Ocm Vino: presentata la relazione al Parlamento europeo
L’onorevole Giuseppe Castiglione ha presentato allaCommissione agricoltura del Parlamento europeo la proposta di parere sulla riforma dell’Ocm Vino 
Gli elementi più importanti, almeno per le esigenze del settore italiano, riguardano il mantenimento del divieto dello zuccheraggio, il rinvio al 2013 della decisione di liberalizzare i diritti di impianto per i vini da tavola dopo un’attenta valutazione della situazione di mercato in seguito alla prima applicazione della riforma (i vini di qualità rimarrebbero esclusi in ogni caso), la riduzione della durata del programma di estirpazione da 5 a 3 anni e l’opposizione alla proposta di trasferimento di fondi allo sviluppo rurale. Altre importanti novità riguardano la promozione, le misure delle enveloppe nazionali e la qualità. Per quanto riguarda il primo aspetto, il relatore chiede alla Commissione di allargare l’ambito di azione delle misure anche al territorio comunitario. In materia di qualità, la relazione propone di reintrodurre la trasformazione in zona come requisito per la denominazione ed inserisce direttamente nella definizione di “denominazione d’origine” le menzioni tradizionali. Infine, introduce lo strumento delle prestazioni viniche. A livello di dotazioni finanziarie nazionali si prevedono misure supplementari rispetto a quelle proposte dalla Commissione che consentano lo sviluppo di sinergie fra gli operatori quali: sviluppo di sistemi di offerta complessi e multiregionali, condivisione tra imprese di servizi reali operativi e strategici, gestione di attrezzature e fasi produttive, sviluppo di conoscenza e presidio del mercato, sviluppo di innovazioni. Confermato il calendario: il 18 ottobre scade il termine per presentare emendamenti, mentre il voto in Commissione agricoltura è in programma il 20-21 novembre. La procedura al Parlamento europeo dovrebbe concludersi nella sessione plenaria di metà dicembre. (Fonte: Europe Direct Carrefour del Veneto)
 
Il Parlamento europeo sulle energie rinnovabili
Attesa per dicembre la proposta di direttiva della Commissione europea
Il Parlamento europeo, inserendosi nel dibattito sulla “road map” sulle energie rinnovabili, il cui punto di partenza è costituito dal vertice europeo dello scorso marzo, ha adottato una relazione in cui invita la Commissione a presentare, al più tardi entro la fine del 2007, una proposta concernente un quadro legislativo per le energie rinnovabili (da adottare in codecisione) che rafforzi e migliori l'attuale normativa. In materia di promozione dei biocarburanti, il Parlamento dichiara come principio base di ogni futura normativa che “deve sempre sussistere un equilibrio costante tra produzione alimentare e produzione di biocarburanti”. I deputati sostengono la proposta della Commissione tesa a promuovere i biocarburanti a condizione però
che si possa dimostrare che gli stessi sono prodotti in modo sostenibile. Invitano inoltre la Commissione ad elaborare un sistema di certificazione dei biocarburanti (europei ed extracomunitari), completo e obbligatorio. Tale sistema dovrebbe assicurare che la loro produzione non comporti, direttamente o indirettamente, una perdita di biodiversità e di risorse idriche, la diminuzione delle riserve di carbonio (a causa di cambiamenti nell'uso dei terreni) o problemi sociali come il rincaro dei prodotti alimentari. Per quanto riguarda gli incentivi fiscali, infine, il Parlamento riconosce che sono un importante strumento per modificare le scelte dei consumatori e farli passare da combustibili fossili a biocombustibili e invita gli Stati membri a prendere in considerazione un incentivo fiscale che renda i biocarburanti una scelta economicamente razionale. Come stabilito al Consiglio europeo dello scorso marzo, la Commissione presenterà, il 5 dicembre prossimo, le sue proposte per raggiungere gli obiettivi obbligatori di incorporazione del 20% delle energie rinnovabili nel consumo energetico totale dell'Ue entro il 2020 e l’obbligatorietà dell'incorporazione del 10% per i biocarburanti nel totale dei consumi di benzina e gasolio per autotrazione
entro la stessa data. (Fonte: Europe Direct Carrefour del Veneto)

Colture energetiche
La Commissione europea è pronta a ridurre l’aiuto 
La Commissione europea dovrebbe decidere di diminuire del 30% circa l’aiuto alle colture energetiche. Secondo le prime “voci di corridoio” il premio dovrebbe passare dagli attuali 45 euro/ha a 30 euro/ha, in base al coefficiente di riduzione esistente nel regime di aiuto, che è proporzionale alla superficie dedicata a tali colture. L’adozione di questa misura si giustificherebbe, infatti, in base al fatto che la superficie totale di colture energetiche ha superato di almeno 1/3 quella sulla quale si basano i calcoli dei sussidi.  (Fonte: Europe Direct Carrefour del Veneto)
 

Aiuti di Stato “de minimis”: aumenta la soglia massima
Prevista una modifica al Regolamento in materia. L’adozione è prevista il prossimo 11 dicembre
Secondo le regole comunitarie in materia di concorrenza, l’aiuto di Stato in campo agricolo è, in linea generale, vietato dal Trattato UE. Solo in certi casi, espressamente disciplinati dagli Orientamenti comunitari in materia di aiuti di Stato nel settore primario, lo Stato può concedere contributi nazionali alle aziende agricole. La legislazione comunitaria sta evolvendo in materia, soprattutto attraverso le ultime modifiche. Resta comunque imprescindibile ottenere il nulla osta dalla Commissione europea, che deve valutare la conformità con la legislazione Ue allorché uno Stato membro voglia finanziare attività agricole
potenzialmente lesive della concorrenza. In alcuni casi, tuttavia, quando si tratta di interventi “minori” Bruxelles stima che non sussista il rischio di contravvenire alle regole comunitarie e quindi, entro certi limiti, stabilisce che lo Stato membro può intervenire senza l’accordo della Commissione: è appunto il caso degli aiuti de minimis. Trattandosi di aiuti “minori”, anche lo soglia massima di contributo è “minore”, ma ora la Commissione ha deciso di aumentarla: grazie alla modifica proposta, passa da 3.000 a 6.000 euro il limite massimo di aiuto che la singola azienda primaria può ricevere dallo Stato nell’arco di un triennio. Dovrebbe aumentare anche il plafond massimo per Stato membro, che passerebbe dallo 0,3 % allo 0,6% del valore
della produzione agricola. (Fonte: Europe Direct Carrefour del Veneto)

Ogm
Ancora nessuna decisione all’autorizzazione di quattro prodotti Ogm

Il Comitato designato alla sicurezza della catena alimentare e salute degli animali, riunitosi il 12 ottobre, non ha ancora emesso alcun parere sulle proposte della Commissione relative all’autorizzazione di tre tipi di mais Ogm e di un tipo di patata Ogm. La Commissione dovrà trasmettere il dossier al Consiglio, se esso non prenderà una posizione, la proposta sarà rispedita alla Commissione per l’adozione finale. Le proposte per l’autorizzazione dei quattro prodotti Ogm sono basate sul parere favorevole proveniente dall’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare. Per maggiori informazioni: 
http://ec.europa.eu/food/food/biotechnology/index_en.htm (Fonte: ue)
 
Cambiamenti climatici

Si è svolta a Bruxelles, organizzata dalla Commissione parlamentare cambiamento climatico, un’ audizione pubblica sul tema 
Il Protocollo di Kyoto sembra non rispettare il suo principale obiettivo: la riduzione del 5% delle emissioni che causano l’effetto serra entro il 2012. Deputati ed esperti di settore hanno evidenziato la necessità di rivedere la strategia per il post-2012. Diplomazia a tutto campo, capacità di guida e accordi vincolanti sono emersi quali strumenti indispensabili per non oltrepassare di due gradi l'aumento della temperatura terrestre e quindi avviarsi verso uno stop nell'incremento delle emissioni nel 2015. Necessari inoltre investimenti per disporre entro i prossimi vent’anni di un’economia a basso grado di CO2. (Fonte: ue)
 
Prezzi dei prodotti alimentari: Italia in linea con gli altri Paesi
Dalle rilevazioni di Ismea emerge che ad agosto l’Italia è assolutamente in linea con le altre nazioni del vecchio continente
L’inflazione dei prodotti alimentari nel nostro Paese è al +1,55%, leggermente migliore rispetto alla media europea (+1,6%), e molto inferiore a Paesi come la Spagna (+1,85%) e la Germania (+1,95%). Nel nostro Paese, la situazione dell’indice dei prezzi all’origine dei prodotti agricoli indica che nei primi 9 mesi del 2007, rispetto allo stesso periodo del 2006, si è verificato un incremento del 3,3% dei prezzi agricoli sull’anno precedente, determinato dal significativo aumento di alcuni prodotti, come i cereali, cresciuti del 33% e dalla diminuzione di altri prodotti quali gli oli (-23%). Questi andamenti e l’attenzione degli organi di comunicazione hanno indotto un cambiamento nelle scelte dei consumatori: dall’indagine Ismea sugli acquisti domestici delle famiglie, appare evidente che gli italiani stanno riconfigurando il proprio paniere di spesa. Così, a fronte di una spesa sostanzialmente invariata, nei primi otto mesi del 2007 vi è una diminuzione dei volumi acquistati pari all’1,5% e si assiste alla sostituzione di prodotti più costosi con prodotti più economici. I dettagli delle rilevazioni eseguite dall’Ismea sui prodotti agricoli all’origine e al consumo sono consultabili sul sito dell’Istituto, all’indirizzo www.ismea.it (Fonte: ismea)