) rispetto all'anno precedente, con una flessione dovuta esclusivamente alla componente maschile (-1,1%, pari a -155.000 unità in confronto al 2009).

Sacconi: 'Dai dati Istat un riverbero positivo per la ripresa economica sull'occupazione'

"Tra i molti dati sull'occupazione che ci consegna l'Istat è doveroso innanzitutto considerare quello più recente di febbraio, mese nel quale sale il numero degli occupati, scende la disoccupazione in generale ed in particolare quella giovanile e femminile, e diminuisce la cassa integrazione". Lo afferma il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Maurizio Sacconi. 

"Anche i profeti di sventura - osserva il ministro - devono ammettere che si manifesta un netto riverbero positivo della ripresa economica sull'occupazione. La disoccupazione all'8,4% - fa notare - rimane significativamente più bassa rispetto alla media europea e continua il trend di riequilibrio tra occupazione maschile e femminile". 

"Considerando l'ultimo trimestre dell'anno trascorso - aggiunge Sacconi - si evidenzia l'aumento, su base annua, dei contratti a termine in uno stock complessivo che rimane comunque caratterizzato dai più alti livelli europei di rapporti di lavoro a tempo indeterminato. Il nostro impegno, a favore dei giovani - spiega il ministro - è quello di alzare il livello di impiego dei contratti di apprendistato semplificandoli ed incentivandoli. Nel complesso - conclude Sacconi - la ripresa va accompagnata, rendendo sempre più trasparente ed efficiente il mercato del lavoro in modo da favorire l'incontro tra la domanda e l'offerta".