L'Italia è uno dei principali paesi produttori di nocciole del mondo.

La coltivazione è oggi in netta crescita: si è passati da 70.492 ettari nel 2010 a 94.529 ettari nel 2022 (fonte: Istat).

 

Il mercato della nocciola è globalmente in espansione anche se si osserva un andamento piuttosto ondivago a seconda delle annate: fra il 2020 e il 2021 l'export mondiale è cresciuto di ben il 14,1% (tutti i numeri: fonte Oec). In totale il mercato mondiale delle nocciole ha un valore pari a 2,15 miliardi di dollari. Il primo esportatore mondiale è la Turchia con un valore pari a 1,24 miliardi di dollari. L'Italia è il secondo esportatore mondiale per un valore di 336 milioni di dollari.

 

Per quanto riguarda l'esportazione, la prima piazza mondiale è rappresentata dalla Germania (536 milioni di dollari) - anche in questo caso il secondo posto è occupato dall'Italia con 419 milioni di dollari. Fra i paesi produttori emergenti oltre al Cile (157 milioni di dollari americani) si possono ricordare l'Azerbaijan (108 milioni di dollari americani) e la Georgia (95 milioni di dollari americani).

 

Le piazze più interessanti per l'importazione dopo Germania e Italia sono invece la Francia (167 milioni di dollari americani), la Polonia (136 milioni di dollari americani) e la Russia (77,4 mil dollari americani).

 

Tendenzialmente negli ultimi anni in Italia tende a crescere l'esportazione (fra il 2020 e il 2021 +116 milioni di dollari americani) e a calare la importazione (-27,1 milioni di dollari americani): segno che la crescente produzione interna soddisfa maggiormente la fiorente industria agroalimentare/dolciaria nazionale. I produttori industriali agroalimentari/dolciari italiani hanno eccellenti performance di mercato e manifestano negli ultimi anni una netta preferenza per le materie prima italiane. In crescita sono gli accordi e i contratti di filiera fra l'industria e i produttori agricoli.


Secondo l'analisi degli indicatori di complessità economica (Economic Complexity Indicators), l'Italia nel panorama mondiale nei prossimi anni dovrebbe avere eccellenti possibilità di incrementare la propria esportazione, con buoni livelli di crescita del potenziale economico e dei profitti e buone performance sociali e ambientali.